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Al Complesso San Giovanni di Catanzaro confronto sui benefici della musicoterapia per il neurosviluppo e la salute mentale

La musica rappresenta un prezioso strumento riabilitativo ed un valore aggiunto nei processi che regolano la crescita e la salute mentale. A testimoniarlo sono state diverse voci impegnate in ambito socio-sanitario sul territorio che hanno dato vita al dibattito sul tema “Musicoterapia: neurosviluppo e salute mentale tra musica ed emozioni”. Un’iniziativa ospitata all’interno del Complesso monumentale San Giovanni di Catanzaro, quinto incontro del Festival del Sociale, evento organizzato dalla Life Communication nell’ambito dell’avviso attività culturali sostenuto dalla Regione Calabria. Moderato da Domenico Gareri, il confronto ha visto la partecipazione di Donatella Monteverdi, assessora alla Cultura e alle Pari opportunità del Comune di Catanzaro, che nell’accogliere gli ospiti provenienti da diverse province, ha sottolineato l’impegno dell’amministrazione nel voler connotare il Complesso San Giovanni di una forte connotazione con eventi di più ampio respiro sociale.

Michele Rossi, direttore del Dipartimento salute mentale e dipendenze dell’Asp di Catanzaro, ha richiamato l’attenzione sull’apporto che le diverse espressioni artistiche possono avere nei processi del neurosviluppo. Argomento ben sviscerato dalla musicoterapeuta Francesca Rubbettino, che lavora da anni con bambini e ragazzi nelle scuole, in collaborazione con i servizi di Neuropsichiatria infantile, e con i giovani adulti in raccordo con i servizi di Salute mentale. Le applicazioni della musicoterapia in campo clinico e terapeutico hanno raggiunto uno sviluppo notevole: “E’ fondamentale sostenere la formazione in questo campo e per una disciplina complessa che, pur attingendo da musicologia, antropologia, psicologia e psichiatria, mantiene una sua specificità”. Con la musicoterapia varie figure professionali, attive nel campo dell’educazione, della riabilitazione e della psicoterapia, possono facilitare l’attuazione di progetti di integrazione spaziale, temporale e sociale dell’individuo, attraverso strategie di armonizzazione della struttura funzionale dell’handicap e con un lavoro di sintonizzazioni affettive attraverso la comunicazione non verbale.

A certificare gli effetti positivi della musicoterapia è stata Rosetta Mussari, direttrice dell’unità di Neuropsichiatria di Lamezia Terme, che ha riportato l’importante esperienza vissuta dai pazienti, sottolineando il ruolo che la famiglia riveste e su cui la musica diventa punto cardine importantissimo come strumento riabilitativo. “Un percorso in grado di creare connessione nella persona e tra le persone, mettendo in moto tante parti di noi stessi allo stesso tempo, sia dal punto di vista motorio che emotivo”. All’incontro ha fatto pervenire i propri saluti la direttrice del Conservatorio Tchaikovsky, Valentina Currenti, nell’evidenziare il proprio impegno a valorizzare le diverse abilità e i talenti artistici, percorso che il Festival del Sociale ha esaltato nello spettacolo al Teatro Politeama di Catanzaro, che godrà di una vetrina televisiva nazionale. A chiudere il dibattito, la presidente del CASM, Rita Ciciarello, che ha sottolineato la parola chiave della giornata, integrazione, per mettere al primo posto il paziente e non la sua malattia, così da poter intraprendere un percorso terapeutico efficace ed efficiente.

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