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Garante dei Detenuti per una sanità penitenziaria a misura d’uomo. Reggio: interventi di concreta sinergia istituzionale a favore del diritto alla salute in carcere

Grande partecipazione per un evento che è il primo per quanto riguarda la prevenzione e quindi il diritto alla salute all’interno degli istituti penitenziari.

Il commissario dell’ASP Dott.ssa Lucia Di Furia, il Garante Avv. Giovanna Russo e il direttore degli Istituti Penitenziari di Reggio Calabria il Dott. Giuseppe Carrà hanno presentato lunedì 20 febbraio un’iniziativa prima in assoluto per quanto riguarda gli istituti penitenziari in Calabria. La possibilità di fare prevenzione all’interno degli istituti come si sa, ma già rispetto al diritto della salute, all’interno di luoghi della privazione della libertà personale appare spesso una chimera a fronte delle quotidiane emergenze che il sistema penitenziario affronta. Non è così a Reggio Calabria dove si vuole costruire un modello virtuoso.

Già il 14 dicembre 2022 l’ASP di Reggio Calabria presentava il progetto di Prevenzione e screening per la popolazione afferente le patologie tumorali del colon retto. Questa iniziativa Già promossa all’esterno, per la prima volta trova accoglimento all’interno di una casa circondariale. Importanti e significativi i messaggi che sono stati trasmessi alla popolazione detenuta presente all’interno della sala teatro dell’Istituto di Reggio Calabria “San Pietro”. Presenti per l’Asp e non solo, alla dottoressa Dott.ssa Di Furia, il Dott. Giuffrida, il Coordinatore Sanità Penitenziaria San Pietro Dott. Luciano Lucania, il Direttore Dipartimento Prevenzione ASP RC Sandro Giuffrida, la Responsabile Centro Screening Oncologici ASP RC Dott. Adriana Romeo, la Responsabile Laboratorio Analisi ASP RC Dott. Maria Teresa Fiorillo, l’Associazione Comunità Competente Dott. Rubens Curia, la Presidente Federfarma la dott. Simonetta Natalia Neri. A prendere la parola per i saluti istituzionali e l’avvio del momento informativo e formativo è il Direttore Carrà che ha espresso grande plauso per un’iniziativa apripista nel panorama regionale, che manifesta ancora una volta l’attenzione concreta e reale verso le persone detenute. Reggio Calabria dimostra di essere all’avanguardia rispetto alle iniziative che vengono concretamente operate e messe in campo all’interno degli istituti penitenziari.

Ben consapevoli di quelle che possono essere in generale le criticità del sistema sanitario penitenziario, non ci si ferma alle sole risoluzioni emergenziali. Un evento di massina attenzione al miglioramento della qualità della vita del detenuto di cui lo Stato è responsabile ha affermato il Direttore. La Dott.ssa Lucia Di Furia ha successivamente preso la parola entrando nel merito di quella che è l’iniziativa, trasmettendo grande entusiasmo per l’opportunità che verrà data alle persone recluse di poter effettuare lo screening e quindi di attenzione ad una politica sanitaria di prevenzione quale elemento dell’avere cura, che non lascia indietro nessuno ha dichiarato. Cura soprattutto di se stessi e dell’attenzione che l’ASP regina ha voluto mettere in campo ad un mese dalla pubblicazione nei confronti di tutta la cittadinanza libera, l’iniziativa di poter fare prevenzione anche in carcere. Ha fermato la dottoressa Di Furia di essere particolarmente felice da medico impegnato in prima linea è da commissario dell’ASP regina di essere felice di dare dimostrazione concreta della possibilità di accorciare le distanze tra il dentro il fuori che si concretizza. L’avvocato Russo si dichiara particolarmente soddisfatta di questo momento informativo promosso in favore della popolazione detenuta. La stessa  afferma da tempo che il diritto alla salute penitenziaria non deve essere un irraggiungibile meta solo perché ci si trova nella condizione di privazione della libertà personale. Precisa come questa sia un’iniziativa già nata nel giugno scorso ad una riunione del tavolo tecnico sulla sanità penitenziaria che oltre ad occuparsi delle concrete ed effettive esigenze della popolazione detenuta e anche delle emergenze che si verificano appunto quotidianamente, ha tutti gli obiettivi istituzionali di voler concretamente promuovere il diritto e la tutela del diritto alla salute in carcere.

È un aspetto al quale la garante tiene particolarmente perché parlare di diritto alla salute, alle cure, all’interno degli istituti penitenziari non è sempre scontato. Ecco perché fa riferimento al tavolo della sanità penitenziaria, dalla stessa voluto, già ad aprile scorso nel quale emergono, grazie alla partecipazione assidua di tutte le istituzioni coinvolte le criticità e le possibili soluzioni. La stessa ritiene, che una contrazione del diritto alla salute in carcere implica purtroppo un peggioramento delle qualità della vita del detenuto e quindi un riverbero negativo anche su chi vi lavora.  È stato dato anche un apporto tecnico da parte delle Dottoresse Fiorillo e Romeo, fornendo spiegazioni su cosa sia realmente effettuare screening e fare prevenzione. Molte e interessate le domande da parte della popolazione detenute. Serve lungimiranza, serve progettualità per una visione concreta delle criticità del mondo penitenziario che necessita di competenze specifiche in materia soprattutto quando si parla di diritto alla salute dei detenuti. Creare modelli virtuosi come le tante iniziative già fatte e quelle in programmazione, dimostrano che il dialogo Inter istituzionale tra le parti è la strada per poter diffondere la cultura della legalità in primis che passa per una effettiva promozione dei diritti.

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