Anche il tema del “dramma del giudice”, che è la solitudine in cui si trova nel prendere decisioni imparziali e libere da condizionamenti – condizione così bene evocata dalla suggestiva foto di locandina – è stato affrontato nel corso della “Conversazione sul tema “Santità e Giustizia” organizzata dalla comunità parrocchiale di Santa Lucia per ricordare Franco Marra, il magistrato che è stato per lunghi anni anche presidente dell’Azione Cattolica parrocchiale e animatore di diverse altre iniziative socio-culturali ed artistiche.
Scomparso il 10 dicembre 2022 all’età di 82 anni, Franco Marra ha lasciato un ricordo indelebile in tanti ambiti e perciò sabato 20 aprile scorso, nell’Auditorium di Santa Caterina, la consorte Graziella Romeo, su proposta del parroco di Santa Caterina e in collaborazione con un nutrito gruppo di adulti e giovani della parrocchia di Santa Lucia, ha promosso una “Conversazione sul tema “Santità e Giustizia”.
L’incontro è stato presentato da Francesco Oronzio e gli intermezzi musicali sono stati eseguiti dal maestro Pino Puntorieri, il quale ha ricordato alcuni aneddoti sulle scelte musicali di Franco Marra che, nella veste di regista teatrale, lo stimolava a comporre brani adatti ad accompagnare i drammi sacri realizzati nel periodo pasquale e le recite in vernacolo realizzate durante le feste di carnevale.
In apertura, il padrone di casa don Ernesto Malvi ha illustrato il senso della scelta di ambientare il Ricordo nella sala dell’ex Cinema Aurora: si è voluto così rievocare la passione che Franco Marra aveva per l’arte cinematografica, passione che tra l’altro si era concretizzata, sia negli anni giovanili sia in quelli maturi, nell’organizzazione di cineforum in parrocchia, anche per creare occasioni di incontro e di confronto culturale.
Di Franco Marra magistrato competente, severo e autorevole, “certamente non ossessionato dal dramma della solitudine”, ma perché “animato da una profonda fede in Dio”, che nelle sue decisioni sui “fatti degli uomini” è stato “monaco solitario che scendeva fin in fondo alla sua coscienza” per trovare elementi di carità e misericordia e “attuare una vera giustizia sostanziale”, ha parlato monsignor Antonello Foderaro, docente ordinario di Diritto Canonico di recente nominato Decano della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale – Sezione San Tommaso d’Aquino, nonché Canonico del capitolo metropolitano della arcidiocesi di Reggio Calabria – Bova.
Di Franco Marra giudice e formatore di magistrati, amico nella professione per lunghi anni e del quale si è dichiarata “discepola”, ha parlato la dottoressa Concettina Epifanio, attualmente Presidente del Tribunale di Palmi, di recente nominata nuovo presidente della Corte di Appello di Catanzaro. Del suo “maestro” ha ricordato la esperta tecnica giuridica, soprattutto nell’impostare innovativi formati di sentenze di giustizia civile; ne ha sottolineato i tratti di grande umanità ma al contempo di giudice che “mai si è piegato al potere, che mai ha compiaciuto alcuno per ottenere una poltrona e che ha avuto sempre il coraggio di dire le sue opinioni, spesso controcorrente ma fermamente basate sulla verità dei fatti”.
Attilio Gorassini, professore ordinario di Diritto Privato nell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, nel suo intervento ha messo tra l’altro in evidenza il forte senso di Giustizia che animava il giudice Marra, intesa come “virtù cardinale che insieme alla verità e alla carità può portare l’uomo lungo un percorso di santità”.
Monsignor Gianni Polimeni, già vicario generale della diocesi e per lunghi anni parroco del Duomo, ha ricordato diversi episodi degli anni giovanili e l’amicizia vissuta prima che l’uno entrasse in magistratura e l’altro prendesse la strada del sacerdozio – un’amicizia fatta di momenti lieti e scherzosi, ma sempre improntata alla lealtà e alla franchezza che caratterizzavano la presenza di Franco Marra nelle varie attività laicali cattoliche, sempre accanto al parroco di Santa Lucia don Mimmo Geraci.
Un indimenticato parroco di ieri è stato don Geraci, ed un apprezzato parroco di oggi è don Mimmo Cartella, che ha definito l’esperienza di incontro con Franco Marra come “paterna, fraterna e amicale”; da lui ha ricevuto numerosi consigli per continuare il percorso in una realtà parrocchiale “complicata”, ma ricca di fermento.
Per i giovani di oggi della parrocchia di Santa Lucia, che fin da bambini hanno avuto per grande amico “il giudice FrancoMarra” tutto attaccato, come è sempre stato inteso, ha parlato Carla Amaddeo, giovane funzionaria di Prefettura, che ne ha sottolineato i tratti di grande umanità anche nella severità e la costante disponibilità all’ascolto; con commozione ha rievocato alcuni ricordi personali, come quello delle carezze sui suoi capelli ricci di bambina.
Di “memoria cognitiva diversa da quella affettiva che nel caso del giudice Franco Marra non si è ancora affievolita” ha testimoniato l’editore televisivo Eduardo Lamberti Castronuovo, il quale ha sottolineato del laico cattolico e del magistrato il grande contributo culturale offerto nel corso degli anni alla città, a vantaggio della quale si è via via ritagliato un ruolo di eccellenza in tanti campi. Il dottore Lamberti ha poi aggiunto una fine annotazione da cronista, parlando della felice coincidenza nella giornata di sabato di una triplice commemorazione di reggini eccellenti, del giudice Franco Marra, della poetessa Gilda Trisolini e della professoressa Rosetta Neto, presidente della Fondazione “Italo Falcomatà”.
Ha concluso la “conversazione” la moglie del giudice Marra, Graziella Romeo, che si è detta contenta della calorosa partecipazione di amici ed estimatori e ha annunciato che in nome del marito sarà prossimamente istituita una borsa di studio a favore di studenti universitari.