Una “due giorni” di spettacoli che ha, ancora una volta, portato il Mito nella terra del Mito: nell’ambito delle celebrazioni promosse dalla Città metropolitana di Reggio Calabria per il 50° anniversario del ritrovamento dei Bronzi di Riace, la Compagnia teatrale reggina “Scena Nuda” ha curato una proposta artistica, ospitata nell’area “Griso-Laboccetta” di Reggio Calabria e al Parco dei Tauriani di Palmi. In scena, “Onisio Furioso”, di Teatro Libero Palermo, ed “Elegia per la principessa barbara. A proposito di Medea”, nuova produzione di “Scena Nuda”. Due momenti di alto livello teatrale, che hanno coinvolto ed emozionato il pubblico che ha gremito i due siti archeologici, scenari che hanno contribuito a creare l’atmosfera ideale in cui ripercorrere la storia, il Mito, attraverso una rilettura contemporanea.
Un dato, questo, che ha accomunato i due spettacoli. A partire da “Onisio Furioso”: il Mito diventa umano, nell’opera di Laurent Gaudeè, tradotta da Simona Polvani, e perde la prima parte del suo nome, le prime lettere che ne richiamano la dimensione divina, divenendo Onisio ed evidenziando così, appunto, la sua parte umana. Il suo racconto inizia da una qualsiasi città, da una qualsiasi metropoli contemporanea, rimandando al suo viaggio antico, che si alterna a visioni moderne: storie, impulsi, errori, che si ripropongono nella loro universalità, come le scelte, il distaccarsi dalla propria terra. E così, il protagonista, nel descrivere il suo vagare, alla fine rimarca il suo essere colui che rappresenta i senza nome, quelli che non hanno nemmeno una storia. Tragedia, leggenda, simboli, metafore, che in scena vengono narrati da uno straordinario Giuseppe Pestillo: una intensa prova d’attore, per l’interprete che, diretto da Luca Mazzone, coinvolge – letteralmente – il pubblico, muovendosi e integrandosi pienamente con il sito in cui lo spettacolo si svolge. I costumi di Giulia Santoro costruiscono la storia, prima contemporanei, poi lentamente svelandosi in richiami antichi, fino ad integrarsi con il palco, in modo che il personaggio divenga tutt’uno con la scena stessa: un percorso che viaggia di pari passo con la narrazione, punteggiata dalla musica, con tocchi evocativi e brani pop-rock. Tutto si unisce e, con la sapienza scenica di Giuseppe Pestillo, contribuisce a rendere “Onisio Furioso” un viaggio riuscito, appunto, tra Mito e contemporaneità.
Così come quello di “Elegia per la principessa barbara. A proposito di “Medea”: il parco dei Tauriani di Palmi ha ospitato la nuova produzione di “Scena Nuda”, contribuendo a creare un’atmosfera suggestiva che – grazie anche alle luci che hanno sapientemente illuminato le antiche mura – ha sottolineato e avvolto la narrazione, rimandando proprio alla Magna Grecia. Ma con uno sguardo al Mito che parla ancora al nostro tempo: Medea, personaggio complesso, del quale, nella versione diretta Marco Sgrosso ed Elena Bucci, viene evidenziato anche l’aspetto dell’essere una “straniera in terra straniera”. Una visione costruita attraverso le diverse letture del personaggio date nel tempo, da Euripide, a Seneca, a Grillparzer. E rimarcando l’unione tra la potenza della parole e quella della musica, in una forma artistica in cui il suono, il canto, divengono centrali, grazie alla partitura eseguita dal vivo dal Maestro Alessandro Calcaramo e alla voce di Caterina Verduci. Parole e canto si fondono anche nei personaggi, resi con intensità da tutto il cast dello spettacolo, che ha conquistato il numeroso pubblico del Parco: a partire da Francesca Ciocchetti, che sottolinea la rabbia, l’orgoglio, il dolore della protagonista con grande forza scenica, così come Teresa Timpano, nei panni della nutrice, Filippo Gessi, nel ruolo di Giasone, Alfonso Paola (Creonte/Messaggero), Miryam Chilà e Francesca Pica (coro di donne corinzie).
Due importanti momenti di teatro, dunque, che hanno coinvolto gli spettatori, che hanno risposto con entusiasmo alle proposte artistiche curate da “Scena Nuda”. Come rilevato, aprendo la prima serata, dal consigliere delegato alla cultura della Città metropolitana di Reggio Calabria, Filippo Quartuccio, Scena Nuda” rappresenta una realtà del territorio di altissima qualità e valore culturale e la grande presenza di pubblico testimonia la qualità della nostra offerta”. “Abbiamo lavorato tanto – ha aggiunto – nella speranza di essere riusciti ad offrire una serie di iniziative che ci auguriamo abbiano incontrato il vostro gradimento. Questa serata e questo luogo testimoniano che si può fare”.