Un modello di città a misura di persona, dove la mobilità è un diritto, gli spazi tornano a vivere e la periferia ha gli stessi diritti del centro. È la “Reggio del futuro” delineata dall’ecologo urbano Salvador Rueda, protagonista della conferenza di presentazione del Masterplan cittadino tenutasi nel Salone dei Lampadari di Palazzo San Giorgio.
L’incontro, promosso dall’assessorato Città sostenibile e accessibile e dal Settore Urbanistica del Comune di Reggio Calabria,ha visto la partecipazione del sindaco Giuseppe Falcomatà, dell’assessore Paolo Malara e della dirigente Ida Albanese, con gli interventi tecnici di Salvador Rueda e dell’ingegnere Francis Cirianni per il Piano Generale Urbano del Traffico (PGUT).
Nei saluti istituzionali il primo cittadino ha espresso viva soddisfazione per il percorso effettuato finora rispetto al masterplan, evidenziandone l’aspetto di condivisione e partecipazione per renderlo uno strumento della comunità e non di una parte politica.
“Siamo molto contenti – ha dichiarato Falcomatà – di aver avviato e di portare avanti un percorso che non è solo di collaborazione professionale ma che si sta rafforzando anche sul piano della sensibilità e della condivisione; soprattutto rispetto ai temi legati allo sviluppo futuro del nostro territorio”.
Il sindaco ha citato la visita privata dello scorso anno a Barcellona, insieme Salvador Rueda,quale occasione d’ispirazione per una visione di città sostenibile che punta a far rivivere gli spazi urbani, sociali, culturali e commerciali che prima erano solo luoghi di passaggio, non vissuti dalla popolazione; facendolo senza scelte drastiche, invitando a pensare un nuovo modo di vivere e muoversi in città.
“Una città – ha sottolineato Falcomatà- non si realizza con un tratto di penna o con una delibera di giunta o di consiglio comunale: si costruisce attraverso un percorso partecipato”.
In tal senso è stata evidenziata la scelta dell’amministrazione di coinvolgere nel percorso del Masterplan tutte le energie attive e positive della città (cittadini, associazioni, ordini professionali, scuole e università) quale scelta politica non non obbligatoria per legge: “la città del futuro si costruisce insieme” ha dichiarato il sindaco.
Falcomatà – ricordando il momento antecedente alla realizzazione dell’attuale lungomare- ha richiamato anche le parole del padre Italo “Dobbiamo fare uno sforzo di immaginazione, perché questo è innanzitutto uno sforzo culturale; dobbiamo sforzarci di immaginare la città del domani”.
“Serve tempo – ha concluso – ma soprattutto consapevolezza, perchè questo non è un percorso nato nelle segrete stanze ma porta la firma di tutta la città. La partecipazione non è stata un adempimento formale ma un processo continuo che deve consolidare la consapevolezza della città ecosistemica e delle azioni necessarie per realizzarla”.
L’assessore alla città sostenibile ed accessibile -Paolo Malara- ha dichiarato “Stiamo costruendo un lavoro che unisce competenze diverse: quelle culturali, tecniche e di dialogo. Vogliamo realizzare un grande progetto di rigenerazione che non generi solo qualità della vita ma soprattutto lavoro: non solo per ciò che si fa, ma per come si fa”.
Malara ha spiegato che l’amministrazione non si limita alla redazione di Piani ma punta alla formazione ed al coinvolgimento della comunità: Ha anche sottolineato l’importanza di un apparato amministrativo preparato ed ha annunciato che domani (mercoledi 5) si terrà il primo appuntamento mensile dei laboratori di partecipazione all’Urban Center del Centro Direzionale.
Malara ha rimarcato più volte l’aspetto fondamentale della partecipazione come stimolo alla politica ed alla crescita collettiva: “Non vogliamo una partecipazione per un giorno, ma un percorso permanente che sia guida e stimolo per la politica e per la futura amministrazione”.
Il ruolo dei giovani professionisti e la creazione di opportunità innovative in città è un altro degli aspetti fondamentali, secondo Malara, del Masterplan: “Vogliamo che la crescita -ha dichiarato- sia anche il frutto della presenza dei giovani, dei nostri figli. Dobbiamo dargli il modo di lavorare, non solo il lavoro; un lavoro innovativo che possa farli restare, per essere protagonisti del futuro della città”.
“Non si cambia in un giorno – ha concluso- c’è bisogno di una politica positiva: solo così questa città può rinascere. È il momento di cambiare, tutti insieme – destra, sinistra, associazioni, ordini professionali; abbiamo la possibilità di farlo”.
Nel suo intervento Salvador Rueda, ripercorrendo e descrivendo le linee guida che hanno ispirato il Masterplan, ha focalizzato la sua attenzione sulla necessità di un modello di sviluppo e riorganizzazione della città che ponga al centro le persone; soprattutto le fasce fragili: anziani, bambini, disabili. La necessità, quindi, di una città che restituisca dignità a tutti riconoscendo il diritto alla mobilità ed agli spazi sociali a qualsiasi cittadino.
Ed ancora: “La periferia deve avere gli stessi diritti del Centro: il modello che sarà applicato al Centro sarà lo stesso che estenderemo alle periferie”.
La chiusura dei lavori ha registrato l’intervento dell’Ing. Francis Cirianni sul lavoro di redazione del PGUT (Piano Generale Urbano del Traffico).
Cirianni ha spiegato come questo sia uno strumento obbligatorio di cui l’amministrazione deve dotarsi ( sarà approvato nel 2026). Il lavoro importante realizzato per il Masterplan fa da “matrice” per gli altri Piani che ne traggono linee guida ed indirizzi che verranno poi accuratamente tradotti in coerenza ai bisogni della città.
Se è vero, quindi, che il Masterplan traccia e descrive la visione a medio-lungo termine della città i Piani, come quello del Traffico, intervengono già prima come strumenti autonomi ma comunque correlati a quella visione.
Cirianni ha rimarcato l’importanza significativa di un momento come questo in cui, una favorevole congiuntura di attività amministrative, hanno portato la città ad adottare vari e fondamentali strumenti di sviluppo: PGTU, PAESC, PUMS, PSC, Piano Spiagge ed ora lo stesso Masterplan. Un lavoro sistemico e strategico che agisce a più livelli e consente uno sviluppo armonioso.
Da questo importante appuntamento (che troverà ulteriori sviluppi in un workshop pomeridiano e nell’incontro di domani con le Associazioni) ne esce la volontà precisa di realizzare una città vivibile, sostenibile, dei diritti, della partecipazione e della socialità; città dei servizi di prossimità e dell’accessibilità incondizionata per chiunque; città della mobilità intelligente e degli spazi recuperati: città che si riappropria del senso di comunità, del suo rapporto con la natura e crea nuove opportunità attrattive per restare o ritornare.
Questa la visione città del futuro alla cui costruzione sta contribuendo tutta la comunità in ogni sua espressione.
