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I Templari Federiciani: “La Calabria tra istituzionalità e identità territoriale, nel nome di Jole”

 

E’ giusto che le mura della Cittadella regionale catturino ed eternino con quel nome, Jole, il ricordo di una Donna che avrebbe voluto continuare a sventolare quei sentimenti di amore e di devozione istituzionale verso la sua terra, se non le fossero stati strappati dal vento del destino.

E’ quanto dichiarano in una nota congiunta il Comandante Nazionale della Legione del Sovrano Ordine Cattolico Militare dei Cavalieri Templari Federiciani, Pasquale Giardino, e il Gran Priore della Calabria Filomena Falsetta in merito alla sentenza del Tar che ha statuito che la Cittadella regionale resterà intitolata alla memoria dell’ex Presidente della Regione Calabria Jole Santelli.

Una sentenza che cementifica lo stretto legame tra istituzionalità e identità territoriale, che implica una rielaborazione del senso di quei luoghi come i Palazzi Istituzionali, che devono essere in grado di far confluire la propria sorgente identitaria con il territorio, divenendo, così, luoghi di significazione collettiva.

E la Cittadella non ha fatto altro che attingere dalla propria sorgente per uno sfocio identitario sul territorio, perpetuando la storia di Jole Primo Presidente Donna della Regione Calabria; perpetuando quel difficile frangente pandemico che Jole ha saputo domare in quegli otto mesi di governo; perpetuando il suo aver reso la Calabria una madre orgogliosa, irradiandola con il suo patrimonio di politica nazionale; perpetuando quel volto, quella determinazione e il sorriso di colei che sapeva che a quelle mura non avrebbe affidato soltanto quegli otto mesi di governo, e nemmeno le sue ultime azioni, le sue ultime parole, i suoi ultimi respiri, ma tra le quali avrebbe aperto il varco della speranza.

Oggi abbiamo oltrepassato quel muro, nel nome di Jole.

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