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Baldino, carenze strutturali sanità calabrese ignorate ‘Il governo si cura nel privato’

“Ai cittadini non serve la cronistoria di quello che è successo a San Giovanni in Fiore perché lo sanno. Ai cittadini serve che il governo dia risposte, che riconosca quali sono i problemi della sanità calabrese. Quella che arriva invece è, sottosegretario Gemmato, una risposta fredda, algida e fumosa. Una risposta confezionata che non esprime neanche solidarietà alla famiglia di Serafino Congi morto mentre aspettava l’ambulanza. Il problema non è l’ambulanza, che c’era. Il problema è che non c’era il medico”. A dirlo Vittoria Baldino, vicecapogruppo M5S a Montecitorio, al sottosegretario alla Salute Gemmato nel corso dell’interpellanza urgente sulla morte a San Giovanni in Fiore di Serafino Congi, deceduto durante il trasporto da San Giovanni In Fiore all’ospedale di Cosenza dopo 3 ore di attesa di un’ambulanza medicalizzata. “Questo governo – ha proseguito – non sa quello che sta facendo. Parla di assunzione di medici, di nuove ambulanze, di elisoccorso. L’elisoccorso c’era ma non poteva alzarsi perché c’era la nebbia. L’ambulanza c’era ma mancava il medico. Potete fare tutti i concorsi del mondo ma se non vi rendete conto che ci sono in Calabria carenze strutturali, soprattutto nelle aree montane e nelle aree disagiate, quale medico si infila nell’emergenza urgenza senza le dotazioni minime previste dalla normativa vigente? Faccio il concorso e risolvo il problema? No! C’è una carenza strutturale di cui il governo non si occupa e di cui non ha contezza perché si fa curare nelle strutture private, così aggira problema e risposte”. “Il Piano di rientro del 2009 dell’allora presidente della giunta regionale Giuseppe Scopelliti – ha detto Baldino – imposto dall’Agenas e da ultimo avallato anche dall’attuale commissario governativo alla sanità regionale Roberto Occhiuto, ha prodotto la devastazione in Calabria. Il risultato, secondo i dati ministeriali, è che in Calabria abbiamo 2,2 posti letto ogni mille abitanti nel pubblico, la media nazionale è di 3, e 1,1 nel privato, la media nazionale è di 0,8. E il nuovo piano di Occhiuto conferma questo dato, destinando il 30% dei posti letto alla sanità privata. Nel giorno della tragedia la postazione del 118 di San Giovanni in Fiore era priva di un medico di turno. C’è disorganizzazione della Centrale operativa del 118: la mancata attivazione di protocolli come il ‘rendez-vous’ ha contribuito ad accumulare ritardi. Il sistema di emergenza è al collasso: nella Centrale 118 di Cosenza opera un solo medico per tutta la provincia. Gli ospedali sono ridotti all’osso: i presidi montani, come quello di San Giovanni in Fiore, non dispongono delle strutture necessarie per gestire le emergenze”. “Il M5S – ha concluso Baldino – chiede interventi immediati e strutturali: la revisione del decreto sugli standard ospedalieri, per garantire servizi essenziali anche alle popolazioni montane; il potenziamento degli ospedali montani, con la creazione di reparti di Chirurgia generale, terapia intensiva e Cardiologia interventistica; l’effettiva assunzione di personale medico e sanitario, per superare la cronica carenza di operatori; investimenti mirati, utilizzando i fondi aggiuntivi del riparto sanitario, per rafforzare il sistema di emergenza-urgenza regionale. La sanità non può continuare a essere un settore abbandonato nelle aree più svantaggiate del nostro Paese. Chiediamo al governo di agire subito, perché non possiamo tollerare altre tragedie come quella di Serafino Congi. La salute è un diritto universale che va garantito a tutti, senza distinzioni territoriali”.

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