“Emergenza igienico-sanitaria di Via Cerasaro, chiederemo accesso agli atti sia per conoscere le diverse relazioni depositate in comune, in tempi diversi, dalle assistenti sociali sulle condizioni della persona interessata; sia per conoscere i contenuti delle relazioni trasmesse nei giorni corsi al comune dalla Società Ecoross relativamente alla complessa bonifica di due giorni nella casa-discarica in questione, nella quale è stata lasciata una persona per tre anni insieme a due cani randagi e sulla quale non si è mai intervenuti dal 2019, in nessun modo e nonostante documentate denunce e precisi solleciti da parte di altri enti.”
È quanto annuncia la consigliera comunale Adele Olivo insieme al consigliere Francesco Madeo, precisando che sull’intera vicenda sarà richiesto al Presidente del Consiglio Comunale l’inserimento di un apposito punto all’ordine del giorno nella prossima assise civica, atteso che – sottolinea – è interesse della Città conoscere nella massima trasparenza cosa è esattamente accaduto; se e quali sono le responsabilità della macchina comunale; perché non si è ritenuto dare alcun seguito sia alle numerose denunce dei residenti sia alle diverse richieste, precedute e supportate da appositi sopralluoghi e resoconti fotografici depositati in momenti diversi; se e quali ritardi o omissioni vi siano state ed a quale livello nell’apparato amministrativo si siano verificate, rispetto – scandisce – ad una normalissima vicenda di tutela della salute e dell’incolumità pubblica, gravemente sottovalutata e lasciata irresponsabilmente ingigantire ed esplodere.
“Quanto paradossalmente e tristemente accaduto a Via Cerasaro – continua – potrà verificarsi o forse si sta già verificando in altre aree dei due centri storici e sul resto dell’intero territorio comunale. Ed è esattamente per queste ragioni che la comunità intera ha tutto l’interesse a capire dove e quali siano gli eventuali intoppi, le inerzie o i corti circuiti, assurdi ed intollerabili in questi casi che richiedono invece determinazione e celerità di intervento, nella comunicazione interna agli uffici comunali e/o tra questi e l’assessore al ramo o il sindaco.”
“Una cosa – scandisce la consigliera – è certa: non è concepibile che altri concittadini in grave stato di bisogno o necessitante di cure ed assistenza e/o che altri quartieri cittadini in documentata emergenza igienico-sanitaria debbano attendere tre anni per vedere un qualche timido intervento dell’istituzione pubblica locale e del sindaco come massima autorità sanitaria cittadina, per altro costretta dal protagonismo di associazioni esterne e dall’attenzione mediatica, così come è esattamente capitato per la questione di Via Cerasaro che non può dirsi ancora chiusa.”
“Non riusciamo ancora a comprendere, infatti, come si possa anche solo pensare di ritenere normale la fruizione, da parte della persona in questione, di quell’immobile che, anche a seguito di due intensi giorni di bonifica da parte dell’Ecoross, resta non soltanto letteralmente svuotato di tutto ma anche e soprattutto oggettivamente invivibile per le pesantissime cicatrici di inquinamento ambientale ed igienico-sanitario che, dopo tre anni di discarica e di escrementi accumulatisi su tutto il suo perimetro calpestabile, lo rendono irrimediabilmente disumanizzato e infrequentabile così come dimostra il report fotografico interno, immediatamente successivo alla bonifica. Il nostro auspicio – conclude la Olivo – è che vi sia da parte di tutti gli uffici, soggetti pubblici e medici coinvolti la massima collaborazione e determinazione a garantire al concittadino in questione, attraverso tutte le vie consentite a tutela della persona ed ancora una volta anche a tutela della salute pubblica che resta a rischio in Via Cerasaro, le cure e l’assistenza di cui egli necessita e di cui potrà beneficiare non certamente lasciato solo nelle sue attuali condizioni in quell’immobile disumano ma solo ed esclusivamente in strutture adeguate.”