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I proverbi di Catanzaro raccolti e spiegati nel libro di Domenico Chiodo

Rimbalza da Aosta la notizia della pubblicazione di un libro di Domenico Chiodo, “Proverbi di Catanzaro”, che l’autore dedica alla sua città natale ed a tutti i catanzaresi in patria e nel mondo. Aosta è la città in cui lavora da tanti anni il Dott. Domenico Chiodo, apprezzato otorinolaringoiatra di origini catanzaresi. La pubblicazione suscita immediatamente curiosità e interesse, per il lavoro di ricerca approfondito portato a termine con successo dall’autore. Oltre ai proverbi di  Catanzaro, Pedivigliano e Nicastro,  racchiude espressioni tipiche del capoluogo calabrese e un’inedita, straordinaria storia romantica e poco conosciuta: come è nato lo sci a Catanzaro. Nella presentazione Fabrizio Favre evidenzia “un sapere popolare che riesce davvero a unire i popoli”, e  avverte una certa “montanitá che in qualche maniera unisce la popolazione valdostana e quella calabrese”.
Per ogni proverbio dialettale Domenico Chiodo ha provveduto alla traduzione in italiano e alla spiegazione; ha attinto ai ricordi legati ai suoi genitori, gli indimenticabili compianti giudice Rolando Chiodo e signora Maria Maiulo, agli altri famigliari e amici. Qualche esempio: “Na parola è poco e du su assai”. Una parola è troppo poco e due parole sono troppe. Questo proverbio ci invita a parlare poco per evitare di dire delle stupidaggini. “Mintiti  ‘ccu megghiu e tia e fanci i spisi”: frequenta le persone migliori di te e paga tu anche le loro spese. “Cu ‘ccu tamarri si curca, ‘ccu pulici si leva”: chi va a letto con persone di basso livello (e sporche)  al mattino si alza con le pulci. È ancora un invito a frequentare gente a modo. Proverbio sentito da mia madre che a sua volta lo aveva imparato da mia nonna Stella Greco Maiulo. “U peiu malandrinu moriu a manu e cunnu”: il peggiore delinquente è stato ucciso da uno stupido. Vuol dire che a volte anche le persone più forti possono cadere di fronte ad ostacoli apparentemente facili da superare.
Qualche foto chiude la pubblicazione stampata presso Edizioni Tipografica Commerciale srl – Cilavegna (PV). “Ho iniziato questo lavoro – scrive Domenico Chiodo – con l’obiettivo di raccogliere un enorme patrimonio di saggezza popolare, patrimonio che mi è stato sempre molto utile nella vita. Della mia città natale ho sempre potuto apprezzare la cultura, la civiltà e l’educazione”. Il Presidente vicario del Sindacato Libero Scrittori Italiani sezione Calabria, Luigi Stanizzi, esaltando il contributo d’amore e di cultura donato generosamente dal Dottor Domenico Chiodo al capoluogo calabrese,  auspica che la prima presentazione dell’opera al pubblico venga organizzata proprio qui, a Catanzaro, paese natale dell’autore, con il coinvolgimento di Amministrazione Comunale, Istituzioni, Associazioni e Scuole. L’iniziativa editoriale non ha fini di lucro ma è un prestigioso omaggio alla Città di Catanzaro.
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