Il Consiglio comunale, riunitosi sotto la Presidenza di Giuseppe Mazzuca, ha approvato il Documento Unico di Programmazione 2024/2027 e la salvaguardia degli equilibri di bilancio, ai sensi dell’art. 193 del D.Lgs n. 267/2000. Le due pratiche, unificate nella discussione, sono state approvate ciascuna a maggioranza, ma con l’astensione della consigliera Caterina Savastano, mentre i consiglieri di minoranza Giuseppe D’Ippolito e Afredo Dodaro non hanno partecipato alla votazione uscendo dall’aula. Il civico consesso ha, inoltre approvato, all’unanimità, con il voto favorevole anche della minoranza, la concessione in uso di parte del complesso monumentale di San Domenico all’Università della Calabria per le attività del Corso di laurea in Scienze infermieristiche. Particolare soddisfazione è stata espressa dal Sindaco Franz Caruso che ha apprezzato l’atteggiamento della minoranza, in particolare dei consiglieri Giuseppe D’Ippolito e Alfredo Dodaro, che hanno votato a favore, dopo l’invito dello stesso primo cittadino a riconsiderare la loro iniziale posizione che era stata esplicitata da D’Ippolito, orientato, come il collega Dodaro, della stessa minoranza, ad esprimere un voto di astensione. L’assemblea ha poi dato il via libera ai regolamenti che disciplinano la stazione appaltante del Comune di Cosenza (in questo caso il punto all’ordine del giorno è stato approvato con il voto contrario dei consiglieri D’Ippolito e Dodaro, mentre si è astenuta la consigliera Caterina Savastano). Ha incassato il sì unanime del civico consesso anche la procedura di vendita immobiliare dell’ex Albergo Bologna, in attuazione del vigente “Piano delle alienazioni” del Comune di Cosenza. Il Consiglio ha, infine, preso atto della relazione sui risultati del controllo successivo di regolarità amministrativa, eseguito ai sensi dell’art. 9 del Regolamento approvato dal Consiglio comunale con deliberazione n. 2 del 7 gennaio 2013, mentre ha rinviato ad altra data, per l’assenza della minoranza e della prima firmataria Bianca Rende, delle rispettive mozioni presentate nella precedente seduta di Consiglio, sulle problematiche dei servizi socio-assistenziali.
DUP e salvaguardia degli equilibri di bilancio
Sul punto ha relazionato il Dirigente del settore Bilancio e programmazione finanziaria, Marco De Rito. “Il Documento unico di Programmazione – ha spiegato De Rito all’aula – è lo strumento di pianificazione delle attività dell’Amministrazione, obbligatorio per legge, e che è il presupposto necessario ai fini dell’approvazione del bilancio di previsione. Il DUP è disciplinato dall’art.170 del testo unico che individua come termine di approvazione il 31 luglio. Il settore bilancio ha inteso rispettare questa tempistica. Il Dup si compone di due sezioni: quella strategica e quella operativa. Quella strategica ha un orizzonte temporale di riferimento pari a quello del mandato amministrativo e quindi riflette le linee programmatiche del Sindaco, con una durata quinquennale, quella operativa è pari a quello del bilancio di previsione ed ha quindi una durata triennale.” Il dirigente De Rito ha anticipato poi che è intenzione dell’Amministrazione comunale e del settore riuscire ad approvare il bilancio di previsione nella tempistica stabilita dalla legge e quindi entro il 31 dicembre. “Nella sezione operativa – ha aggiunto inoltre De Rito – è presente una suddivisione del bilancio di previsione per missioni e programmi. Tutto ciò che rappresenta l’operatività della spesa e dell’entrata del bilancio di previsione viene suddiviso all’interno del DUP. Il DUP è stato esaminato dalla commissione competente il 29 luglio ed è corredato del parere dei revisori. All’interno del Documento Unico di programmazione viene eliminato il fabbisogno del personale, perché lo troverete nel Piano, mentre rimane confermato il piano triennale delle opere pubbliche e il piano triennale dei beni e dei servizi. Obiettivo del documento è quello di migliorare le prestazioni in favore dei cittadini, ma anche di rispettare il piano di rientro del Ministero con la riduzione delle spese e l’innalzamento delle entrate”.
Con riferimento al punto relativo alla salvaguardia degli equilibri di bilancio, il dirigente De Rito ha ricordato anche in questo caso che si è inteso provvedere all’obbligo previsto nella tempistica di legge, entro, cioè, il 31 luglio. “In fase di salvaguardia l’Ente opera – ha spiegato De Rito – una verifica di quelle che sono tutte le caratteristiche che possono incidere sugli equilibri di bilancio, quindi sulla necessità di apportare delle variazioni sull’avanzo o disavanzo di bilancio, i debiti fuori bilancio che possono insorgere o essere riconosciuti, le variazioni significative dei residui attivi e passivi, rispetto al rendiconto di bilancio, l’adeguatezza del fondo crediti di dubbia esigibilità e il principio fondamentale del rispetto degli equilibri di bilancio”. Il dirigente De Rito ha sottolineato di aver chiesto ai dirigenti dei diversi settori se ci fossero variazioni o riconoscimenti di debiti fuori bilancio. I dirigenti hanno risposto puntualmente evidenziando in alcuni casi l’esigenza di apportare delle variazioni di bilancio”. L’organo di revisione si è espresso con parere favorevole.
In sede di dichiarazioni di voto è intervenuto brevemente il Presidente della commissione bilancio Gianfranco Tinto che ha apprezzato il fatto che i documenti di bilancio siano stati presentati per l’approvazione in Consiglio seguendo la tempistica prevista dalla legge. Rilievi sono stati poi formulati dal consigliere Giuseppe D’Ippolito che ha preannunciato la scelta di non partecipare al voto “per questioni di metodo che hanno rilevanza tutta politica perché questioni politiche così delicate – ha spiegato D’Ippolito – necessitano di un approfondimento che non c’è stato. Non possiamo consentire che in una breve commissione possano essere sviscerate questioni così delicate. Non intendiamo partecipare al voto in quanto questo metodo azzera ogni possibilità di intavolare una discussione pubblica”.
E’ poi intervenuta la consigliera Caterina Savastano che, ringraziando il dirigente per il lavoro compiuto, ha ritenuto giusto spiegare la motivazione del suo voto di astensione. “Ritengo importante una discussione ed un approfondimento, la documentazione andava consegnata in tempo, non un giorno prima, il che non consente un’attenta una riflessione politica”.
Si è poi passati alla trattazione del successivo punto all’ordine del giorno, l’approvazione della concessione in uso di parte del complesso monumentale di San Domenico all’Università della Calabria per le attività del Corso di laurea in Scienze infermieristiche. Ad illustrare il punto è stato il consigliere delegato del Sindaco al Patrimonio, Antonello Costanzo che ha preliminarmente ricordato la stipula, il 3 ottobre del 2023, della convenzione tra l’Amministrazione comunale e l’Università della Calabria affinché si potessero concedere ad uso temporaneo, gli spazi nel complesso di San Domenico di proprietà dell’amministrazione comunale di Cosenza, per l’avvio delle attività didattiche del Corso di Laurea in scienze infermieristiche. “Mi preme ricordare – ha detto Costanzo rivolgendosi al Sindaco Franz Caruso -che un sindaco socialista aveva in sogno di portare nel centro storico cittadino una facoltà universitaria, e questa Amministrazione con un sindaco socialista, sta facendo diventare anche quel sogno una realtà. Noi abbiamo portato nel centro storico di Cosenza – ha proseguito Antonello Costanzo – la facoltà di scienze infermieristiche, facoltà di grande pregio ed importanza e la collaborazione intrapresa con l’UNICAL certamente potrà far nascere altre iniziative. A margine della citata convenzione, a seguito di interlocuzioni avute tra i rappresentanti di questa amministrazione e i rappresentanti dell’UNICAL – ha detto ancora Costanzo nel suo intervento – è pervenuta dallo stesso Polo Universitario la richiesta dell’implementazione degli spazi concessi in ragione degli standard ministeriali di riferimento, attraverso la concessione di 2 aule con non meno di 80 posti, 2 aule con non meno di 180 posti, aule da destinare a laboratori e spazi per didattica e servizi. Questa richiesta, vista l’importanza dell’obiettivo, ha portato i nostri uffici competenti a rimodulare ed adeguare gli spazi del Complesso Monumentale San Domenico ai fabbisogni richiesti, attraverso una puntuale rimodulazione della proposta progettuale preliminare relativa all’intervento di “Restauro del Complesso Monumentale di San Domenico”. L’opportunità unica nel dare un ulteriore servizio al mondo studentesco calabrese e non solo, mi induce, in qualità di delegato al patrimonio, a chiedere l’approvazione dello schema di convenzione con l’UNICAL affinché il Sindaco possa portare a termine quanto necessario per l’avvio a regime del Corso di Laurea in Scienze Infermieristiche che, per la nostra città, sarà motivo di vanto, di sviluppo e di orgoglio”.
La serie degli interventi sul punto è stata aperta dal consigliere Gianfranco Tinto che ha lamentato il fatto che la minoranza, pur avendo avuto l’opportunità di formulare le proprie osservazioni in commissione, non lo ha fatto. “Su una pratica così importante – ha sottolineato Tinto – non ci dovrebbero essere divisioni e credo che anche la minoranza dovrebbe apprezzare e cercare di andare dalla stessa parte”.
Al consigliere Tinto ha replicato a stretto giro il consigliere di Fratelli d’Italia, Giuseppe D’Ippolito. “Non può essere questo il metodo per assolvere la discussione. Non si è fatta una riflessione a priori per poter dare alla minoranza l’opportunità di poter formulare delle proposte. Prendiamo atto che per voi questa è una grande vittoria e vi facciamo i complimenti. Però abbiamo capito oggi che gli spazi museali sono stati ceduti all’Università. Sottrarli completamente al Comune non ci sembra giusto. La sfida che lanciamo è quella di poter recuperare il passato facendo sì che oltre 600 opere trovino uno spazio dove poter essere custodite”. E aveva annunciato la decisione di astenersi, orientamento poi mutato nella votazione favorevole dopo l’appello all’unità lanciato dal Sindaco.
Nel successivo intervento, il capogruppo del PD Francesco Alimena ha ricordato l’intera vicenda che ha condotto l’Università a San Domenico come emblematica del lavoro complesso ed elevato portato avanti dall’Amministrazione comunale. Alimena ha ricordato l’operazione salvataggio del CIS e la messa a disposizione di Palazzo Spadafora all’Università dalla quale è iniziata la collaborazione con l’ateneo. “Quindi – ha ricordato Alimena – si è riusciti a portare a compimento un obiettivo ancor più importante, quando un nuovo dipartimento stava nascendo. Si è trattato di un accordo lungimirante per il centro storico, ma anche per tutta l’area urbana. L’Amministrazione ha creato non solo il contenitore, ma anche il contenuto. Siamo fieri di questo”. Poi Alimena ha annunciato l’avvio dei lavori a San Domenico per la prossima settimana. “Voglio rassicurare D’Ippolito – ha concluso Alimena – che il Museo potrà rivivere in spazi diversi”. Nel successivo intervento, il consigliere Giuseppe Ciacco ha evidenziato che “questa ulteriore azione oggi rappresenta una svolta storica e un momento epocale che si è concretizzato solo ora grazie allo spirito di abnegazione del Sindaco Franz Caruso e dell’Amministrazione comunale. Questa scelta – ha aggiunto Ciacco – andrà a cambiare il volto della città. I ragazzi si contamineranno con la città e daranno impulso e spinta allo sviluppo economico e sociale di quell’area”.
L’intervento del Sindaco Franz Caruso
Franz Caruso nel suo intervento ha considerato la pratica particolarmente importante. Ha ringraziato in modo particolare i consiglieri delegati al patrimonio Antonello Costanzo, che l’ha illustrata e Francesco Alimena (delegato al CIS e ad Agenda Urbana) per l’impegno profuso. “Non sta a me dire se quello di stasera è un momento storico o, come ha detto, bontà sua, il consigliere D’Ippolito, una grande vittoria del Sindaco. La vittoria è della città, non è del Sindaco che ha solo portato avanti, insieme a tutta una squadra, un lavoro che ha fatto sì che ogni granello servisse a formare una spiaggia”. Franz Caruso ha ricordato che quella della concessione all’Unical di parte del complesso di San Domenico è “un’idea che nasce da lontano, dallo stesso atto fondativo dell’Università della Calabria che ha visto la luce in questi palazzi e in questa città, ma che poi ha conosciuto la realizzazione del suo campus meraviglioso che oggi l’ha portata ad essere la prima Università del Paese. Un risultato di cui siamo orgogliosi e fieri per il cammino che ha compiuto in tutti questi anni. E siamo oltremodo orgogliosi della nostra Università perché sbarca nella nostra città e nel nostro centro storico, in uno dei nostri monumenti più belli che non a caso abbiamo voluto destinare ad un’attività culturale e formativa così importante e significativa. Un risultato, questo – ha sottolineato ancora Franz Caruso – che mi inorgoglisce come Sindaco e come cittadino di Cosenza e dell’area urbana e che vede in queste attività lo sviluppo di quel progetto teso ad unificare i servizi, ma anche la cultura. Mettere insieme questi presidi culturali è veramente qualcosa di particolarmente importante. I 600 studenti che oggi rappresentano l’Università della nostra città – ha aggiunto il Sindaco – sono il futuro delle nostra classe dirigente in questi settori. San Domenico è a due passi dall’Ospedale che vedrà gli studenti impegnati in quelle pratiche formative che sono previste dal corso di scienze infermieristiche. 600 giovani studenti che sbarcano nel nostro centro storico rappresentano una parte dello sviluppo del nostro territorio in termini di vitalità. Non è un caso – ha continuato Franz Caruso – che ci stiamo impegnando per reperire anche quelle strutture che possono essere messe a disposizione per la residenzialità universitaria. Tutto questo fa il paio con quel percorso che abbiamo iniziato con il CIS, salvandolo per i capelli, perché aver portato nel nostro centro storico dieci start-up che lo stanno vivendo, dando corpo a momenti di autentica condivisione, significa dare un contributo di crescita della stessa parte antica della nostra città. Una gran parte degli studenti che vivranno nel centro storico sono l’iniezione più importante per tornare a credere nella parte più bella della nostra città”. Il Sindaco Franz Caruso ha poi rivolto un particolare ringraziamento al Rettore dell’Università della Calabria, prof.Nicola Leone. “Non smetterò mai di ringraziarlo abbastanza. Con lui sono nate una collaborazione e una comunione d’intenti che ci hanno fatto realizzare un progetto ambizioso, ma assolutamente storico per la città, non per chi ha guidato questo processo che aveva il dovere e l’obbligo di farlo. Ci abbiamo creduto fortemente e abbiamo creato le condizioni perché si realizzasse. Non è stato un percorso facile, ma laborioso e che oggi è stato, con soddisfazione, portato a compimento”. Quindi il Sindaco ha tranquillizzato il consigliere Giuseppe D’Ippolito sulla sorte futura del BoCs Museum. “Non abbiamo accantonato o sminuito il valore di un’opera realizzata dalla precedente amministrazione”. E Franz Caruso ha manifestato anche l’intenzione di custodire le opere di arte contemporanea acquisite al patrimonio della città e che erano ospitate all’interno del Museo. “Tutti quanti noi abbiamo a cuore lo sviluppo di iniziative positive per la città e soprattutto il mantenimento e la valorizzazione del nostro patrimonio. Ma veramente si vuole far credere che io non voglia destinare alla loro funzione originaria i BoCs Art? Purtroppo, però, non è facile il recupero di quelle strutture o individuarne le finalità. Sono arrivate più proposte ma che non si sono ancora concretizzate”. Al termine del suo intervento il Sindaco è tornato sulla questione della città unica. “Sono favorevole alla città unica – ha rimarcato Franz Caruso – ho sempre parlato di area vasta metropolitana, ma mi va bene anche la città unica, però sempre nel rispetto dei principi democratici della nostra Costituzione. Io credo che nessun Presidente di Regione possa sciogliere comuni. Noi tutti siamo stati eletti dai cittadini. Noi tutti rappresentiamo la volontà popolare e siamo qui in funzione del mandato che abbiamo ricevuto dai cittadini ed è su questo che porto avanti una battaglia di difesa di valori e di principi. Ma in quella visione di unione di territori e di fusione di esperienze anche amministrative c’è un’idea che è già partita e che noi abbiamo portato avanti dal primo momento e noi andremo in quella direzione già presente in tanti punti del nostro programma. Lo faremo sempre con la responsabilità che i cittadini ci hanno dato, difendendo le istituzioni democraticamente elette e i consigli comunali che sono detentori del mandato che i cittadini ci hanno conferito”.
Si è poi passati alla trattazione del punto relativo all’approvazione dei regolamenti che disciplinano la stazione appaltante del Comune di Cosenza e che è stato illustrato dal dirigente Carmelo Misiti che ha presentato all’aula la proposta di deliberazione del Consiglio nella quale è stato sottolineato che uno degli assi principali della nuova normativa è la digitalizzazione di tutto l’iter procedurale dell’appalto e che alla digitalizzazione viene attribuito non più un mero ruolo di “supporto” allo svolgimento delle procedure di gara, bensì un determinante compito di modernizzazione ed efficienza degli appalti pubblici, riducendo i tempi di gara, semplificando le procedure e riducendo i contenziosi, favorendo una più ampia partecipazione delle imprese stesse. “Questo significa – ha detto Misiti – un cambio radicale dell’approccio perché tende a centralizzare in fase di programmazione la stazione appaltante che introduce i livelli di qualificazione per cui tutte le strutture digitali che vengono utilizzate per la generazione degli appalti devono essere certificate. Uno dei primi obiettivi che l’adozione del codice ha stabilito è quello della data del 30 giugno, termine ultimo per la qualificazione della stazione appaltante del Comune di Cosenza. Io mi sono insediato il 1° di maggio e con grande orgoglio abbiamo raggiunto questo primo risultato. Il 30 di giugno abbiamo non solo qualificato i primi due livelli di qualificazione provvisoria, ma anche il terzo livello che consente di realizzare gare superiori a determinate soglie e soprattutto tutte quelle che sono legate ai partenariati pubblico-privati. A questo punto era necessario organizzare – ha aggiunto Misiti – la regolamentazione di tutto un insieme di attività. Il primo punto è come si utilizza la piattaforma e come si accede per consentire la maggiore trasparenza possibile a tutti gli operatori economici che intendono partecipare alle procedure di gara”.
Tra le novità principali delle nuove procedure si annovera la semplificazione delle procedure di affidamento e limiti più alti per gli affidamenti diretti. Per l’affidamento di lavori di importo pari o superiore a 1 milione di euro e fino a 5,382 milioni di euro (soglia di rilevanza europea) è fatta salva la possibilità di procedere con gara ad evidenza pubblica senza necessità di motivazione.
Inoltre è stata introdotta tra le figure professionali che intervengono in materia di appalti pubblici il Responsabile Unico del Progetto e tale ruolo è assimilabile a quello di un project manager e a lui sono affidate le fasi di: programmazione; progettazione; affidamento e esecuzione.
“Le innovazioni sono tante – ha sottolineato ancora il dirigente Carmelo Misiti. Dal 1° gennaio del 2025 nell’Ente dovrà essere pronta la gestione digitale del ciclo della progettazione dei lavori che è una cosa di cui dovremo dotarci”. I regolamenti sono semplici per fare in modo che tutti i dirigenti e i Rup dialoghino tra loro. Non individualità, ma il Gruppo di lavoro che coordina e programma le scelte”.
Dopo l’illustrazione del dirigente Misiti è intervenuto ancora il consigliere di Fratelli d’Italia Giuseppe D’Ippolito, “per cercare – ha detto – di dare un contributo alla discussione”. D’Ippolito ha detto che sulla pratica “è stata forzata la mano, mentre i tempi della discussione sono stati contratti. La costituzione della stazione unica appaltante è una battaglia che Fratelli d’Italia ha condotto nel precedente consiglio comunale. Per noi è importante un unico centro d’acquisti e tutto ciò che può contribuire a sviluppare la vita pratica del Comune. Dato che i regolamenti hanno una valenza notevole perché riguardano tutta la stesura dei bandi futuri, avremmo preteso di approfondirli e invece non ne abbiamo visto copia. Questa è la mancanza su cui fondiamo il nostro voto negativo. Così facendo il Consiglio arriva a votare a scatola chiusa sei regolamenti. Non sarebbe male rivedere i tempi dell’adozione della pratica che mi pare non abbia una scadenza e che invece necessita di approfondimento”.
Anche su questo punto si è registrato l’intervento del Sindaco Franz Caruso che ha preliminarmente riconosciuto al dirigente Misiti il merito e la capacità di raccogliere le indicazioni dell’Amministrazione e di trasformarle in atti amministrativi. “La stazione unica appaltante – ha detto Franz Caruso – era nel programma del Sindaco ed era un suo obiettivo e mi fa piacere che il consigliere D’Ippolito riconosca la bontà della scelta operata dall’Amministrazione”. E il Sindaco ha raccolto l’invito del consigliere D’ippolito a far sì che i consiglieri comunali siano messi nelle condizioni di approfondire per tempo le pratiche. “Vorrei – ha detto il Sindaco – che si rispettassero i termini e si venisse incontro a questa esigenza , perché è dovere dei consiglieri approfondire gli atti con cognizione di causa. Questa deve essere una garanzia per il Consiglio comunale. Non è un problema di cattiva volontà – ha spiegato Franz Caruso – ma stiamo continuando a fare i conti con le carenze di organico. Purtroppo la situazione organigrammatica dell’Ente è quella che è. I bandi per i concorsi saranno pubblicati entro il prossimo autunno e potremo finalmente arricchire la nostra dotazione organica di nuove unità per dare risposte ai cittadini nei tempi che meritano di avere”.
L’illustrazione del successivo punto all’ordine del giorno, vale a dire l’approvazione della procedura di vendita immobiliare dell’ex Albergo Bologna, in attuazione del vigente “Piano delle alienazioni” del Comune di Cosenza, è stata affidata al consigliere delegato al Patrimonio,Antonello Costanzo.
“La pratica in questione – ha spiegato Costanzo – nasce a seguito della richiesta da parte dell’Ordine Provinciale degli Ingegneri di acquisto dell’ex Albergo Bologna al fine di destinarlo a sede degli uffici dello stesso ordine. Dopo una serie di incontri e interlocuzioni avute nel tempo tra il presidente dell’Ordine degli Ingegneri e l’Assessore Incarnato, che consentitemi di ringraziare per il lavoro svolto, porta questo Consiglio Comunale ad avviare la trattativa privata tra lo stesso Ordine degli Ingegneri e gli uffici comunali per la vendita dell’immobile. La trattativa privata in questione- ha aggiunto Antonello Costanzo – trova riscontro nell’art. 12 del Regolamento Comunale di alienazione degli immobili, che consente questa tipologia di procedura per l’alienazione di immobili inseriti nel piano omonimo, ad enti ed organismi pubblici di beni da adibire a finalità istituzionali. Va preventivamente detto che gli uffici del settore 3 dell’Amministrazione Comunale, avevano, nel contempo, chiesto all’Agenzia delle Entrate – Direzione Provinciale di Cosenza – Ufficio Provinciale del Territorio, la stima dell’immobile in argomento, attraverso relativo “Accordo di Collaborazione” tra le parti, che ha valutato le particelle interessate all’acquisizione per un importo complessivo di euro 505.300,00. Ricordando che stiamo portando avanti un’opera di ricostruzione dell’Amministrazione Comunale, aprire una contrattazione con l’Ordine Provinciale degli Ingegneri per la vendita di uno dei fabbricati storici della città di Cosenza darà una continuità di fruibilità al nostro Centro Storico restando un luogo pubblico, fucina di idee ed orgoglio della nostra provincia. Basta solo considerare che anche gli oltre 6.000 iscritti all’Ordine degli Ingeneri animeranno il nostro Centro Storico e, con la presenza da più anni dell’Ordine degli Architetti, sarà il nostro Centro Storico a vantarsi della presenza di professionalità che vanno a braccetto con la nostra Università che, voglio ricordare, per il CENSIS rappresenta una eccellenza unica in Italia. L’azione lungimirante, messa in campo dal nostro sindaco Caruso – ha aggiunto Costanzo – sta puntando molto al rilancio del nostro Centro Storico. Lo dimostrano gli interventi di Agenda Urbana e del CIS. Abbiamo portato nel nostro Centro Storico la facoltà di Scienze infermieristiche con la concessione degli spazi del Chiostro di San Domenico e poc’anzi abbiamo approvato un’ulteriore integrazione da concedere alla stessa Università. Tutte queste azioni sono state portate avanti con tanto impegno da parte di questa Amministrazione, per ridare al nostro Centro Storico quella vivacità e quello splendore che per troppo tempo sono stati dimenticati”.
In sede di dichiarazioni di voto sono intervenuti i consiglieri Francesco Gigliotti e Francesco Alimena. Nel preannunciare voto favorevole il consigliere Gigliotti ha espresso la volontà, una volta venduto l’immobile all’Ordine provinciale degli Ingegneri di trovare una collocazione alternativa al Piccolo Coro del Teatro Rendano la cui sede, destinata alle prove, era proprio l’ex Albergo Bologna. “E’ il piccolo coro un’eccellenza che ci rappresenta in tutta Italia. Una volta venduto l’ex Albergo Bologna bisogna trovare una location adatta al piccolo corro. Confido – ha concluso Gigliotti – nel buon senso di tutti”.
Particolarmente favorevole all’alienazione Francesco Alimena che ha rimarcato “la funzione sociale e professionale che potrà svolgere l’ex Albergo Bologna quale sede dell’Ordine degli Ingegneri che può contare su 6 mila iscritti”.
Anche sulla vendita dell’ex Albergo Bologna il dibattito ha fatto registrare l’intervento del Sindaco Franz Caruso.
“E’ questa una giornata importante per la città perché discutiamo dell’alienazione di un altro importante manufatto storico della città che è la porta d’ingresso del centro storico. Portare l’ordine provinciale degli ingegneri nel centro storico – ha sottolineato il primo cittadino – è un vanto per l’Amministrazione e per chi ha portato avanti questa iniziativa, l’Assessore Pina Incarnato e il consigliere delegato al patrimonio Antonello Costanzo. Questo è il segno della condivisione di un programma che poi è un progetto di sviluppo della città. Il Centro storico deve essere il fulcro e il motore di sviluppo della città. Quante volte abbiamo discusso dicendo che il centro storico è il gioiello di famiglia, ma di una famiglia allargata e che deve abbracciare un territorio molto più vasto. Se si ha la capacità, anche da parte degli altri territori, di capire quella che è l’importanza del centro storico di Cosenza con i suoi monumenti, con la sua storia e tutti i suoi palazzi storici che rappresentano il patrimonio di un’area che va al di là della vasta area metropolitana, si può rendere veramente attrattivo il nostro territorio potendolo sfruttare e metterlo a disposizione del turismo non solo nazionale, ma anche europeo. Un aspetto questo particolarmente significativo proprio nel momento in cui registriamo grande interesse da parte dei tour operator. Se si capisse questa importanza, faremmo crescere il Pil della nostra regione”. Il pensiero del Sindaco va poi alla recente edizione del Festival di Invasioni appena conclusosi. Un grazie il Sindaco a questo proposito lo ha rivolto alla delegata alla cultura Antonietta Cozza per ciò che in questo periodo ha rappresentato Invasioni. “Insieme al dirigente Bruno, ad Annarita Callari e a Marilena Cerzoso avete messo in campo, grazie anche all’iniziale input che abbiamo ricevuto dal consigliere Francesco Graziadio, la valorizzazione della ricchezza del nostro centro storico. Se tutti sfruttassero questa ricchezza che noi abbiamo, ne trarrebbe un considerevole beneficio non solo la nostra città, ma un territorio molto più vasto”. Quindi il Sindaco ha chiesto uno sforzo in più: individuare forme incentivanti che possano servire per invogliare a investire nel centro storico. Il Sindaco immagina una Zes o quant’altro “per far sì che si invoglino commercianti e imprenditori ad investire nel nostro centro storico, perché non bastano i 600 studenti di scienze infermieristiche, né i 6 mila dell’ordine degli ingegneri. Abbiamo bisogno di attività commerciali e botteghe d’arte al servizio di chi viene nella nostra città”. L’ultimo passaggio Franz Caruso lo utilizza per rassicurare il consigliere Gigliotti sul Piccolo Coro. “Troveremo senz’altro una soluzione. Il Piccolo Coro potrebbe essere ospitato all’interno del Cinema “Aroldo Tieri”. Il Piccolo Coro è importante, per i risultati che ha conseguito e il lavoro che porta avanti”.