“Immediatamente dopo la pulizia di piazzale Nettuno da ingombranti e sporcizia, si è scatenata la corsa alle lezioni di moralità e misure di accoglienza.
Comprensibili certamente le preoccupazioni ma non accettabili in silenzio i moralismi gratuiti.
Il silenzio piuttosto si addice al tanto lavoro di chi quotidianamente è impegnato per la tutela e la presa in carico delle persone più fragili.
E spiace leggere che i giudizi frettolosi e i moralismi arrivano proprio da chi, più di altri, dovrebbe conoscere la politica e la programmazione dell’amministrazione comunale sul tema dei senza fissa dimora e delle migrazioni in generale.
Dalla titolarità dei Sai, centri di seconda accoglienza, alle misure del pnrr attivate per l’housing first e il centro servizi giusto per fare qualche esempio.
Temi sui quali, purtroppo, le amministrazioni locali e i territori subiscono gli effetti delle politiche nazionali ed europee che da più di 20 anni condizionano le azioni e i programmi di protezione e accoglienza.
Stridono, dunque, le parole di chi grida allo scandalo perché il Comune di Crotone interviene per recuperare dal degrado urbano una zona centrale della città e sulla quale si ragiona per imminenti interventi di recupero.
Stridono perché chi lo fa non conosce, o finge di non conoscere il lavoro che il servizio sociale svolge quotidianamente su questo come su tutte le questioni che riguardano i vulnerabili.
Stridono perché si dimentica che tutta la macchina politica, amministrativa e tecnica del comune di Crotone ha lavorato h24, senza sosta, senza medaglie, senza interviste, senza pudore e reverenza nei confronti del governo nazionale e investendo fondi di bilancio per la gestione di quella emergenza umana e sociale.
Stridono perché alcune di quelle associazioni intervenute sul recupero di Piazzale Nettuno, gestiscono i progetti di accoglienza del Comune di Crotone, gestiscono il nostro servizio di pronto intervento sociale, hanno partecipato a tutte le gare importanti che abbiamo pubblicato nell’ultimo anno e stanno per partire con servizi innovativi per tutto l’Ambito Sociale. Conoscono ogni dettaglio della programmazione che insieme abbiamo elaborato su finanziamenti complessi e cospicui proprio per restituire dignità alle persone più fragili indipendentemente da provenienza e condizione.
E stridono perché spesso, o quasi sempre, una risposta alle persone senza fissa dimora non riusciamo a darla non perché non ci pensiamo o non interveniamo ma perché le norme di diritto, dalla Bossi-Fini per finire al c.d. decreto Cutro, giocano alla propaganda senza curarsi della vita reale delle persone e dei territori, stringendo nel tempo sempre più le maglie dell’accoglienza.
E non basta su questo prendersela con i governi di centro-destra, perché quando ne ha avuto la possibilità anche il partito democratico, tra i moralisti dell’ultima ora, non ha certo invertito la rotta. Anzi, non risultano stracci di interventi della sezione crotonese del pd contro la linea dei propri esponenti di governo che pure avrebbero avuto la possibilità di cancellare la madre delle norme che criminalizza l’immigrazione.
Piazzale Nettuno non era e non potrà essere il luogo dignitoso per accogliere gli ultimi del mondo, di cui alcuni tuttavia si sono accorti solo ieri. Aver sistemato e pulito un’area tuttavia non significa che a Piazza Resistenza qualcuno se ne infischi delle persone che usavano rifugiarsi sotto a quei tetti di fortuna. Non consentiamo a nessuno questa banalizzazione dell’azione amministrativa.
Continuiamo a lavorare come sempre per un’intera macro aerea provinciale, siamo in campo con il nostro servizio di pronto intervento, stiamo predisponendo attività per affrontare la povertà estrema prima, durante e dopo Piazzale Nettuno.
E sempre ricercando la collaborazione di chi realmente può dare una mano a gestire le emergenze.
Nessuno si salva da solo, men che meno con le contrapposizioni”.
Lo afferma in una nota Filly Pollinzi, assessore alle politiche sociali.