La Corte dei Conti non ha ammesso al visto il terzo atto aggiuntivo della convenzione tra il Ministero dei Trasporti e la Società Stretto di Messina, che regola i rapporti tra la società concessionaria delle opere del Ponte sullo Stretto e il Mit, in qualità di amministrazione concedente e vigilante.
Lo comunica la stessa magistratura contabile, precisando che le motivazioni — attualmente in fase di stesura — saranno rese note entro trenta giorni attraverso un’apposita deliberazione.
«La Sezione centrale di controllo di legittimità della Corte dei Conti, all’esito della Camera di consiglio seguita all’adunanza del 17 novembre 2025, non ha ammesso al visto e alla registrazione il decreto dell’1 agosto 2025, n. 190, del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze», si legge nella nota.
Il provvedimento riguarda l’approvazione del III Atto aggiuntivo alla convenzione del 30 dicembre 2003 tra Mit e Società Stretto di Messina, previsto dal decreto-legge 35/2023 sulla realizzazione del collegamento stabile tra Sicilia e Calabria.
L’atto è strettamente legato alla delibera Cipess di agosto relativa all’assegnazione delle risorse e all’approvazione del progetto esecutivo del Ponte sullo Stretto, già bocciata dalla Corte dei Conti a fine ottobre con il mancato visto di legittimità.
«Nessuna sorpresa: è l’inevitabile conseguenza del primo stop della Corte dei Conti. I nostri esperti sono già al lavoro per chiarire tutti i punti. Resto assolutamente determinato e fiducioso».
Così il ministro dei Trasporti Matteo Salvini commenta la decisione della magistratura contabile.
