Si sono riuniti questa mattina a Cosenza i Delegati del Movimento civico NOI con il portavoce nazionale Fabio Gallo.
Scopo dell’incontro, quello di discutere – si legge in un comunicato stampa del movimento – della “necessità di guardare con pragmaticità alla situazione politica territoriale e nazionale del dopo elezioni, alla necessità di rispondere alle istanze dei cittadini che chiedono tutela per la crisi post pandemica divenuta anche energetica e ancor più di prima grave crisi del lavoro, e alle novità intervenute nei Comuni di Rende e Cosenza per i noti fatti emersi dalle indagini in corso condotte dalla magistratura antimafia e che incidono già pesantemente, sul rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni politiche”.
Il Movimento NOI ha deciso di iniziare dalla data odierna il tesseramento 2023, l’attivazione dell’organizzazione elettorale per dare vita alle liste dei candidati che guardano alle prossime amministrative di Rende ma anche di Cosenza, dando vita ad una profonda analisi che darà forma alle attività del prossimo futuro.
I Delegati hanno evidenziato “una forte perdita di fiducia nell’attuale Amministrazione guidata da Franz Caruso giudicata refrattaria alla collaborazione di chi, se pur serio alleato politico, non appartiene alla ristretta cerchia di soggetti molto criticata, tra l’altro, dagli stessi super consulenti nominati dal Sindaco che hanno abbandonato le deleghe loro conferite, con motivazioni assai poco lusinghiere. Una evidente crisi relazionale che diventa crisi politica e merita un approccio risoluto da parte del Movimento civico NOI, attesa la gravità della questione economico-sociale in atto che non può trovare giustificazioni o atteggiamenti diplomatici che graverebbero in negativo sulla comunità territoriale della quale il Movimento NOI è riconosciuto difensore dei diritti”.
“Le mancate risposte dell’Amministrazione Caruso – hanno fatto notare i Delegati – sui temi della trasparenza di alcuni settori che il Movimento NOI ritiene strategici nella PA, è la conferma che l’Amministrazione Caruso non rappresenta ancora il governo politico che la Città di Cosenza attende e auspica e le non risposte che il Movimento trasforma in denunce, sono un peso troppo grande da mitigare perché rappresenta un modus operandi che non si può condividere o tollerare. Per quanto inerisce l’attività giudiziaria che vede coinvolti politici che operano con ruoli di grande responsabilità, il Movimento NOI, fermo restando l’essere esso stesso garante dei diritti altrui, incluso quello a ritenere chiunque innocente fino al terzo grado di giudizio, chiede rispetto per l’altra parte dei diritti e doveri e cioè per chi lotta la mafia, a volte a caro prezzo, vero cancro e responsabile del mancato sviluppo dei territori erosi intimamente dalla tentacolare azione quotidiana di quanti hanno fatto dell’assoluta mancanza di rispetto del prossimo, la loro fortezza criminale. Massimo rispetto e incoraggiamento per Magistratura e Forze dell’Ordine che hanno assicurato alla Giustizia chi sta condizionando da decenni il vivere civile dell’intera comunità”.
Sul punto i Delegati – ascoltati con attenzione dal Portavoce Nazionale che ne ha condiviso pensieri e azioni – hanno plaudito anche “all’azione della Magistratura cosentina che ha convocato a giudizio coloro i quali, nel corso delle scorse amministrative di Ottobre 2021, sono stati individuati e denunciati dal candidato Sindaco Fabio Gallo in atteggiamenti che apparivano evidenti manipolazioni fuori legge delle schede elettorali nel corso dello spoglio”.
I delegati, altresì, si sono complimentati con il Portavoce nazionale “per i recenti successi relativi alla presentazione nelle Giornate Europee del Patrimonio Culturale Sostenibile 2022 dell’Ecosistema Digitale della Cultura di Cosenza da lui realizzato in collaborazione con gli esperti di CONNESSIONI, dando lustro ai Beni culturali della Città di Cosenza e valorizzandone i contenuti”.
La riunione si è conclusa con i saluti del Portavoce nazionale che ha comunicato che se la Magistratura è impegnata contro il crimine, non devono sfuggire le mafie culturali che sono altrettanto pericolose e che spesso agiscono dall’interno delle Istituzioni. “Queste – ha concluso Gallo – tocca ai cittadini denunciarle al fine di limitarne i danni nel mondo del lavoro e dello sviluppo socio-culturale ed economico del territorio”.