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Cirò Wine Festival: bagno di folla per celebrare la DOCG

Pensata e progettata come una vera festa di comunità, così è stata realmente la “Music & Wine Night” che chiuso l’edizione 2025 del Cirò Wine Festival. In migliaia sono accorsi da tutta la Calabria nella cornice suggestiva e magica dei Mercati Saraceni per brindare al riconoscimento DOCG ottenuto dal Consorzio di tutela di Cirò e Melissa per il Cirò Classico che entra così «a far parte di diritto del gotha del vino italiano– ha spiegato alla stampa il presidente dell’ente di tutela e valorizzazione, Carlo Siciliani – ottenendo un traguardo importante che per noi è un punto di arrivo ma anche di ripartenza per presentarsi ai mercati internazionali con un prodotto importante. Quello che stiamo vivendo è un momento importante per Cirò ma anche per l’intero mondo vitivinicolo calabrese. Celebriamo qui la storia del vino, la prima DOCG regionale e ci prepariamo ad un grande processo di promozione e valorizzazione che da gran de attenzione al terroir e alla tipicità. L’affetto straripante della gente che ha riempito Madonna di Mare per l’evento finale di questa edizione ci inorgoglisce e ci carica di responsabilità per fare sempre meglio e di più per la storia enologica del territorio e delle cantine che da generazioni mantengono viva una tradizione che non è solo produttiva, ma è anche artigianale, culturale, esperienziale».
Nella notte di San Lorenzo sono arrivati da tutta la Calabria e da fuori regione per l’ultimo appuntamento di un’edizione – prodotta dalla Gagliardi associati per conto del Consorzio – ricca di eventi collaterali nelle cantine, tra i vigneti, lungo i sentieri che costeggiano il mare e guardano alle colline dove già l’uva è pronta per essere raccolta per la nuova annata di vendemmia, e di masterclass che hanno registrare la presenza di  appassionati e wine lover pronti ad incontrare le loro cantine del cuore o scoprirne di nuove nel panorama dinamico della denominazione più antica di Calabria che contempla al suo interno nuovi vigneron e storiche insegne della produzione vitivinicola regionale.
Ad impreziosire la notte di festa per la DOCG gli oltre cento vini in assaggio delle cantine ‘A Vita, Antichi vigneti Sculco, Baroni Capoano, Brigante vigneti & cantina, Cantina Campana, Cantine Arcuri, Cantine Bruni, Cantine De Mare, Cantine Greco, Cantine Malena, Cantine Strangi, Caparra & Siciliani, Cerminara, Enotria, Feudo Liguori, Fezzigna, Fratelli dell’Aquila, Giuseppe Pipita vini, Ippolito 1845, L’Arcigilione di Cataldo Calabretta, La Pizzuta del Principe, Librandi, Maddalona del Casato, Mimmo Vinci, Rocco Pirito, Romano & Adamo, Salvatore Caparra vini, Scala vigneti e cantina, Senatore vini, Sergio Arcuri, Tenuta del Conte, Tenuta Renda, Tenuta Santoro, Vigneti Ferraro, Vigneti Vumbaca, Zito e la musica di Emilio Spataro con gli strumenti della tradizione, il concerto di Mimmo Epifani con Tonino Carotone e Josè Barros special guest, prima del dj set di Dj Malena che fino a tarda notte hanno permesso alle migliaia di visitatori di ballare e brindare con i vini cirotani.
Tante le istituzioni presenti accanto al consorzio nella ultima serata dell’evento: i sindaci di Cirò e Cirò Marina, rispettivamente Mario Sculco e Sergio Ferrari (anche in qualità di presidente della provincia di Crotone), di Melissa Luca Mauro, di Cariati Cataldo Minò, il presidente e il direttore del Gal Kroton, Natale Cervello e Martino Barretta, il presidente dell’enoteca regionale, Gennaro Convertini, e l’assessore regionale all’agricoltura Gianluca Gallo il quale ha sottolineato la soddisfazione per il riconoscimento ottenuto dal Cirò Classico. «Sono qui con una doppia motivazione: la prima augurare buon lavoro al nuovo presidente del consorzio Carlo Siciliani e la seconda, ma altrettanto importante, il riconoscimento con il sigillo comunitario alla DOCG per il rosso classico di Cirò. Due motivi per festeggiare ulteriormente un settore, quello vitivinicolo, che in questi anni qui a Cirò è fortemente cresciuto, perché è stato gestito nella maniera migliore il trapasso generazionale, e con grandi viticoltori produce vino di qualità».
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