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Luigi Catalano (MASTELLA Noi di Centro Europeisti): “Lavoro, economia e crescita del paese la NUOVA era SOCIALE”

“In Italia i salari bloccati da decenni hanno contribuito alla forte crisi economico/sociale. È indispensabile, anche, una riforma del pagamento degli stipendi. Se da un lato l’imprenditoria, in maniera illegale, ha speculato sulla parte debole e cioè i lavoratori dall’altro lo Stato in maniera legale attraverso le trattenute esose ha commesso un’altra gravissima ingiustizia sociale”. Ad affermarlo in una nota il candidato per la Calabria all’uninominale collegio U05 con la lista “MASTELLA Noi di Centro Europeisti”, Luigi Catalano.

“Negli ultimi decenni grazie, anche, ai media è bastato essere leader di un partito
politico per assumere, ABUSIVAMENTE, il ruolo di statista, invece, di RISOLVERE i
PROBLEMI degli ITALIANI hanno generato ricchezza per le multinazionali e nell’interesse
di pochi. “Lo STATISTA è colui che quando mette in campo una soluzione essa funziona
nell’interesse dello Stato e nell’interesse collettivo in maniera equale in modo da generare
ricchezza e risoluzione delle problematiche per tutti. Decreto legge immediato che prevede:
1) riduzione delle trattenute, sugli stipendi, in maniera proporzionale fino al 50%, in
base ai redditi. Questo avrà un forte effetto sugli stipendi pubblici in quanto
erogati dallo Stato.
2) Stipendi delle Piccole e Medie Imprese versati, anche, direttamente dallo Stato,
nelle tasche del lavoratore”.

“Il problema più grosso nella gestione di una piccola impresa – prosegue il candidato – sono i costi della manodopera. La piccola azienda per la sua dimensione non può sfruttare l’economia di scala come una grande azienda. Dunque, oggi per un piccolo imprenditore, anche, con trattenute ridotte diventa difficile poter mantenere stipendi decorosi ed ecco la soluzione come funziona:
l’imprenditore invia la busta al centro per l’impiego, versa l’80% dello stipendio ed il centro per l’impiego aggiunge una quota di mano pubblica e versa nelle tasche del lavoratore il 100% dello stipendio.
Tale sistema: sposta il potere contrattuale dalle mani dell’imprenditore al lavoratore, rafforza il potere d’acquisto, riduce i richiedenti reddito di cittadinanza, riduce il lavoro nero, riduce il costo del lavoro per l’imprenditore e tantissimi altri vantaggi con ricadute positive nel tessuto sociale.
Il reddito di cittadinanza, sarà erogato a chi non troverà occupazione ed a quel punto per la differenza, economica, tra stipendio e RDC con la nuova riforma quest’ultimo diventerà un sussidio meno conveniente ed indurrà gli aventi diritto a cercarsi un lavoro.

3) Stipendi per le imprese che svolgono appalti pubblici pagati direttamente dall’INPS. L’ente appaltante, scorpora i fondi, che nell’appalto sono destinati alla manodopera li versa nelle casse dell’INPS: quest’ultimo trattiene i costi dei contributi ed oneri versando lo stipendio ai lavoratori.
Negli ultimi anni un decreto legge stabilisce che la manodopera ed il costo degli oneri di sicurezza, negli appalti pubblici non debbono essere soggetti a ribasso ciò è stato ideato per tutelare la categoria dei lavoratori e la sicurezza, ma avendo lasciato il potere nelle mani dell’imprenditore questa soluzione non ha fatto altro che peggiorare la situazione.
L’imprenditore, sapendo che il ribasso non incideva sulla manodopera e sugli oneri di sicurezza si è spinto ancor di più a formulare ribassi esagerati dunque, ne deriva che alla conclusione dei lavori essendo egli a gestire i fondi ha speculato ancor di più sulla sicurezza e sulla parte debole che sono lavoratori producendo, anche, concorrenza sleale”.

Conclude Luigi Catalano: “la soluzione del decreto legge funziona nell’interesse dello Stato
che recupera i soldi dei contributi alla fonte, azzera eventuali evasioni, è nell’interesse
collettivo in quanto si arricchisce il tessuto sociale, crea certezza dello Stipendio combatte
il lavoro nero e combatte la concorrenza sleale.
Avanti sempre l’idea di “ Piu’ STATO e MENO PRIVATI”.

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