Diventano definitive undici condanne per gli imputati del procedimento Six Towns che avevano scelto il rito ordinario. Regge anche nell’ultimo grado di giudizio l’inchiesta della Dda di Catanzaro contro le ‘ndrine del locale di Belvedere Spinello che comandavano su sei paesi, con proiezioni territoriali nei comuni di Rocca di Neto, Caccuri, Castelsilano, San Giovanni in Fiore e Cerenzia, con ramificazioni fino a Rho in provincia di Milano.
Rigettati i ricorsi e definitive le condanne per Maria Caterina Di Biase (sette anni e otto mesi); Angelo Oliveri, altro elemento di spicco della consorteria (16 anni e nove mesi); Carlo Oliverio, contabile del clan condannato per narcotraffico (16 anni); Silvana Pagliaro (14 anni); Francesco Salerno (10 anni); Giovanni Spina Iaconis, detto “Machinante”, considerato il referente della ‘ndrina a San Giovanni in Fiore (17 anni); Pietro Tassone (6 anni e 6 mesi); William Benedetto Urso (un anno cinque mesi); Antonio Tursi (6 anni e 6 mesi); Maurizio Fontana (nove anni); Carmine Ventrone (10 anni e 6 mesi). È stata annullata con rinvio la sola posizione di Giovanni Battista Lombardo – difeso dagli avvocati Enzo Belvedere e Cianferoni – che in secondo grado era stato condannato a 12 anni per associazione mafiosa perché considerato gestore delle operazioni economico finanziarie per conto della consorteria.
Gli atti che lo riguardano sono stati rinviati per un nuovo giudizio ad altra sezione della Corte d’Appello di Catanzaro.