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Reggio Calabria, apre la segreteria politica di Giuseppe Falcomatà: “Leali, coerenti e sempre dalla stessa parte”

In tantissimi, fra elettori, simpatizzanti, cittadini, amministratori locali e militanti di partito, hanno preso parte all’apertura della segreteria politica di Giuseppe Falcomatà, il sindaco di Reggio Calabria, capolista del Pd alle elezioni del 5 e 6 ottobre per il rinnovo del Consiglio regionale.

Una «grande famiglia», come l’ha definita lo stesso Falcomatà ricordando l’inizio del viaggio intrapreso nel 2014 con «coerenza, lealtà e sempre dalla stessa parte» e rivolgendo un saluto alle molte persone intervenute, tra le quali il segretario provinciale dei democratici Giuseppe Panetta, diversi assessori e consiglieri comunali, numerosi sindaci dell’area metropolitana.

«Vogliamo portare alla Regione questo bagaglio di esperienza e lavoro – ha detto – perché Reggio merita fiducia, ma soprattutto la città merita di avere un peso maggiore rispetto a quelle che sono state, fino ad oggi, negli ultimi anni, le scelte messe in campo dalla Regione Calabria».

Partendo dalla battaglia per l’assegnazione delle deleghe e delle funzioni alla Città Metropolitana: «Non è soltanto una questione di carattere amministrativo, ma il mancato riconoscimento di un diritto, sancito dalla legge, costato decine di milioni di euro al territorio metropolitano».

«Lo facciamo – ha aggiunto Falcomatà – nella convinzione che il centrosinistra tornerà a governare la Regione Calabria con il Presidente Pasquale Tridico e con un’idea ed una visione del mondo di sinistra e progressista che pone al centro della propria azione una sanità pubblica, politiche per un lavoro certo e trasparente, una Regione che combatte e contrasta la povertà attraverso un welfare vicino ai bisogni reali dei cittadini». Insomma, una proiezione regionale di quanto fatto al Comune di Reggio Calabria: «Undici anni fa la città era schiacciata da un debito di circa 300 milioni di euro ed oggi è una realtà risanata nella quale il lavoro precario, nella pubblica amministrazione, è stato azzerato e dove, dopo 25 anni, i concorsi pubblici hanno permesso l’assunzione di oltre 200 giovani professionisti. E’ stato messo in campo un piano di opere pubbliche, realizzate o in corso di realizzazione, per oltre un miliardo di euro e, soprattutto, si è rimesso in piedi un sistema di welfare e di comunità che era completamente annientato. Come dimenticare la protesta di tanti anni fa, in consiglio comunale, di tutti gli operatori sociali del territorio, con in testa sua eccellenza il Vescovo? Adesso, la nostra città, può vantare un’infinità di servizi che prima non c’erano: dagli asili nido agli scuolabus, dal trasporto per disabili ai centri diurni, dal “Dopo di noi” alle case rifugio per le donne vittime di violenza. Insomma, si è riusciti a fare tutto ciò che rende una città comunità».

«Sentiamo addosso – ha affermato, ancora, Giuseppe Falcomatà – una responsabilità che è la stessa che mi accompagna da quando sono nato, essendo cresciuto in una famiglia che del servizio alla città ha fatto una ragione di vita con senso di militanza, di appartenenza e la consapevolezza di dover dare senza la pretesa di ricevere».

«Abbiamo una storia familiare – ha spiegato – sempre di coerenza. Noi abbiamo dato la vita per questa città. Credo che questo abbia un valore perché non ci si inventa, non si arriva in maniera improvvisata a ricoprire certi ruoli. Si arriva perché si è vissuta e si è respirata un’aria familiare nella quale l’impegno per la città era all’ordine del giorno. Falcomatà vuol dire tutto questo».

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