“La proroga del decreto Calabria l’ho chiesta personalmente: c’è ancora tanto da fare per restituire ai calabresi il diritto alla salute a loro negato per troppo tempo”.
Così Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, in un’intervista alla “Gazzetta del Sud”.
“Immaginiamo il nostro sistema sanitario come un paziente. Due anni fa lo abbiamo risvegliato dopo 12 anni di coma causato dai commissariamenti. Lo abbiamo posto in fase di riabilitazione intensiva; adesso, dopo 24 mesi di lavoro, è in quella semintensiva.
Abbiamo fatto in 2 anni cento volte più di quello che era stato fatto nei 12 anni precedenti, ma ci vuole tempo. Solo gli sciocchi possono pensare che il paziente ‘sanità Calabria’ possa correre subito i 400 metri ostacoli”.
L’esperimento di inserire medici cubani nelle corsie degli ospedali ”è stato positivo. E non sono io a dirlo, ma i medici italiani che stanno lavorando con i cubani e i pazienti calabresi, oltre a tutti i media nazionali e internazionali che hanno raccontato questa bella storia.
Sapevo che la medicina cubana era una delle migliori al mondo. Oggi gli stessi che prima mi criticavano chiedono a gran voce altri camici banchi caraibici.
Il Parlamento e il governo, su nostra sollecitazione, hanno modificato alcune norme, e dunque resteranno in Calabria almeno fino al 2025.
Anche su questa mia decisione la Calabria è diventata un modello per la capacità di affrontare situazioni emergenziali con creatività”.
Sulla sanità “la prima criticità è quella del reclutamento dei medici. Un problema che riguarda tutte le Regioni d’Italia. In questi 2 anni abbiamo assunto più di 3.150 unità tra medici, infermieri e altre figure professionali.
E per quanto riguardai medici, negli ultimi concorsi a tempo indeterminato che stiamo svolgendo, utilizzando le possibilità offerte dalle innovazioni normative, abbiamo avuto più domande rispetto ai posti messi a bando.
In 24 mesi abbiamo chiuso i bilanci delle Asp e delle Ao e ricostruito la contabilità del sistema sanitario. Mi rendo conto che questo aspetto è avvertito come meno importante per i pazienti, ma è invece decisivo per ricostruire e per recuperare i ritardi sui Livelli essenziali di assistenza.
Sui Lea dobbiamo accelerare, ne sono consapevole, e lo sto facendo con una squadra che governa la sanità che non ho difficoltà a definire stellare”, sottolinea il governatore Occhiuto.
Quelli dell’opposizione che criticano l’incidente su una nomina dovrebbero guardare la qualità dei manager che oggi abbiamo in Calabria, e magari pensare a quando loro in passato sceglievano le persone solo per appartenenza politica”.Così Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, in un’intervista alla “Gazzetta del Sud”.“Fino al mio insediamento i direttori sanitari e amministrativi delle Asp e delle Ao venivano distribuiti tra i partiti. Con me tutto ciò in Calabria non avviene più.
Adesso nelle Aziende sanitarie abbiamo persone eccellenti, anche tanti che negli scorsi anni hanno lavorato con amministrazioni di centrosinistra.
Soprattutto in sanità non ci deve essere spazio per le spartizioni politiche. È una rivoluzione o no?”.“Lavoro ogni sera fino alle 23, vorrei sgravarmi da qualche peso, ma ci sono dossier importanti – come quelli sugli aeroporti, sull’ambiente, o sul termovalorizzatore – che solo il presidente può portare a compimento.
Nelle prossime settimane, appena raggiungerò alcuni obiettivi prefissati, come già detto, chiamerò i partiti e con loro farò una riflessione su come redistribuire alcune deleghe”, sottolinea il governatore Occhiuto.
“La Calabria ha quasi 500mila ettari di superficie boschiva, il doppio della Sicilia, 10 volte in più rispetto alla Puglia.
Se guardiamo alIe percentuali la nostra è la regione che nell’ultima stagione è stata meno interessata dagli incendi: nel 2023 abbiamo avuto -54,4% di superficie complessiva andata in fumo rispetto al 2021, -70% se consideriamo solo la superficie boschiva”.
Così Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, in un’intervista alla “Gazzetta del Sud”.
“Quest’estate abbiamo beccato 213 tra piromani e incendiari.
Con l’attività di deterrenza attraverso idroni messa in piedi assieme ai Carabinieri abbiamo consentito alla Calabria di costruire un modello molto apprezzato persino in Europa, che verrà replicato a livello nazionale.
Siamo già a lavoro per implementare per il prossimo anno tutte le attività della campagna ‘tolleranza zero’”.
“Ma ve lo ricordate il mare prima del mio insediamento? Sulla costa tirrenica l’acqua pulita si vedeva pochissimi giorni al mese, e i depuratori non funzionavano.
Noi abbiamo voltato pagina, mettendo in campo droni, battelli pulisci mare, un sistema di monitoro costante del territorio e delle coste. Già lo scorso anno si sono prodotti significativi risultati, e ancor di più in questo 2023.
Certo, c’è ancora molto da fare. Circa il 40% delle abitazioni calabresi non sono collettate, ma il sistema della depurazione adesso funziona ed è cambiato anche l’approccio dei sindaci.
Questo tema non dovrebbe riguardare la Regione, perché la gestione dei depuratori è dei Comuni, ma io ho voluto impegnarmi personalmente. Se si confronta la qualità del mare delle ultime due estati rispetto a quelle precedenti, nessuno in buonafede può dire che non ci siano stati enormi progressi”, sottolinea il governatore Occhiuto.