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Caso brogli, Castorina ritorna in Consiglio comunale e Forza Italia lascia l’Aula: “Inchiesta grave, rientro è sgarbo ai reggini”

Antonino Castorina rientra nell’assise cittadina di Palazzo San Giorgio e il gruppo di Forza Italia, in segno di protesta, abbandona l’aula.

Gli azzurri guidati da Federico Milia, nella seduta di questa mattina, hanno consegnato nella mani del presidente del Consiglio comunale di Reggio Calabria, Vincenzo Marra, la missiva nella quale spiegano le ragioni della loro scelta.

L’ex dem era stato arrestato, quale principale indagato dell’inchiesta della Digos sui presunti brogli elettorali alle scorse elezioni comunali a Reggio Calabria.

Di seguito la versione integrale della missiva firmata da Federico Milia, Antonino Caridi, Antonino Maiolino e Roberto Vizzari.

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Gentile Presidente,

Noi siamo e restiamo garantisti, sempre, non a convenienza, come il Pd.

Gli stessi che oggi lo accolgono a braccia aperte in stile comitato d’accoglienza, all’indomani dello scoppio dell’inchiesta furono i primi ad isolarlo dal contesto politico ed istituzionale chiedendone la sospensione e finanche l’espulsione.

Ma una cosa è il garantismo, un’altra è il rispetto etico e morale verso un’intera Città che attende ancora giustizia e verità.

Pertanto, profondamente inquieti per la non ancora chiarita vicenda dei brogli elettorali, sulla quale si basa la tenuta democratica del Consiglio comunale stesso, riteniamo inconcepibile che si continui nella totale indifferenza di quanto accaduto, con il tarlo della illegittimità dell’Aula che ci circonda, dove sediamo a nome e per conto del popolo reggino.

Ed è proprio in segno di vero e sincero rispetto nei confronti dei reggini, tanto quelli vivi quanto quelli defunti, che riteniamo doveroso oggi abbandonare l’Aula e i lavori di questa seduta in occasione del rientro sugli scranni di Palazzo San Giorgio di colui che le carte dell’inchiesta definiscono il presunto “deus ex machina” di un sistema criminoso perverso.

Ad avviso nostro e della maggior parte dei cittadini di Reggio Calabria, avrebbe dovuto riconoscere da sé che ripresentarsi qui prima di aver chiarito la sua posizione è uno sgarbo che i reggini non meritavano. Non si tratta di unindagine qualunque di un reato qualunque; si tratta un’inchiesta grave, che macchia l’Istituzione e la Città tutta. Dunque, sarebbe stato opportuno non rientrare.

Ed è per questo che, contrariamente a quanto fatto dalla Maggioranza, non faremo parte del triste e poco dignitosocomitato d’accoglienza”. E per oggi lasciamo l’Aula in segno di protesta.

Reggio merita più rispetto”.

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