Ha chiesto la derubricazione del reato da tentato omicidio a lesioni gravissime l’avvocato Salvatore Iannone, difensore di Nicolò Passalacqua, il 23enne accusato di aver aggredito e ridotto in fin di vita Davide Ferrerio.
“Ci aspettiamo giustizia – ha detto Iannone – perché il fatto è grave ed è giusto che Passalacqua paghi per quello che ha commesso, ma che Passalacqua non sia il capro espiatorio di qualcosa che non dovrebbe accadere nella nostra civiltà. Ritengo la richiesta del pm esagerata perché, di fronte alla contestazione del reato di tentato omicidio, siamo ad una pena finale di 20 anni in abbreviato che non pare essere una pena congrua né possa essere percepita giusta da chi ha commesso il fatto. La pena per essere socializzante deve essere percepita giusta”.
Il difensore di Passalacqua, al termine dell’arringa, ha ribadito l’ipotesi sostenuta in aula: “Ricostruendo i passaggi dell’aggressione, anche grazie al lavoro dell’avvocato Domenico Magnolia, ho detto che si tratta di ipotesi di lesioni gravissime. Abbiamo utilizzato gli atti di indagine, di nostro ho messo una perizia di parte del professore Ricci. Sosteniamo, come fa anche la perizia della Procura, che il pugno inferto sulla tempia sinistra non ha provocato alcun danno, mentre è stato provocato dalla caduta a terra che ha causato danni sulla tempia destra. Né tanto meno vi sono lesioni, nella parte posteriore del capo causate da un pugno come ritiene la Procura ma che dai video non si evince”