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Regionali, Bianca Rende donna più votata dell’area urbana cosentina: “Voto d’opinione che mi gratifica”

Con 4.435 preferenze personali, Bianca Rende si afferma come la donna più votata dell’area urbana cosentina per consenso nella corsa alle elezioni regionali. Capolista nella circoscrizione Nord a sostegno del candidato alla presidenza della Regione Calabria, professor Pasquale Tridico, Rende chiude una campagna elettorale intensa e radicata sul territorio, incentrata sui temi più sentiti dai calabresi.

La lista “Tridico Presidente” ha ottenuto oltre il 7% nella circoscrizione Nord, risultando la seconda forza del cosiddetto “campo largo” in Calabria. Nella provincia di Cosenza, si posiziona seconda con oltre l’11%, subito dopo il Partito Democratico. Nell’area urbana, la lista è ampiamente la prima, con Rende come candidata donna più votata. Un risultato che consolida il ruolo politico del progetto guidato da Tridico e testimonia il consenso civico, trasversale e di opinione costruito nel tempo.

«È stato un onore affiancare il professor Tridico in questa campagna elettorale – afferma Bianca Rende-. I tempi sono stati strettissimi per farsi conoscere. Occhiuto, a cui rivolgo i miei più sinceri auguri di buon lavoro, ha voluto e potuto giocare d’anticipo ed è stato favorito da un certo vittimismo giudiziario».

Nonostante l’assenza di strutture partitiche o sindacali alle spalle, Rende si dice soddisfatta del risultato: «È stato un voto d’opinione, e questo mi gratifica. Ringrazio chi ha creduto nella mia candidatura come occasione di cambiamento. Sono grata per aver potuto valorizzare il mio ruolo e quello di tante energie femminili e giovanili che chiedono spazio e fiducia».

Parole di riconoscenza anche per il candidato presidente: «A Tridico va il nostro ringraziamento più sincero per la generosità, l’onestà e la competenza con cui ha affrontato una sfida difficilissima, in tempi ristretti e in un contesto tutt’altro che favorevole. Ha rappresentato con dignità e autorevolezza un’idea di Calabria diversa, colta e concreta». Più dura, invece, l’analisi sullo stato del centrosinistra calabrese, che incassa la terza sconfitta consecutiva: «È un campo sfiancato, disorganizzato e privo di direzione politica, incapace di leggere la realtà e di parlare alla propria gente. I calabresi, di fronte a un sistema di potere e alla sua pallida imitazione, hanno scelto l’originale. E non a torto: la classe dirigente attuale, più interessata a preservare privilegi personali che a costruire futuro, ha prodotto un danno profondo alla Calabria.

Non basta parlare di rinnovamento: serve un azzeramento vero, un punto e a capo. Ora è il momento di rifondare un nuovo centrosinistra, fatto di coraggio, impegno civile e radicamento autentico nel territorio. Solo da lì può ripartire la speranza di una Calabria diversa».

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