Riceviamo e pubblichiamo:
Una delle sfide più importanti che la Politica alle nostre latitudini ha il dovere di vincere è quella di rendere competitiva l’area urbana di Cosenza, modernizzarla, in modo da farle abbracciare una duratura fase di progresso e di sviluppo.
All’interno di questo ragionamento, è pacifico che le classi dirigenti si interroghino sui futuri assetti istituzionali dei territori.
Purtroppo, constatiamo che quando determinati salotti politici trovano difficoltà nel rispondere alle promesse elettorali fatte ai cittadini-elettori, spunta fuori dal cilindro il tema della Città unica e della fusione a freddo tra i Comuni di Cosenza e Rende, questa volta con l’aggiunta di Castrolibero e tenendo fuori “strategicamente” Montalto Uffugo.
Restiamo perplessi nel leggere tali “proposte” che nulla hanno a che fare con il principio della gradualità, vero faro della buone pratiche amministrative, capace di indicare sia il sentiero che il punto di arrivo.
E’ da tempo che suggeriamo di utilizzare, al fine di ridurre al minimo gli errori, tutti gli strumenti che il legislatore già mette a disposizione, su tutti, la sperimentazione dei servizi condivisi ed il piano strutturale associato tra più Comuni.
Trasporti, gestione idrica e dei rifiuti, individuazione sito dove far nascere l’ospedale HUB della Provincia di Cosenza, sviluppo urbanistico omogeneo e coerente con la morfologia del territorio, sono alcuni dei quesiti fondamentali ai quali è da tempo che la Politica non riesce a dare risposte esaustive.
In questo ragionamento come si fa a non tenere conto del nuovo HUB ferroviario che andrà a nascere nel Comune di Montalto Uffugo, tassello fondamentale di un’autentica visione espansiva e lungimirante, così come della prevista realizzazione di un ulteriore svincolo autostradale al confine tra Rende e la città del Leoncavallo?
Possibile che non venga concretamente coinvolta in questo processo l’Università della Calabria?
Sarebbe auspicabile, al contempo, realizzare un’operazione verità sulla situazione finanziaria degli enti coinvolti da tali interventi, per il rispetto dovuto ai tanti cittadini ed alle tante imprese contribuenti che meritano di conoscere lo stato di salute delle casse comunali.
Al riguardo, è nota a tutti la gravità della situazione economica-finanziaria della Città di Cosenza, la quale, ha un bilancio imbrigliato da un enorme debito pubblico.
La Politica non può omettere di considerare quest’ultima delicatissima questione, evitando di nascondersi dietro pericolosi slogan utili solo per ammaliare parte dell’opinione pubblica.
Quanto alla situazione di Rende, considerata l’evidente crisi dell’attuale classe dirigente che governa il Comune, sentiamo il dovere morale e politico di appellarci alle forze istituzionali, politiche ed a tutti quei cittadini che condividono con noi l’amore per questa città.
A questi ultimi lanciamo un monito, riferito al come portare avanti le iniziative sia sul PSC, che sul futuro ruolo della Città di Rende all’interno dell’area urbana, temi decisivi per le sorti della nostra collettività:
“Attenzione a procedere per narcisismi e per strappi, a non sentire la necessità di dover mettere in campo concreti e generosi tentativi di condivisione, perché a nostro avviso alto è il rischio di indebolire il presente ed il futuro della nostra comunità e, di conseguenza, esporla nuovamente ad interessi poco nobili“.
Innova Rende