Sono in corsia dal primo novembre 2023 i giovani medici che hanno aderito alle borse di specializzazione in Medicina finanziate dalla Regione Calabria con 12 milioni di euro. Ma fino ad oggi non hanno ancora ricevuto il primo stipendio e non hanno neanche firmato il contratto. Una vergogna tutta calabrese che la dice lunga sul modus operandi della Regione a guida Occhiuto.
Gli specializzandi si sono impegnati a lavorare in Calabria almeno per i primi 3 anni dopo i 4 di specializzazione, cercando di bloccare la costante emorragia di competenze e voglia di fare verso Regioni che hanno organizzazioni sanitarie più solide e soprattutto organizzate. Regioni che di solito poi riescono a trattenere a vita i medici che trovano condizioni di lavoro più vantaggiose, pur dovendo abbandonare la propria terra e i propri affetti.
Sono sicuro che queste modalità di azione non conferiscano il giusto avvio di prospettiva per questi ragazzi che iniziano a fare i conti da subito con lo sfacelo delle nostre aziende sanitarie. Quello che altrove sarebbe impensabile da noi diventa la triste realtà: come per l’appunto far lavorare i giovani medici in corsia senza uno straccio di contratto, al pari dei lavoratori in nero, degli invisibili.
Vogliamo pensare si tratti di un mero disguido burocratico ma chiediamo al commissario ad acta della Sanità, nonché presidente della Giunta Regionale, Roberto Occhiuto, di sbloccare immediatamente questa incresciosa situazione e renderla degna per giovani professionisti che, con coraggio e dedizione, hanno deciso di impegnarsi nella nostra Calabria.