In un’intervista al Corriere della Sera, oltre alla vicenda del suo ricovero, Klaus Davi ha affrontato il nodo dell’inchiesta ‘Doppia Curva’ legata alle tifoserie di Milan e Inter. “Dal punto di vista narrativo la vicenda è stata affrontata come una vicenda ‘lombarda’, ma ritengo che la soluzione vada cercata in Calabria. Proprio per questo, domenica scorsa mi sono svegliato molto presto per fare la posta al fratello di Antonio Bellocco, Umberto, detto ‘Berto’, altro capo della ‘ndrangheta, indagato nel procedimento della Dda di Milano che, settimana scorsa, ha comportato l’arresto di sette persone nell’ambito dell’inchiesta “Doppia Curva”, tranne appunto Bellocco che resta indagato a piede libero avendo il Gip Domenico Santoro rigettato la richiesta di arresto della Procura di Milano. Verso le 9 l’ho intercettato: era vestito di nero, in segno di lutto; ho dovuto aspettare le 13 per poter scambiare qualche battuta con lui sul fratello e sulle indagini della Dda di Milano che sono state poche ma significative. Fin da quando è stato ucciso Antonio Bellocco nel settembre 2024, ho capito che bisognava ricercare i motivi nelle frizioni tra le curve nella regione del sud. Ho sempre detto e lo ribadisco: gli omicidi di Bellocco e di Vittorio Boiocchi, capo ultrà dell’Inter, si risolvono qui”, ha dichiarato Klaus Davi.