Ultimo appuntamento per la quarta edizione di “Voci dal sottosuolo”, la rassegna itinerante di teatro in emersione realizzata dal Kollettivo Kontrora che ha ideato il progetto, con la compagnia Teatro del Carro – Pino Michienzi in qualità di partner organizzativo.
Dopo i primi tre appuntamenti con la Piccola Compagnia Impertinente di Foggia e il suo “Frichigno”, dopo “141 – Dialogo per una persona sola” di e con Mariasilvia Greco ed Elvira Scorza, e dopo Mammut Teatro con “Smart work”, il Teatro Vuozzo in via Spirito Santo, a Cosenza, si appresta ad ospitare domenica 2 giugno, con inizio alle ore 19:00, l’ultimo spettacolo in programma.
A chiusura di Voci dal sottosuolo ci sarà una anticipazione della nuova produzione del Kollettivo Kontrora, “Quattro pezzi facili meno una”. Si tratta dunque non di un debutto vero e proprio quanto di uno studio a firma di Francesco Aiello e Giovanbattista Picerno, con musiche di Remo De Vico e protagonista in scena Francesco Gallelli.
«Il monologo è ancora in fase di studio – spiegano di due autori – e verrà presentato al pubblico nella sua prima forma. La nostra volontà è, come sempre, quella di aprire i nostri progetti al pubblico che verrà a vederli».
Chi verrà a vedere Quattro pezzi facili meno una si troverà proiettato nei primi anni Settanta, quando «i tumulti che scuotono il Paese fanno da sfondo alla vicenda umana di Umberto, un giovane italiano di umili origini, emigrato al Nord a seguito della sua famiglia. Umberto – raccontando Aiello e Picerno – troverà riscatto nella professione di ragioniere, ma neppure questa riuscirà ad appagare la sua ossessione per l’ordine, che si incanalerà nella militanza politica, nel furore patriottico e normativo dell’eversione nera. Sul suo cammino, Umberto, poco più che venticinquenne incontrerà gli anarchici della baracca: Gianni, Franco, Angelo, Luigi e Annalise».
«Il loro incontro-scontro – continuano – avviene a Reggio Calabria che in quel momento si configura con un laboratorio politico caldissimo: le giornate di Reggio, le evoluzioni della ‘ndrangheta e le connessioni con stato e massoneria. In questo contesto si svolge la vicenda i cui protagonisti, tutti al di sotto dei trent’anni, segneranno in maniera profonda il destino della democrazia italiana ed europea».
Il Kollettivo Kontrora è un collettivo di artisti che prende forma nel 2020 durante la pandemia, e nasce dall’esigenza di portare in scena i materiali che, fino a quel momento, erano circolati fra i membri del gruppo in forma scritta. Il collettivo si struttura attorno ad una prassi lavorativa non gerarchica o verticistica e conduce ricerche in un territorio semantico e politico comune a tutti i suoi membri, da questo fare è nata la loro prima produzione “Contr_ora”, finalista al premio Dante Cappelletti 2021 alle arti sceniche, cui segue “Quattro pezzi facili meno una”.