Città di Cariati, Cosenza: in esposizione le opere della Collezione Branca–Salvati; “La Calabria in Mostra”: due giornate con i maestri della pittura. “Vi aspettiamo, per condividere insieme arte e bellezza, durante le giornate di sabato 30 luglio e di sabato 13 agosto” è l’invito che rivolge a tutti Luigi Salvati, l’organizzatore degli eventi.
Suggestiva la cornice, ove verrà allestita la mostra di tanti grandi artisti Calabresi (a volte sconosciuti ai più): Andrea Alfano, Luigi Amato, Giuseppe Armocida, Franco Azzinari, Antonio Cannata, Andrea Cefaly Junior, Bruno De Capua, Gaetano Ierace, Amiro Yaria, Albino Lorenzo, Enotrio Pugliese, Giulio Telarico e Aldo Turchiaro.
Incastonate come un cameo, tutte le opere d’arte verranno esposte nel cuore-vivo di quel “salotto naturale“ che è l’antico centro storico di Cariati, l’antica cittadina sorta sulle rovine di Chone, la colonia magno-greca che sorgeva nei pressi del torrente Fiumenicà; che oggi, è sicuramente uno fra i borghi medioevali italiani più suggestivi; ben collocato – cosi com’è – a ridosso del costone sulla “Costa dei Saraceni”, la sponda ionica di Calabria in Provincia di Cosenza, proprio a metà strada tra la Piana di Sibari, nota località termale e archeologica e Kroton, al centro dell’antico territorio della Magna Grecia.
Le celeberrime otto torri dello ionio, pietra miliare del sistema di difesa della costa del litorale Calabrese, daranno all’evento tutta quella solennità che l’iniziativa di Branca e Salvati merita. Fra un soffio di scirocco, al calare della sera, quando l’ombra attenua la calura, il borgo antico, che fu donato in dote a Polissena Ruffo quando andò in moglie da principessa, al Duca di Milano Francesco Sforza, andranno in scena opere di grandi artisti che hanno segnato tempi e storie diverse, tutte concepite per dare splendore alla bellezza.
Potremo cogliere insieme nuove ‘atmosfere evocative e antiche suggestioni, frutto delle intuizioni e della visionarietà di occhi che appartennero a tempi diversi e a generazioni di umanità differenti; ma tutte concepite e inspirate dalla cultura della nostra madre terra di Calabria.
Potremo ammirare – si legge in un comunicato stampa – una buona collezione d’arte, allestita con sapienza e cura, sarà una rassegna per la celebrazione di artisti che hanno dato lustro al nostro patrimonio storico artistico, continuando a dare – con capacità e tecnica straordinaria – grande successo, creazioni incredibili e visionarie che hanno arricchito i capolavori dell’arte italiana. Opere concepite e realizzate dai figli più sensibili della terra di Calabria.
Lo scopo degli ideatori è quello di raggiungere e, rendere partecipe di questa straordinaria bellezza, una platea quanto più ampia possibile; anche per riportare alla luce un tesoro d’arte, molte volte bistrattato, nascosto, non conosciuto o, escluso dalla vista dei più. Per questo, – durante le due giornate previste – ognuno che avrà l’opportunità di essere presente a Cariati – o nelle immediate vicinanze – avrà l’opportunità, unica e rara, di specchiarsi innanzi a opere straordinarie, esposte proprio a ridosso del corso principale della città. La mostra non gode di alcun contributo. L’evento è totalmente gratuito e aperto a tutti.
Fra pochi giorni le “partiture d’artista” saranno issate su apposito leggio e, allora, avremo l’opportunità di vedere: “Trasfigurazione della realtà e fantasia, affabulazione e malia.E osservare ogni artista, che a suo modo, esprime il mondo come lui lo vede, come ce lo racconta, come prova a disvelarlo, fino a condurci davanti ai varchi innanzi a universi mai immaginati. A volte è un bianco e nero, a volte è un caleidoscopio di colori.
Sono fatte così le creazioni di questi artisti, loro lasciano tracce nei luoghi più impensati.
E anche chi ama l’arte vive così, per amore dell’arte.”
Branca e Salvati possiedono quella ricchezza che non viene da fuori ma da dentro, dai meandri più profondi del cuore. Un “pathos inquieto”, loro non sono ricchi per le cose che hanno, ma per i valori, per l’amore per le persone e la storia a cui sono appartenuti e appartengono ancora e, a alla quale sono straordinariamente legati.
Dentro – potremo dire – che c’è il tesoro degli esuli, i lacci aggrovigliati dei migranti, l’amore dei figli sparpagliati verso terre lontane. Uomini che vedono, – che hanno imparato ad osservare bene – è ora vedono tutto, con “occhi sognanti”, quasi incantati! Anime sintonizzate sulle note di un ritmo moderato, appartenuto alla musica della radio, come l’antico refrain scandito dai tasti d’avorio, che diffondeva la canzone di Norma Bruni, cara all’orchestra Cetra di Pippo Barzizza… “Occhi sognanti che tormentate il mio cuor, labbra tremanti che non parlate d’amor… Occhi sognanti il vostro sogno qual è ?
Oggi attraverso questa mostra, i due cariatesi Branca e Salvati scrivono una pagina di storia, ricca e complessa, con un semplice invito a riflettere e a contemplare la bellezza dell’arte, della natura e delle creature. Lo fanno, senza enfasi e senza alcuna speculazione, provando invece a usare l’inchiostro del cuore, quello che – il più delle volte – non si vede, ma si sente, palpitare e coinvolgere. La speranza è quella di riconnettere conoscenze, stima e valori positivi, per tornare insieme a fare “bella la comunità d’appartenenza”.
Insomma, una vera e propria chiamata a difesa dell’arte per amore dell’arte, per amore della vita e dello straordinario “Paese” comune: la Calabria.