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Catanzaro, Test di medicina 2024: la lettera aperta al Presidente Occhiuto e alla Ministra Bernini

Riceviamo e pubblichiamo:

On. Mario Occhiuto/ministro Bernini

Siamo i genitori di Angelo, studente  del 5° anno del Liceo Scientifico di Lamezia Terme  e insieme ad altri genitori ci siamo riuniti in un comitato a tutela delle posizioni degli studenti che lo scorso anno, in risposta ai decreti del suo Ministero, hanno sostenuto il TolcMed 2023  ottenendo un buon punteggio, potenzialmente utile per l’accesso al Corso di Laurea di Medicina a Settembre 2024, così come regolamentato. 

Come previsto dalla normativa, circa 23.000 studenti al quarto anno della scuola superiore, nel 2023, hanno sostenuto nella sessione di aprile e/o di luglio il TOLC MED per l’accesso alla facoltà di medicina, ottenendo risultati in larga parte  lusinghieri e superiori a molti degli immatricolati di questo anno accademico.

L’introduzione del Tolc, come sistema di selezione dell’accesso a Medicina, ha costituito un passo significativo per garantire una maggiore flessibilità nelle prove e, per i ragazzi cd “quartini”,  un sereno quinto anno dedicato allo studio, in vista dell’esame di Stato.

Tuttavia, la sentenza n.863 del TAR del Gennaio 2024, (nella quale non si fa menzione di questi studenti di quarta che sono, comunque,  soggetti diversi dai ricorrenti), annullando i provvedimenti di attuazione del TOLC MED quali tipologie di prove utili per l’inserimento in graduatoria (DM 1107/2022 e d.d. 1925/2022 e i successivi bandi delle Università,  sta determinando incertezza e grave lesione dei diritti delle migliaia di ragazzi cd “quartini” che, lo scorso anno  hanno sacrificato tempo, risorse economiche, energie per il superamento del TOLC MED.

Questi giovani hanno dimostrato competenza e serietà, con la legittima aspettativa, prevista a norma di legge, di conservare il loro punteggio per l’iscrizione nella graduatoria per l’anno accademico 2024/25, sacrificando così altre scelte e opportunità, come esperienze lavorative o formative o, peggio, perdendo la possibilità di intraprendere l’iter di iscrizione presso atenei privati e/o esteri, che necessita di passaggi  a partire dal quarto anno.

L’ingiustizia appare ancora più evidente se si considera che la succitata sentenza salvaguarda l’immatricolazione di numerosi studenti del quinto anno 2023 che sono entrati alla facoltà di medicina con i punteggi acquisiti mediante lo stesso concorso, poi dichiarato illegittimo, generando una gravissima disparità di trattamento.

Inoltre, le annunciate nuove modalità di esecuzione del Test/Tolc con banca dati aperta darebbero luogo a punteggi difformi da quelli precedenti e ciò li renderebbe non comparabili né assimilabili a quelli già ottenuti.

Tutto ciò premesso, Le chiediamo con urgenza e in maniera accorata di intervenire a tutela della posizione dei 23.000 ragazzi di quarta superiore non vanificando i loro sforzi nel dedicare tempo e fatica (e non ultimo danaro) alla preparazione del test 2023 e di  considerare il punteggio da loro conseguito.

Le chiediamo, quindi,  al fine di garantire che i risultati maturati a seguito dei notevoli sacrifici di tanti studenti di quarta siano tutelati, tenendo conto dei diritti acquisiti come da norme regolamentari,  di convalidare nel provvedimento relativo ai test di ammissione 2024, i punteggi conseguiti nei test effettuati nel corso dell’anno 2023 (con o senza equalizzazione) dai ragazzi di quarta,  rapportandoli al percentile di collocamento nella graduatoria dello scorso anno.

Riteniamo necessario e urgente un suo intervento a dirimere questa incresciosa situazione con le dovute misure correttive, affinchè sia ripristinata, con il prossimo decreto di ammissione alla facoltà  di medicina 2024, l’equità di trattamento dovuta a questi giovani che hanno partecipato al concorso  confidando nella legittimità degli atti ministeriali e dei successivi bandi delle Università, cittadini che si affacciano, proprio ora al loro diritto/ dovere civico di  nuovi elettori.

Ci aiuti a ridare loro certezza del diritto e fiducia nelle Istituzioni.”

Mariafrancesca De Pino

Pasquale Giuliano

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