“Dove non mi hai portata” (Einaudi) è il libro della decina 2023 del Premio Sila che verrà presentato sabato 29 aprile, alle 18, negli spazi della libreria Ubik di Cosenza. Sarà presente l’autrice Maria Grazie Calandrone, in dialogo con Marcello Furriolo e Giuliana Scura.
Il romanzo, finalista al Sila ‘49, racconta la storia di Lucia e Giuseppe che arrivano a Roma nell’estate del 1965. La coppia ha con sé la figlia di otto mesi, è innamorata, ma non riesce a liberarsi dall’inquietudine che prova chi è braccato. Perché Lucia è fuggita da un marito violento che era stata costretta a sposare e che la umiliava ogni giorno, e ha tentato di costruirsi una nuova vita proprio insieme a Giuseppe. Per la legge dell’epoca, però, la donna si è macchiata di gravi reati: relazione adulterina e abbandono del tetto coniugale. Prima di scivolare nelle acque del Tevere in circostanze misteriose, i due lasciano la bambina su un prato di Villa Borghese, confidando nel fatto che qualcuno si prenderà cura di lei. Più di cinquant’anni dopo quella bambina, a sua volta diventata madre, si mette in viaggio per ricostruire quello che è davvero successo ai suoi genitori.
Così, come una detective, Maria Grazia Calandrone ricostruisce la sequenza dei movimenti di Lucia e Giuseppe, enumera gli oggetti abbandonati dietro di loro, s’informa sul tempo che impiega un corpo per morire in acqua e sul funzionamento delle poste nel 1965, per capire quando e dove i suoi genitori abbiano spedito la lettera a «l’Unità» in cui spiegavano con poche parole il loro gesto. Un libro, dunque, da cui emerge anche il ritratto di un’Italia stanca di guerra ma non di regole coercitive, un Paese che ha spinto una donna forte e vitale a sentirsi smarrita e senza vie di fuga fino a pagare con la vita la sua scelta d’amore.