“Ecco che cosa ho pensato: affinché l'avvenimento più comune divenga un'avventura è necessario e sufficiente che ci si metta a raccontarlo” - Jean-Paul Sartre
HomeFronte del palcoFronte del palco Reggio CalabriaI TerrAnima "pizzicano" l'Arena dello Stretto al terzo giorno del Festival "Radici"

I TerrAnima “pizzicano” l’Arena dello Stretto al terzo giorno del Festival “Radici”

Non è stata la minaccia del maltempo a frenare gli entusiasmi per il festival etno-folk-popolare “Radici” che ormai sta registrando sempre ottimi livelli di pubblico in un’Arena dello Stretto che registra facilmente il pieno e sviluppa ogni sera una forte empatia con gli artisti ed un forte coinvolgimento.

I TerrAnima hanno l’imprinting della loro terra, la Puglia, che traduce i suoni ed i ritmi più tradizionali della pizzica salentina in brani con contaminazioni rock che portano freschezza e note graffianti alle musiche già energiche di riferimento territoriale.

L’immancabile violino muove le gambe “tarantolate” della danzatrice sul palco, riversa a terra, che segue il ritmo incalzante della batteria simulando lo stato di “trance” tipico del rituale magico-coreutico per liberarsi dal veleno morso della tarantola.
Quello che antropologi del calibro di Ernesto De Martino definirono una sorta di “esorcismo musicale” offrendo materiali di studio importantissimi sul fenomeno del tarantismo in tutta Italia oltre che in Puglia. La musica come cura dell’anima, dunque, facendo cantare le terre del Sud, la Calabria e le altre regioni del Mezzogiorno, con la sua lingua e la sua grammatica.

I TerrAnima riescono ad attuare il rito contagioso del “tarantismo” anche all’Arena e bastano pochi brani per vedere arrivare sotto il palco un numero crescente di uomini, donne e bambini che non resistono alla tentazione di ballare e seguire con grande sincronia tutto il live. Ed è proprio questa la caratteristica principale delle prime tre serate di “Radici”, un festival in cui si balla, il cui obiettivo principale è proprio quello di ricollegare la comunità a quel ricco patrimonio tradizionale di suoni e canti del Sud Italia.

Il programma prosegue con i lucani “Renanera” e gli affezionati della musica etnica sono già pronti per l’appuntamento fisso di queste serate che ci accompagneranno fino a giovedì sera: giorno di chiusura con Enrico Capuano e la Tammurriata Rock; un giorno dopo l’imperdibile live di Eugenio Bennato.
Tutti gli spettacoli sono gratuiti.

Articoli Correlati