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Autorità di Gioia Tauro, Saccomanno: “Una gestione poco trasparente”

“Abbiamo più volte segnalato delle situazioni non condivisibili in relazione all’amministrazione dell’Autorità di sistema portuale di Gioia Tauro. Una gestione poco trasparente e che non ha raggiunto, certamente, i risultati sperati”.

Lo afferma, in una dichiarazione, il Commissario regionale della Lega, Giacomo Francesco Saccomanno.

“Bisogna tenere ben presente – aggiunge – che l’aumento di transhipment è la conseguenza dell’impegno e della costante attività posta in essere dai terminalisti e di tutti gli attori portuali. Tanto è vero si dovrà ricordare perché il 2 gennaio scorso, alle 8 del mattino, sono state registrate, in contemporanea, ben 17 navi attraccate lungo le sue banchine. Ma Gioia Tauro non può essere soltanto ed unicamente un sistema di trasporto merci concentrato nelle funzioni di trasbordo di container. C’è un retro porto che potrebbe, veramente, fare decollare la Calabria ed il sud, ma non si hanno notizie di interventi o di una possibile pianificazione.

Anzi, non sembra che l’Autorità portuale abbia nemmeno approvato un dovuto Piano regolatore. Ma, a parte tali considerazioni, certamente molto rilevanti, non si può non commentare negativamente quello che è accaduto in questi ultimi mesi. Dal ritardo nel segnalare il problema Ets, alla rimozione dell’incaricato all’anticorruzione, alla censura di questo atto da parte dell’Anac, alle dimissioni del segretario generale Prezioni, alla convocazione dell’organismo di partenariato delle Risorse del Mare in ritardo e senza consegnare la documentazione all’Uniport e a Unindustria, che ne hanno contestato la validità sia per la mancata concessione dei termini minimi, come previsto dalla legge, e sia perché non è stata trasmessa la documentazione. Con l’evidente non partecipazione degli stessi.

E’ valida tale riunione? Anche su questo si dovranno eseguire i dovuti accertamenti e, comunque, indipendentemente dalle possibili e gravi violazioni di legge, bisogna prendere atto che vi sono una serie di irregolarità che potrebbero mettere a rischio la corretta attività dell’organismo”. “Sul punto – dice ancora Saccomanno – appare indispensabile una dovuta riflessione, specialmente da parte degli organi di controllo e da parte degli organi giudiziari, che dovranno, sicuramente, verificare se la gestione dell’Autorità rientri o meno nei canoni di correttezza amministrativa. La legalità non ha colori o mentori. O si professa seriamente con condotte adeguate o non esiste”.

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