“L’illusione è la gramigna più tenace della coscienza collettiva: la storia insegna, ma non ha scolari” - Antonio Gramsci
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Cosenza, il dibattito in Consiglio comunale sul bilancio. Il sindaco Caruso: “Ereditati 24 milioni di disavanzo e squilibrio finanziario di oltre nove milioni di euro”

“Non nascondo che avrei voluto anche stasera, come ho fatto in passato, esaltare il ruolo del Consiglio comunale per la qualità degli interventi, lo stile e il rispetto delle regole che stanno a base del civico consesso, ma devo, purtroppo, confessare che stasera non me la sento di dire la stessa cosa”.

Lo ha affermato il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, intervenendo in Consiglio comunale sull’approvazione delle pratiche di bilancio all’ordine del giorno. Il primo cittadino ha ricordato il primo anniversario della sua vittoria elettorale, avvenuta proprio il 18 ottobre del 2021.

“Le critiche che sono state mosse – ha detto ancora Franz Caruso – riguardano anche l’aspetto politico che non è né regolamentare, statutario o partecipativo, ma è quello delle linee programmatiche richiamate da qualche consigliere. Io avrei voluto, appena insediato, così come vuole la prassi, presentarle dopo il 4 novembre, alla prima seduta utile, per dire quello che era il mio progetto e la mia idea di città, con le cose che si volevano e potevano fare, perché in quel momento avrei potuto anche rappresentare alla città e al Consiglio comunale il sogno che ogni Sindaco e ogni amministratore ha rispetto al percorso che vuole compiere per consegnare al futuro una città diversa e migliore. Sapete tutti quanti, però, che dal primo giorno abbiamo dovuto lavorare duramente per poter risolvere i problemi che abbiamo ereditato da un punto di vista sostanziale e formale. Quello di stasera – ha aggiunto il Sindaco – è il sesto strumento finanziario che approviamo, il primo della nostra gestione. Se non avessimo approvato i precedenti cinque strumenti finanziari sapete bene quali sarebbero state le conseguenze. Non ho avuto la possibilità di concentrarmi nel pensare quello che avremmo potuto realizzare nei primi cento giorni e poi nel primo anno, perché le condizioni nelle quali mi sono trovato ad operare erano completamente diverse da quelle che hanno trovato altri prima di me.

Si è fatto riferimento – ha aggiunto Franz Caruso – in modo anche scenografico a quello che si è fatto nel 2011, ma le condizioni del 2011 non erano quelle del 2021, perché onestà vuole che si riconosca che il 2011 ci poteva essere anche un disavanzo, ma c’erano progetti già approvati o progetti definitivi esecutivi, con risorse già stanziate e procedure completate, che hanno consentito, nonostante il disavanzo, di realizzare opere, in quella prima consiliatura, che altri avevano ideato e progettato e che quella Amministrazione ha potuto mettere immediatamente in cantiere. Io questa fortuna non l’ho avuta, così come non ho avuto la fortuna di trovare nel cassetto progetti approvati e finanziati. Noi abbiamo, invece, trovato progetti che stavano perdendo i finanziamenti e ci siamo dovuti precipitare al Ministero per chiedere una proroga di un mese per recuperare finanziamenti importanti che l’Amministrazione precedente aveva abbandonato in un cassetto. Il 2011 – ha detto ancora il primo cittadino nel suo intervento in Consiglio – ci poteva essere un disavanzo, ma non c’era il dissesto che noi abbiamo trovato. Perchè chi si trova ad amministrare una città come la nostra in condizioni di dissesto finanziario e disastro organizzativo, non si trova nella stessa condizione di chi, invece, ha operato nel 2011″.

E, rivolgendosi ai consiglieri di minoranza il Sindaco ha sottolineato che “voi avete trovato progetti approvati e finanziati, noi abbiamo trovato il vostro dissesto e il vostro disastro che si concretizza anche in quella che è la valutazione delle opere che sono state poste in essere da quella Amministrazione, perché, se andate a verificare cosa è stato realizzato negli anni, non una sola opera è completata. E, come ha riferito l’Assessore Giordano nella sua relazione, i fondi vincolati, utilizzati per spesa corrente e non ripristinati, sono un macigno che grava su questa Amministrazione perché noi siamo chiamati a completare quelle opere, a rendicontare la spesa per quelle opere perché, altrimenti, saremmo costretti a restituire quelle somme con gli interessi maturati.

Questo è quello che abbiamo ereditato da quella esperienza. E’ vero – ha aggiunto Franz Caruso – avremmo potuto dire, dopo un anno, che siamo all’anno zero, ma lo avremmo potuto dire se avessimo trovato una situazione, dopo la dichiarazione di dissesto, in equilibrio. Quando si trovano 24 milioni di disavanzo con uno squilibrio finanziario di oltre nove milioni, non può esistere un anno zero, perché con questo disavanzo e questo squilibrio oggi siamo chiamati noi a trovare una soluzione. Noi stiamo scegliendo un percorso che certamente non piace a chi fa politica e vuole amministrare realizzando opere. Avremmo potuto fare un bilancio diverso, utilizzare quella finanza creativa che ha caratterizzato gli ultimi anni di questo Comune e utilizzare certamente quegli strumenti che sono stati utilizzati per creare, negli ultimi anni, ulteriori debiti e ulteriore disastro economico e finanziario per questa città. Noi, invece, vogliamo un bilancio vero e un bilancio vero oggi noi stiamo approvando, assumendoci tutte le responsabilità che sono responsabilità politiche nei confronti della città che attende i servizi e che vuole che siano efficienti.

Noi non ci siamo messi a piangere. Noi non abbiamo bisogno di sceneggiate napoletane per dire che lavoriamo 24 ore al giorno in questo comune per dare risposte a quelle che sono le esigenze di questa città. E’ ingeneroso da parte di chi vive questo Comune dire che in un anno si è registrato solo immobilismo e disorganizzazione. Se si vive anche poco la vita di questo Ente, nonostante le difficoltà che ci sono per portare avanti questa Amministrazione, non si può dire che nulla è stato fatto, perché aver recuperato 90 milioni di investimento con il CIS e gli altri milioni con Agenda Urbana, aver recuperato e salvato un finanziamento di 6 milioni e 900 mila euro per la protezione civile, aver recuperato un altro investimento di social housing, di 15 milioni di euro, avere ancora approvato un Piano del verde, un piano dei rifiuti, aver approvato la localizzazione di una struttura importante come l’Ospedale, aver riavviato i lavori del Parco del benessere, non credo equivalga a nulla. Certo – ha precisato ancora il Sindaco – si poteva fare di più. Credo che quello che è stato fatto non sia né immobilismo, né disorganizzazione. Qui le cose si fanno e si va avanti per realizzarle. La politica che abbiamo messo in campo è esattamente il contrario della pregressa ed è in linea con quello che ha detto la Corte dei conti, perché la Corte dei conti, nel dichiarare il dissesto di questa città per la prima volta nella sua storia, lo ha fondato su un presupposto, che non era solo la spesa, ma anche l’incapacità di riscuotere le entrate. Noi, in ragione del rilievo della Corte dei conti, abbiamo messo in campo un’azione che per il momento si sta concretizzando nella sollecitazione dei ruoli, perché è giusto che tutti in questa città paghino, perché è impensabile che una città come Cosenza possa avere una contribuzione pari al 26,1%, che crea situazioni di grave difficoltà. Ma abbiamo fatto anche di più – ha affermato, inoltre, Franz Caruso – perché rispetto a questa emergenza abbiamo pensato ad un progetto di finanza che ha presentato una società internazionale che ha deciso, nonostante la drammaticità della situazione cittadina, di investire qui, nella nostra realtà. Stiamo anche valutando un progetto di finanza volto ad ottenere l’efficientamento energetico per contenere e razionalizzare la spesa.

Abbiamo fatto molto anche dal punto di vista della manutenzione e senza fondi specifici. Eppure, con quel poco che abbiamo potuto recuperare, abbiamo garantito un servizio migliore come decoro urbano. C’è un riconoscimento che la città è certamente più ordinata e più pulita. Per migliorare la pulizia della città abbiamo approvato un piano dei rifiuti che dovrebbe dare conseguenzialità a questa nostra idea. La normalizzazione parte dall’approvazione del piano di riequilibrio. Ci siamo impegnati a consegnare alle future amministrazioni un bilancio in equilibrio. Da qui a dieci anni lo consegneremo alla città.

Nel rispondere al consigliere Francesco Spadafora il Sindaco Franz Caruso ha poi sottolineato che “non mi pare che la città che si vive oggi sia una città diversa da quella che si viveva un anno fa, non mi pare che la città, bella, viva, attrattiva e vivace che c’era fino al 2021, oggi non lo sia più.

Anzi, abbiamo fatto qualcosa in più rispetto a quello che la vecchia Amministrazione non aveva fatto e pur favorendo la movida e l’intrattenimento, abbiamo investito a costo zero in attività culturali che oggi ci hanno portato ad essere un punto di riferimento nella nostra regione. Perché abbiamo messo in campo iniziative che soddisfano certamente le esigenze dei giovani – basti pensare al concerto dei The Kolors in Piazza dei Bruzi – ma abbiamo realizzato anche attività culturali che hanno portato centinaia di persone, soprattutto giovani, interessati ad una vita diversa dal punto di vista culturale, nel nostro meraviglioso Teatro Rendano, mettendo in piedi qualcosa che nel passato non si è mai realizzato. Per la prima volta nella storia di questa città abbiamo creato un’orchestra, l’Orchestra sinfonica Brutia.

Sono contento e soddisfatto perché questo consiglio comunale, almeno per la parte che riguarda la nostra formazione politica,sta facendo emergere qualità che è quello che per me è il futuro di questa città. E sono contento – ha concluso il Sindaco – perché guardo al futuro con l’ottimismo di chi vede crescere il fiore della speranza della futura classe dirigente della città”.

IL DIBATTITO Il consigliere comunale Giuseppe Ciacco che ha esordito preannunciando di esprimere, a occhi bendati, il suo voto favorevole al bilancio di previsione e, quindi, al ricorso alla procedura di riequilibrio.

Per Ciacco i due documenti parlano il linguaggio del rigore amministrativo, della veridicità contabile e della inflessibile serietà finanziaria. “Ma, soprattutto – ha aggiunto – sono 2 documenti, drammaticamente, salvifici, che strappano, per i capelli, l’Ente municipale dall’abisso di un nuovo dissesto”. Rivolgendosi poi alla minoranza, ha aggiunto: “se in politica il pudore fosse un valore – e io ritengo che lo sia – voi stasera dovreste praticarlo, osservando un dignitoso silenzio. So bene che così non sarà e, allora, è giusto che qualcuno vi risponda a tono. Dicendo, chiaramente, alla Citta come stanno, realmente, le cose. Voi – ha aggiunto Ciacco -avete devastate le casse comunali. Prima, durante e dopo il dissesto.

Avete, scelleratamente, trascinato l’Ente, dapprima, nel coma del disequilibrio strutturale, poi, addirittura – nel baratro del dissesto, e, poi, ancora, lo avete mantenuto nell’agonia dello squilibrio strutturale. E per camuffare e occultare il disastro avete scritto bilanci non veri.

Stasera – ha detto ancora il consigliere Ciacco – non è il tempo del “politicamente corretto” e, allora, assumendomi la responsabilità, politica e non solo politica, di ciò che dico, e, parlando con le carte alla mano, Vi dico che Voi avete scritto bilanci falsi. Lo avete fatto, quando avete chiesto il riequilibrio; lo avete fatto nella fase di monitoraggio del riequilibrio; lo avete fatto anche dopo essere usciti dal dissesto. E le vostre falsità contabili sono certificate dalla sentenza n. 2 emessa il 26.febbraio.2020 dalla Corte dei conti – sezioni riunite – in sede giurisdizionale”.

Ciacco ha richiamato alcuni passaggi della stessa sentenza, indicando le pagine 12, 13, 26 e 33 dove è detto: “E’ dimostrata l’esistenza di numerosi elementi non rappresentati, che alterano il risultato di amministrazione, facendo figurare un disavanzo inferiore”; “I bilanci sono alterati e i rendiconti rappresentano una situazione non veritiera”; “I dati contabili non rispecchiano la reale situazione finanziaria del Comune. Il dato esposto è fuorviante”; “E’ dimostrata la non rispondenza a realtà dei documenti contabili, discordanza che risale al 2014 e si è trascinata sino ad oggi” (fino al 26.febbraio. 2020, giorno in cui è stata emessa la sentenza).

Nel suo intervento il consigliere Ciacco ha parlato, inoltre, di “sagra dell’inganno contabile”, di “farlocco avanzo di amministrazione pari a circa 120 milioni di euro, in vigenza del piano di riequilibrio”.

E, citando, ancora, la sentenza della Corte dei conti ha affermato che “il risultato esposto nel rendiconto non è veritiero” e che sarebbe stata “falsamente certificata la sussistenza .di circa 30 milioni di residui attivi, poi, maliziosamente stornati negli anni successivi”, aggiungendo, inoltre che “di questi 30 milioni, 12 milioni li avevate imputati ad alienazioni di beni materiali e immateriali, inventate di sana pianta”.

Ciacco ha proseguito affermando che “in vigenza del piano di riequilibrio, avete pagato debiti fuori bilancio – addirittura – senza il preventivo riconoscimento in bilancio”. Secondo Ciacco che a supporto ha citato ancora una volta la sentenza della Corte dei conti, “in soli 3 anni, avete fatto lievitare la spesa corrente dell’11% e in meno di dieci anni e in costanza del piano di riequilibrio, sarebbero stato vertiginosamente triplicato il disavanzo dell’Ente, insieme ai debiti fuori bilancio e a quelli verso il tesoriere. E tuttavia, nonostante tutto ciò , avete, comunque, trascinato l’Ente nel baratro del dissesto. Perché avete gravemente e reiteratamente violato gli obiettivi intermedi fissati dal piano di riequilibrio. E, anche quando l’Ente è uscito dal dissesto, avete, imperterriti, continuato a dissanguare le casse comunali. Perché anche, in occasione del bilancio stabilmente riequilibrato, approvato nel mese di luglio del 2021, avete gravemente e reiteratamente violate le prescrizioni ministeriali. Voi non avreste dovuto riproporre la stessa spesa, che vi aveva portato al dissesto. Avreste dovuto razionalizzare la spesa, mettendola in funzione delle entrate correnti, che materialmente potevano essere accertate. E, invece, voi, che cosa avete fatto? Avete, scelleratamente, riproposto sempre la stessa spesa. E quando vi siete accorti che le entrate, di fatto, non erano sufficienti, per l’ennesima volta avete taroccato i bilanci, gonfiando, artatamente, le entrate. E lo squilibrio strutturale di oggi deriva, proprio, dal taroccamento dei bilanci”.

Nell’intervento successivo, il consigliere comunale Francesco Spadafora ha evidenziato il ritardo con il quale il bilancio è arrivato in Consiglio, diversamente da come era stato assicurato. “Non voglio sollevare critiche o polemiche strumentali – ha detto il consigliere di Fratelli d’Italia, perché sappiamo quanto sia difficile e complesso redigere lo schema di bilancio con gli allegati. Operazioni che richiedono tempo e specifiche competenze che non si conciliano con la carenza di risorse umane che si registra in Comune. Ancora oggi, però, – ha aggiunto Spadafora – non si perde occasione per esprimere giudizi negativi sulla passata gestione politico-amministrativa che difenderemo da questi banchi con orgoglio e convinzione. I cosentini erano abituati a una città viva, attrattiva e innovativa. Abbiamo speso tutte le nostre energie per rendere bella la nostra Cosenza. Per questo – ha detto ancora Francesco Spadafora – invito ad essere prudenti con alcune dichiarazioni. Da oggi iniziamo a vedere i frutti delle vostre scelte e ci aspettiamo che si rendano operativi i servizi. Sul futuro della città e dell’Ente nutro una certa preoccupazione – ha affermato ancora Spadafora – in quanto il documento che stasera sarà approvato preannuncia lacrime e sangue perché contiene un disavanzo di 24 milioni di euro che dovrà essere ripianato con un altro predissesto che imporrà grandi sacrifici ai cosentini che dovranno sopportare il peso di nuove tasse comunali”. Spadafora ha poi stigmatizzato il mancato avvio del servizio di trasporto scolastico che è stato tagliato del 50%”. Quindi ha spiegato le ragioni del suo voto contrario. “Non votiamo il documento contabile non perché il collegio ha espresso un parere non favorevole, ma perché, oltre ai tecnicismi contiene le risorse finanziarie per realizzare le linee programmatiche del Sindaco, che, peraltro, non sono state ancora presentate in consiglio. Noi abbiamo votato per un candidato sindaco e per un programma elettorale totalmente differenti, mantenendo fede al patto con gli elettori. E quello dell’attuale Amministrazione non rispecchia la nostra visione di città”.

E’ stata poi la volta della consigliera comunale Concetta De Paola. “Per la prima volta questo Consiglio – ha esordito – è chiamato ad approvare un documento contabile e programmatico che, purtroppo, solo in parte dà le indicazioni sulla visione che questa Amministrazione ha del futuro della città.

A causa dei ben noti ritardi accumulati dalla precedente amministrazione e a cui abbiamo dovuto far fronte, riusciamo, solo dopo un anno, a portare in Consiglio un nostro bilancio che non può non essere fortemente condizionato dalla situazione ereditata. Certo, questa Amministrazione ha iniziato a lavorare ben consapevole delle difficoltà esistenti, ma, purtroppo, tali difficoltà si sono rilevate più ardue di quelle prospettate e per più di una ragione: progetti finanziati e avviati per i quali gli atti amministrativi richiesti non erano stati completati; personale ridotto al minimo e oberato di lavoro; mancata ricognizione degli immobili comunali e delle relative concessioni/convenzioni in essere.

Per non parlare, poi, della grave situazione in cui versa l’Azienda di trasporto Urbano, l’Amaco, per la quale questa Amministrazione si sta impegnando affinché venga salvata e salvaguardata, e con lei tutti i posti di lavoro”. Concetta De Paola ha definito ben più lungo l’elenco delle problematiche.

“Siamo, tuttavia, certi – ha aggiunto – che lavorando in squadra e andando oltre le strumentalizzazioni che alcuni, anche in questo consiglio comunale, cercano di mettere in atto, dimenticando forse di aver contribuito a lasciare la città e l’ente comune in ginocchio, saremo in grado di dare risposte significative ai problemi dei cittadini. Non vogliamo di certo piangerci addosso: abbiamo la capacità, la voglia e la determinazione per andare avanti e per consegnare ai cosentini una città moderna, con servizi efficienti per tutti e che venga vissuta nella sua interezza da nord a sud e da est a ovest non trascurando nessun quartiere e nessuna frazione.

E’ in questa ottica che è stato sviluppato il piano triennale delle opere pubbliche”.

La consigliera De Paola ne ha illustrato i punti salienti, anche nella sua veste di Presidente della commissione lavori pubblici.

“Con i fondi del Cis e di Agenda Urbana, che stavano per andare persi e che prontamente questa amministrazione è stata in grado di recuperare – ha precisato De Paola – si procederà alla riqualificazione e alla messa in sicurezza di tanti luoghi del centro storico”. E ha indicato la riqualificazione di Piazza Amendola, la ristrutturazione del Cinema Italia, il restauro del chiostro di San Domenico, tutta la riqualificazione di Porta Piana con la messa in sicurezza dei costoni e delle strade che per troppo tempo sono rimaste chiuse, l’adeguamento sismico e l’efficientamento energetico della Biblioteca civica, la riqualificazione di Piazzetta Toscano ed altro ancora.

Con riferimento al piano Triennale la De Paola ha sottolineato la capacità dimostrata dall’Amministrazione comunale nell’intercettare i fondi del PNRR e di partecipare ai bandi, “tant’è – ha precisato – che oggi il Comune di Cosenza risulta essere tra i più virtuosi e capaci di cogliere la grande occasione data dal PNRR. I fondi PNRR di cui il Comune di Cosenza potrà usufruire ammontano a circa 22 milioni di euro, 15 milioni di euro saranno destinati alla rigenerazione urbana di San Vito alto e San Vito basso, Serra Spiga e via Popilia; non solo, Cosenza avrà i fondi per due nuovi asili nido e per uno straordinario intervento come la realizzazione di un palazzetto dello sport dello squash che sarà unico in Italia per capienza e capacità di ospitare manifestazioni internazionali.

Dopo Concetta De Paola ha preso la parola la consigliera Bianca Rende.

“Questo è – ha detto in apertura di intervento – il momento in cui la gestione del Comune deve diventare un tetto di cristallo sulla vista dei cittadini e quello dei bilanci che toccano le loro tasche e aspettative socio-economiche. E’ anche il momento più veritiero della realtà dopo le promesse strepitose della campagna elettorale e dei vanitosi progetti fino ai prossimi 50 anni che vanno in fumo. Non a caso il Sindaco finora non ha inteso leggere, per serietà che comprendiamo, le dichiarazioni programmatiche davanti al consiglio, come prevede la legge”.

Bianca Rende ha parlato di “bivio in cui qualcosa deve morire e qualcun’altra deve nascere attraverso la ristrutturazione radicale e non il nascondimento del Bilancio comunale. I revisori hanno fatto la loro parte ritenendo di mettersi al sicuro – ha aggiunto – chiedendo al Consiglio una “complicità” corrispettiva che difficilmente potrà estendersi ad altri, superiori, poteri pubblici di controllo. Non è il caso di continuare a giocare fra maggioranze composite e opposizioni storicamente responsabili dello stallo che si è imposto ai servizi comunali, che ormai funzionano come possono senza i mezzi e il personale adeguato. Il soccorso dei Fondi europei interesserà pochi tecnici e pochi utenti. Il bilancio invece è una cattedra di verità che esige un cambiamento organico e non solo di consulenti fiduciari ad hoc. Non si può giocare col prelievo tributario come nei film di Totòtruffa o tassando le entrate e el spese come risoluzione dei problemi e denegando le invettive di un nostro grande autore, Antonio Serra, sulla inutilità di manovre solo appariscenti e del tutto nominalistiche, disancorate dalla realtà.

Il bivio davanti al quale siamo – ha aggiunto Bianca Rende – è tra lo scegliere di ricorrere o meno alla procedura di riequilibrio disciplinata dall’articolo 243 bis del testo unico sugli enti locali, ossia preparare un programma di rientro in 10 anni dallo spaventoso deficit che caratterizza il Comune di Cosenza, sia pure all’indomani del primo dissesto della sua storia, o incorrere in un altro clamoroso dissesto.

Di fronte alle considerazioni espresse dal collegio dei revisori, la scelta è obbligata, nel senso che non possiamo non pensare di non mettere al centro alla nostra decisione il bene della città e chiederci qual è l’interesse della città? Affrontare un nuovo dissesto con il taglio di altri servizi comunali oltre a quelli già in grave sofferenza, oppure dare alla città un’altra opportunità di ripresa, sia pure in un tempo sufficientemente lungo? La risposta a questa domanda ci pare obbligata, ecco perché anticipiamo su questo punto all’ordine le giorno il nostro voto favorevole.

D’altra parte, però – ha aggiunto la consigliera Rende – non possiamo non tenere conto dei rilievi formulati dal collegio dei revisori già nei primi di luglio e cioè la mancanza di qualsivoglia atto di scelta operativa o organizzativa che possa portare alla riduzione dei costi o al contenimento delle spese.

In un anno di amministrazione nemmeno un atto oggi è stato possibile portare ad esempio o in confutazione delle nostre tesi: non un atto di indirizzo, non un atto di razionalizzazione, non un atto verifica dei rapporti contrattuali con soggetti che non hanno reso al pari delle aspettative che avevano accompagnato la loro contrattualizzazione, non una scelta amministrativa che consenta di spalmare il carico dei tributi su tutta la platea dei contribuenti potenziali e non solo su un ristrettissimo numero di cittadini virtuosi, ma di fatto tartassati”. E Bianca Rende porta, a questo proposito, un esempio. “Non ci risulta che dal 2020 si sia proceduto ad una reale verifica circa la qualità del servizio reso dalla società Municipia cui è affidata la riscossione dei tributi. Eppure, si sta andando verso la riconferma di fatto di Municipia. Ma sappiamo anche che accettando la proposta di project financing da parte della società esterna, di fatto si predetermina quello che sarà l’esito della futura gara. Altro esempio è quello relativo al funzionamento delle diverse sedi comunali, ormai ciascuna delle quali presenziata da pochissimi dipendenti. Quanto si intenderà procedere – si chiede Bianca Rende – alla razionalizzazione degli spazi concentrandoli magari tutti in palazzo dei Bruzi e in poche altre strutture pertinenzialità? E’ ovvio che oggi questa scelta diventa tanto più urgente alla luce del caro energetico che investirà le nostre comunità.

Ciò che però rimane e che non c’è mai stata in questi mesi una reale inversione della rotta. Infatti ricorrere ad allungamenti del periodo di debito è sostanzialmente quello a cui ci ha abituato l’amministrazione Occhiuto. Ciò che invece noi chiediamo è una rivisitazione puntuale delle spese, voce per voce, per capire, servizio per servizio, quali meritano di essere potenziate e quali invece possono essere razionalizzate. Ecco perché non ci convince la logica dei “tagli lineari” che presiede al bilancio propostoci e nei cui confronti esprimeremo voto contrario. Perché in realtà procede ad una sommaria riduzione dei costi senza un adeguato coinvolgimento del consiglio comunale sulle scelte da compiere e un adeguato dibattito nel merito.

Inoltre – ha detto ancora la consigliera Rende – non abbiamo apprezzato lo scarso o nullo coinvolgimento di questi mesi e ci auguriamo che, in preparazione del prossimo piano di riequilibrio, quello che dovrà essere inviato al Ministero dell’interno, si recuperi questo grave deficit di democrazia”.

Bianca Rende ha parlato ancora di “immobilismo e disorganizzazione, che sono la cifra politica che caratterizza questo primo anno di governo della città. E’ scandaloso che ad oggi sui banchi della scuola primaria non ci siano i libri di testo. Una vicenda che, insieme a quella sul trasporto scolastico, fa affiorare delle precise responsabilità che è nostro dovere denunciare, visto che le procedure sono iniziate tardi.

Il consiglio che ci sentiamo di dare a questa Amministrazione, nel ruolo di insostituibile vigilanza che la città ci ha generalmente accordato, è quello di fare bene e nell’interesse generale, attraverso un piano credibile e condiviso da sottoporre alla valutazione degli organi superiori e non solo di tirare a campare, perché in un mondo che corre e che ci lascia sempre più indietro, Cosenza ha bisogno di volare e non di restare a terra con i suoi sogni che sono sogni collettivi e non solo individuali e che vorremmo vedere realizzati prima del 2050″.

Ha poi preso la parola il consigliere comunale Francesco Caruso. “Prendiamo atto- ha detto – che questa maggioranza ha scelto questo luogo non per parlare di programmi, politiche e azioni nei confronti dei cittadini, ma per declamare le proprie filippiche e gli atti di accusa. All’inizio del 2011, avevamo di fronte un disavanzo enorme, ma non abbiamo fatto il pianto greco. Ci siamo, piuttosto, rimboccati le maniche. Cosenza ha vissuto una stagione di rilancio che non aveva mai conosciuto negli ultimi 20 anni. Ecco perché l’invito che vi rivolgo – ha sottolineato Francesco Caruso – è proprio quello di rimboccarvi le maniche”. Rivolgendosi all’Assessore al bilancio Giordano, il consigliere Caruso ha ricordato che, nella precedente consiliatura, quando è stato proposto il ricorso al piano di riequilibrio lo abbiamo fatto per salvare ed evitare un disastro sociale e lo abbiamo fatto cercando di coinvolgere l’opposizione. Voi, invece – ha aggiunto – avete deciso di arroccarvi. Questo è il vostro esclusivo bilancio. Questo atteggiamento non vi farà suscire delle paludi dell’immobilismo. L’unica opera che sinora avete portato a termine è la demolizione di Piazza Rodotà”. Quindi, il consigliere Caruso è entrato nel merito del bilancio, non tanto sulle conclusioni del collegio dei revisori dei conti. Il collegio evidenzia una grave insufficienza nella riscossione delle entrate proprie”. Per Caruso il bilancio è “un artificio e la conclusione – chiosa – non può che essere coerente con l’esordio: rimboccatevi le maniche”.

Dalla consigliera comunale Antonietta Cozza è poi venuto un accorato appello all’opposizione consiliare, “avendo la consapevolezza – ha detto – che la minoranza consiliare non è un corpo estraneo della Municipalità, ma è parte integrante di essa. Quando l’Ente vive una situazione finanziaria caratterizzata da assoluta gravità – ha aggiunto la consigliera Cozza – penso che ci sia bisogno di una corale assunzione di responsabilità, bandendo le polemiche strumentali e imboccando, tutti, la stessa direzione di marcia per individuare e condividere la migliore soluzione possibile. Oggi, la situazione finanziaria del comune di Cosenza presenta una esposizione di cassa di oltre 30 milioni, debiti consolidati per 300 milioni lasciati alla commissione straordinaria e debiti di nuova formazione per squilibri strutturali dell’ente ammontanti a circa 24 milioni al 31 dicembre 2021 e ad altri 20 milioni con riferimento al 2023 e al 2024. Questa è la radiografia della situazione. In questo momento non c’è una soluzione alternativa al riequilibrio. Per noi la situazione è gravissima e l’unica strada per affrontarla è il piano di riequilibrio, Che, poi, è la strada, indicata e tracciata dall’Organo di revisione.

Non approvare, in questo momento, il piano di riequilibrio – ha aggiunto Cozza – avrebbe una sola e scontata conseguenza: ricondurre il comune di Cosenza in una situazione di nuovo dissesto a distanza di 2-3 anni dall’ultima dichiarazione.

E, fra l’altro, sul piano politico, si tratterebbe di un dissesto che non potrebbe essere, assolutamente, imputato all’attuale governo municipale. L’attuale governo municipale, da quando si è insediato e fino a oggi, non ha potuto fare altro che svolgere attività di rendiconto di quanto ha trovato; non ha potuto programmare nulla; non ha potuto neanche approvare le proprie linee programmatiche.

Noi abbiamo 24 milioni di euro di disavanzo. Non abbiamo risorse per ripianare un disavanzo di 24 milioni in soli 3 anni. Dobbiamo chiedere di procedere al ripiano in 10 anni, rinvenendo ogni anno 2 milioni e 400 mila euro di entrate in più per ripianare il corrispondente disavanzo.

Lo Stato – ha aggiunto Antonietta Cozza – impone, ogni anno, una riduzione consolidata del 15% delle spese correnti e un aumento delle entrate accertate, tale da garantire, per ogni annualità, il parziale recupero delle perdite e del disavanzo.

Occorre ridurre le spese per l’acquisto di beni e servizi; le spese per i trasferimenti a terzi per la realizzazione di opere pubbliche; le spese per tutti i servizi non essenziali.

Noi razionalizzeremo la spesa corrente.

Realizzeremo l’ efficientamento energetico che riguarderà tutta l’illuminazione pubblica e tutti gli immobili comunali, rivedremo tutta la contrattualistica dei servizi di manutenzione che noi acquistiamo dall’esterno. In quest’ottica è nostra intenzione realizzare all’interno del comune un ufficio centralizzato degli acquisti, cercando così di massimizzare l’utilità dell’ente in termini di efficienza e di efficacia

Razionalizzeremo il sistema informatico e digitale che oggi conta circa 9 fornitori, proponendoci, attraverso il PNRR, di passare ad unico interlocutore

Cioè a dire: interverremo in tutte le sacche di spreco, che, negli anni passati, hanno fatto lievitare, patologicamente, la spesa corrente.

Lavoreremo per contenere e ridurre sempre di più il dannoso fenomeno dell’evasione tributaria, autentico cancro per le finanze comunali. Questo è il nostro progetto. Penso che su questo progetto possa, nell’interesse supremo dell’Ente e della Città, registrarsi l’unanime consenso dell’assise comunale”.

Nell’intervento successivo, quello del Consigliere Michelangelo Spataro, quest’ultimo ha ricordato la “giornata particolare”, quella del primo anniversario della vittoria elettorale del Sindaco Franz Caruso e con l’occasione ha formulato gli auguri al primo cittadino. Quindi Spataro ha parlato della lettera della RSU del Comune di Cosenza che “ha lamentato – ha aggiunto Spataro – da una rapida lettura degli atti contabili del bilancio, una riduzione dei due terzi, con riferimento al salario accessorio e ad altre voci, e che lasciano prefigurare tagli da lacrime e sangue sui dipendenti comunali. La RSU – ha detto a questo proposito Spataro – si vedrà costretta a tutelare i diritti nelle sedi competenti”. Entrando più nello specifico del documento contabile, il consigliere Spataro ha poi affermato che “questo non solo è il vostro bilancio, ma forse lo è stato anche il preventivo 2021. Se avete già predisposto questo riequilibrio, vi augurio che vada a buon fine per sostenere e non far mancare la vicinanza ai cittadini in tutte le direzioni. Il bravo assessore Giordano riesce a fare emergere risultati positivi anche dai risultati negativi”. Quanto ai pareri dei revisori dei conti, Spataro ha parlato di “pareri anomali, come è avvenuto quando il bilancio è stato approvato con riserva raccomandando di stare attenti sui tributi non riscossi. Pur collaborando quotidianamente alla soluzione dei problemi, siamo dispiaciuti per i tagli al trasporto scolastico e per le cedole librarie che non sono state ancora consegnate. Nel primo caso, temiamo fortemente che il servizio di scuolabus non verrà assicurato”.

Il capogruppo del PD in Consiglio comunale, Francesco Alimena ha, nel successivo intervento, ricordato quanto si sta facendo per rimettere a posto i conti, condividendo il nuovo corso che prevede “un sistema di gestione dei conti, vero prudente e congruo. Vedremo nei prossimi 90 giorni come questo piano di riequilibrio si sostanzierà. Se è vero che il piano delle alienazioni e delle valorizzazioni immobiliari è rimasto inalterato – ha sottolineato Alimena – il Piano triennale delle opere pubbliche ha avuto importanti variazioni perché ci sono veri progetti ed importanti opere infrastrutturali di comunità. In Agenda Urbana e nel CIS – ha aggiunto – ci sono piani di intervento che oltre ad infrastrutturare il centro storico hanno anche una significativa valenza sociale. allegato B. useremo le economie di gara per finanziare.

E’ vero che la città ha vissuto negli ultimi anni un momento di rilancio, ma il rilancio di una città non si realizza solo con le opere pubbliche, specie quando questo risultato si concretizza a prezzo di un dissesto finanziario”. Un ultimo passaggio del suo intervento il consigliere Alimena lo ha utilizzato per lanciare un appello volto ad assicurare il servizio scuolabus: “troviamo quel 50% di risorse mancanti”.

Dopo una breve replica dell’Assessore Giordano che ha richiesto la parola per per chiarire alcuni aspetti, si è poi passati alle dichiarazioni di voto, fase nella quale sono intervenuti i consiglieri Mimmo Frammartino, Raffaele Fuorivia e Giuseppe D’Ippolito che non erano intervenuti durante la prima parte del dibattito.

Frammartino ha avuto parole di condivisione per quanto ha espresso durante il dibattito il Sindaco Franz Caruso. Frammartino non è entrato volutamente nella discussione tecnica. “Abbiamo davanti una sfida che dobbiamo vincere e i cittadini devono fare la loro parte – ha detto il consigliere Frammartino -. Quindi ha avuto parole di elogio nei confronti dell’Assessore al bilancio Giordano. “L’assessore è molto competente in questa materia. E quando trovi al bilancio trovi l’uomo competente è un valore aggiunto. Saremo chiamati ad una stagione di lacrime e sangue. Alcuni servizi andranno rivisti. I tagli lineari non servono perché sono distruttivi. E’ importante razionalizzare la spesa ed esercitare i dovuti controlli sulle entrate”. E ha preannunciato il suo voto favorevole.

Per Raffaele Fuorivia, intervenuto subito dopo, “i prossimi saranno anni difficili. Un dato è certo: che questo consiglio non ha nessuna responsabilità rispetto ai numeri. Oggi si compie un atto di grossissima responsabilità che va oltre il rimboccarsi le maniche”. E sul concessionario della riscossione Fuorivia dice ancora: “il concessionario vanta un credito di 5 milioni di euro e questo può aver influito sulla gestione. Bisogna aumentare la platea degli evasori, perché molti sono sconosciuti, potrà essere possibile con la digitalizzazione di tutte le banche dati. Lo strumento, innovativo ed efficiente, che stiamo utilizzando, è previsto dalla legge”.

Il consigliere Giuseppe D’Ippolito ha poi preliminarmente ringraziato il consigliere Alimena per il ricordo di Jole Santelli. Quindi ha sottolineato come “il Consiglio comunale sia arrivato un po’ impreparato ad affrontare questo bilancio, perché – ha motivato D’Ippolito – nessuna riunione è stata svolta prima che il documento passasse in giunta e poche, in seguito al deliberato della giunta. C’è stata – ha rilevato D’Ippolito – una mancanza di dialogo e di ascolto, con due sole riunioni di commissione che non sono state sufficienti. Eppure – ha aggiunto – nelle commissioni consiliari si svolge la grande attività preparatoria che arriva poi in Consiglio. Gli atti sono successivi alla convocazione del consiglio e altri sono arrivati solo ieri. E’ possibile lavorare insieme per il bene della città se però non alziamo steccati. Ecco perché – ha concluso D’Ippolito – invito la maggioranza a costruire un percorso con i consiglieri di minoranza. Siamo disponibili a condividere con voi questo peso”.

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