Sensibilizzare gli abitanti dei territori che ospitano i servizi di accoglienza, sui temi delle politiche di integrazione e di inclusione socio-lavorativa. Con questo obiettivo i Comuni di Celico e di Casali del Manco, titolari dei progetti Servizio Accoglienza Integrazione – SAI, gestiti dal Centro di Solidarietà il Delfino, hanno organizzato un primo incontro per spiegare e promuovere le attività di accoglienza rivolte a minori stranieri non accompagnati ed a nuclei familiari.
I servizi SAI non si configurano semplicemente come esperienze di accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati politici, ma rappresentano occasioni di crescita e di inclusione sociale per tutti coloro i quali hanno deciso o spesso sono costretti a lasciare il proprio paese di origine.
L’iniziativa, in particolare, vuole portare all’attenzione delle comunità, degli imprenditori e delle istituzioni, le potenzialità dei percorsi di accoglienza in una prospettiva di inclusione, nella quale il lavoro riveste un’importanza fondamentale.
Questi percorsi, però, non possono essere condotti in autonomia, ma devono necessariamente prevedere il coinvolgimento attivo delle istituzioni locali e territoriali, sia per rafforzare la “Rete di Comunità”, sia per dare maggiore impulso alle esperienze che si intendono realizzare.
Giovedì 13 giugno alle ore 17.30, presso il convento San Francesco di Paola a Casali del Manco, di località Pedace, si terrà un evento che riunisce i due Comuni, Il Delfino, il Centro per l’Impiego di Cosenza, associazioni di rappresentanza imprenditoriali ed aziende del territorio che porteranno la loro positiva esperienza nel campo dell’inclusione lavorativa dei migranti.
“La Presila è terra di accoglienza – affermano in una nota congiunta i Sindaci di Casali del Manco e di Celico Francesca Pisani e Matteo Lettieri – e intendiamo promuovere politiche di integrazione e di inclusione, in particolar modo lavorative, affinché la convivenza tra le varie etnie sia più semplice e libera da pregiudizi. In una società ormai multietnica è fondamentale sensibilizzare le comunità ad apprezzare le diversità culturali, fonte di arricchimento e di crescita e far comprendere che l’immigrazione costituisce uno strumento prezioso anche per contrastare i fenomeni di spopolamento. Con la partecipazione dei diversi attori coinvolti nelle politiche attive del lavoro e le testimonianze dell’inclusione lavorativa – concludono – si vuole dimostrare che i progetti SAI, se integrati nei territori, come nel caso dei nostri Comuni, possono rappresentare un valore aggiunto dal punto di vista sociale ed economico per tutto il territorio”.