Arriva in libreria la prima pubblicazione della neonata casa editrice “I Coribanti”: “Belve di pane” – della giornalista calabrese Vittoria Camobreco, con la postfazione di Antonio Nicaso –inaugura la collana di narrativa “Contaminatio”.
Nata a novembre del 2024, la casa editrice “I Coribanti” era già approdata in libreria con il periodico “I Quaderni dei Coribanti”, in cui riuniva dieci firme di autori calabresi con altrettanti racconti originali. Adesso, svela la collana di narrativa “Contaminatio”, il cui nome e lo stile indicano il legame con una tradizione proiettata nella contemporaneità, aperta a più generi e al dialogo fra forme e idee.
Apripista è Vittoria Camobreco, giornalista e conduttrice di programmi TV, che con il suo “Belve di pane”, attraverso la voce di Morgana apre uno spaccato su una storia reale, che è iniziata in Calabria nei primi anni del Novecento ma che ha cambiato la storia giudiziaria del Canada e l’aspetto di una nascente Vancouver negli anni del Proibizionismo.
Morgana è una giornalista che, dopo aver curato un reportage sul fenomeno dei sequestri di persona e della criminalità organizzata nella Locride, viene inviata a Bruzzano Zeffirio per approfondire la genesi e l’impatto sulla Calabria dell’emigrazione nella prima metà del secolo scorso. Ma se le giornate della protagonista trascorrono serene alla scoperta delle bellezze di questo lembo di terra estremo, le notti sono abitate da strani incontri. Sarà, in particolare, una visione a portare a galla una storia dimenticata che diventerà il cuore del reportage: tra tutti i convitati alle strane riunioni notturne a cui assiste, una presenza cattura la sua attenzione e svela i contorni foschi e criminali di un personaggio che l’Italia ha dimenticato, ma che ha riempito per più di vent’anni le pagine dei quotidiani del Canada proibizionista con il racconto dei processi a colui che è stato definito l’Al Capone canadese e che, ancora oggi e a distanza di quasi un secolo, è protagonista della Vancouver noir.
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