Uno degli avvocati che assistono i familiari di Davide Ferrerio, Gabriele Bordoni, ha chiesto un risarcimento da un milione e 200mila euro per il giovane finito in coma a Crotone e 300mila euro per i genitori e il fratello. L’eventuale residuo, in sede civile.
Bordoni, nel suo intervento nel corso del processo in abbreviato, ha parlato del compito del giudice, “di riconciliare quello che l’aggressore con il suo comportamento ha rotto. Il Popolo italiano nel nome del quale emetterà la sentenza – ha proseguito – raccoglie Davide, la sua famiglia e tutte le persone civili che si sentono vulnerate da un fatto di questa gravità, che ha colpito una persona che non era neppure la vittima predestinata, ha interrotto il cammino della vita di un ragazzo di 20 anni. Se vogliamo lenire la rabbia del dolore – ha detto ancora il legale – serve la giustizia”.
“Il pubblico ministero – ha detto l’altro legale di parte civile, l’avvocato Fabrizio Gallo – ha fatto una richiesta in linea, dura, con quella che sono i fatti. Ha contestato tutte le aggravanti. Ha ripercorso nella requisitoria gli atti che l’hanno portato a chiedere una pena esemplare considerato anche il rito abbreviato. Ci aspettiamo che il giudice rispetti la richiesta del pm. Quello che abbiamo chiesto a gran voce che venisse confermato è il titolo del reato senza derubricarlo“.
Gallo ha anche utilizzato una frase di Dante – “Fatti non fosti per vivere come bruti ma per seguire virtute e conoscenza” – per commentare davanti al giudice quanto accaduto: “Penso che questa frase corrisponde esattamente a quanto avvenuto con le scene nelle quali la famiglia di una persona che tenta di uccidere un ragazzo tenta di aggredire la famiglia della vittima”.