Sabato 7 giugno 2025, alla presenza di un numero pubblico che ha riempito la sala del Centro Congressi Prunia di Lamezia Terme, è stato presentato con successo il libro “Le vere cause del conflitto russo-ucraino”, versione italiana del saggio di Vladimir Putin “Sull’unità storica di Russi e Ucraini”.
L’evento, organizzato da Cantiere Laboratorio, ha inteso porre la verità al centro del dibattito sul conflitto nel cuore dell’Europa.
Introdotto da Bruno Spatara, dirigente dell’associazione organizzatrice e di Gioventù Controcorrente, che ha chiarito la natura e le finalità dell’evento, hanno portato i loro saluti Francesco Mastroianni del Comitato Fermare la Guerra e Francesco Anile, presidente del Centro Studi Federico Caffè.
Il primo dei tre interventi è stato quello dell’Ambasciatore Bruno Scapini il quale ha espresso il suo compiacimento “nel vedere questa ricca partecipazione oggi a questo evento perché lo vedo come un segno di interesse, come un bisogno di disporre di strumenti critici di pensiero in modo da poter comprendere le vicende politiche e geopolitiche che sono molto complesse e anche molto drammatiche come, per esempio, il conflitto russo-ucraino. In un tempo in cui, come quello di oggi, in cui il dibattito nazionale è compreso tra narrazioni univoche che non lasciano spazio ad interpretazioni e concettualizzazione che sono molto approssimative credo che un evento come quello di oggi sia necessario per rivalutare il principio sacrosanto dell’articolo 21 della Costituzione che afferma, appunto, la libertà di espressione e, quindi, come conseguenza, il pluralismo informativo. Qui sta l’intuizione dell’editore Francesco Toscano di pubblicare il saggio “Le vere cause del conflitto russo-ucraino” che a sua volta vuole essere la traduzione in italiano del saggio di Vladimir Putin “Sull’unità storica di Russi e Ucraini”. Io penso che non ci potrà essere progresso civile se viene a mancare il pensiero critico e l’offerta, come quella di oggi, che noi facciamo di strumenti alternativi, di critica e di pensiero che, credo sia alla base della democrazia. La conoscenza libera è il prodotto di un libero scambio di opinioni e non invece nel silenzio si attua la democrazia ed è quello che sta succedendo: si silenziano gli eventi veri e si tacitano le voci del dissenso. Ebbene, questo per noi non è democrazia, ma tirannide.”.
E’ seguito poi l’intervento di Francesco Toscano, giornalista ed editore, che ponendosi la domanda del perché ha pubblicato il libro in oggetto ha dichiarato: “perché ero inorridito ed anche un po’ schifato dal livello dell’informazione italiana, un’informazione grossolana, orientata, interessata, corrotta, violenta, convinta di poter imporre con la minaccia, e non con il ragionamento o proprio punto di vista, legata in maniera spudorata ai peggiori servizi di intelligence, del nostro Paese, che fornivano false ricostruzioni e false veline: questo il sistema obbiettivo entro il quale noi viviamo. Sapevo che questa pubblicazione avrebbe acceso i riflettori per cui hanno deciso di mettere sotto i riflettori Visione TV ed è partita una campagna di demonizzazione sui giornali legati al circuito di comando. Hanno cominciato a chiudere i conti dei “putiniani”. Non solo Banca Intesa non ci ha dato nessuna spiegazione, ma tutte le banche italiane ci hanno vietato l’apertura di un nuovo conto. Questo sistema finanziario bancario è oggi il cuore della dittatura dissimulata che ci opprime ed è centro di comando del sistema bellavista che ha individuato sul piano esterno la Russia come nemico di comodo per blindare una globalizzazione finanziaria sul piano obbiettivo. Noi Europei che non vogliamo vivere sotto il tallone di questo sistema abbiamo tutto l’interesse a sperare che la Russia regga perché essa è oggi un elemento frenante rispetto alla vittoria definitiva di un modello malvagio, falso, ipocrita, incompatibile con la libertà dei singoli, con la civiltà dei popoli, con il rispetto dell’indipendenza e sovranità delle nazioni.”.
L’intervento conclusivo è stato fatto da Vittorio Gigliotti, presidente di Cantiere Laboratorio, che ha avuto modo di ringraziare, dopo il recente viaggio nella Federazione Russa, la TV russa Tsargrad per l’intervista fatta insieme a Bruno Spatara, ed altresì ringraziare, per gli incontri con gli studenti dell’Università Dalia di Lugansk, i giovani militanti del partito Russia Unita ed il deputato dello stesso partito, Tikhon Goncharov.
Ha posto in essere come sul conflitto in corso la disinformazione la fa da padrone, prima con le inesistenti malattie di Putin, poi con le sanzioni, con il 17esimo pacchetto del 20 maggio scorso, che dovevano abbattere il sistema economico russo ed invece ha indebolito il nostro, affossando un settore strategico come l’agricoltura e non solo. Poi sul concetto di aggressore ed aggredito che fa riferimento al 24 febbraio 2022, con l’Operazione Militare Speciale, omettendo di fare riferimenti al 2014 quando gli ucraini hanno bombardato il Donbass russo per 8 anni causando 15mila morti. Disinformazione anche dopo i primi mesi di conflitto quando la solita stampa italiana ed occidentale al soldo del globalismo narrava di un esercito senza munizioni che combatteva con le pale. Lo stesso esercito che oggi, secondo la narrazione truffaldina europea, dovrebbe invadere l’Europa e dunque bisogna armarsi ed investire 800miliardi di euro in armamenti invece di investirli in servizi. Oggi i finti pacifisti vogliono la guerra, chi invece pubblicamente si schiera per la pace viene perseguitato.