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Il centrosinistra di Falcomatà, il centrodestra (ancora) di Scopelliti: quale futuro per Reggio Calabria e la Calabria?

di Massimo Canale* – Se avessimo voluto comprendere cosa abbiano in comune un condannato definitivo con la vittima di un caso di cattiva Giustizia e il presidente dell’ordine degli avvocati di Reggio Calabria con il principale protagonista della pagina più buia della storia dell’ordine giudiziario italiano, Luca Palamara, avremmo dovuto partecipare alla kermesse estiva organizzata dall’ex Sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Scopelliti in occasione della presentazione del suo libro o, perlomeno, leggerlo con la speranza di cogliere elementi in grado di rendere conciliabili esperienze e valori apparentemente opposti.
Personalmente, provo rispetto per la vicenda umana dell’ex Sindaco di Reggio Calabria ma ritengo che a fronte della legittima urgenza di rivendicare la propria condizione di uomo libero si debba fare attenzione a non confondere la dimensione personale con quella politica.
Il giudizio politico su quegli anni che hanno lasciato segni ancora evidenti e attuali di una gestione disinvolta di procedure amministrative e casse comunali non può certo mutare di fronte al comprensibile bisogno di riabilitare il proprio nome; sicché se tutti noi oggi siamo portati a guardare con indulgenza l’uomo segnato dal trauma del carcere e dalla separazione forzata dai propri affetti, dovremmo evitare allo stesso tempo di cedere al sentimentalismo. Ma il tempo, si sa, cura tutto e sovente è in grado di interferire sulla nostra memoria.
Le immagini della affollata Piazza Duomo tuttavia, pur non restituendo risposte sugli opposti e i paradossi di cui si diceva in apertura, impone una riflessione politica sul futuro della Città.
Per un verso, negli ultimi anni il centrosinistra è rimasto appeso alle vicende giudiziarie del Sindaco Falcomatà, la recente sentenza della Cassazione restituisce pieni poteri a Falcomatà che proprio in ragione della assoluzione è chiamato a un compito ancora più gravoso: giocare tempi supplementari capaci di restituire all’azione di governo una rinnovata capacità di risolvere semplici problemi quotidiani e una dignitosa idea per il futuro.
Ma la partita che il Sindaco si appresta a giocare è anche l’ultima a sua disposizione non potendo essere ricandidato al prossimo giro per tale ragione non dovrà mai dimenticare che la sua performance nella Città di Reggio costituirà un parametro fondamentale per valutare lo stato di salute complessivo del PD reggino e la sua capacità di guidare una fase politica che si aprirà con le prossime elezioni regionali in un inevitabile confronto con i risultati cha saranno capaci di raggiungere i Sindaci di Catanzaro e Cosenza appartenenti alla medesima area politica.
Sull’altro fronte, quello del centrodestra, appare evidente la mancanza di una leadership in grado di trainare la minoranza in vista dei prossimi impegni elettorali e le iniziative politiche appaiono più che altro confuse e pasticciate, limitate alla quotidianità e alla contingenza, prive di una reale prospettiva, di una proposta alternativa capace di affrontare le tante emergenze cittadine. L’azione della minoranza consiliare sembra contraddistinta esclusivamente da toni inquisitori e scandalistici quando non costretta ripiegare su temi, come la triste vicenda della Reggina Calcio, certamente importanti ma eccentrici rispetto alle competenze proprie della politica consiliare come, per esempio, la gestione dei lavori pubblici e alla raccolta dei rifiuti.
La fotografia della crisi politica del centrodestra ci viene offerta proprio dalla presentazione del libro di Scopelliti, evento in cui è venuta fuori, prepotente, l’immagine di un’area politica che al di là delle cospicue rappresentanze istituzionali non è stata ancora capace di superare lo Scopelliti stesso. In Piazza c’erano molti Cittadini liberi ma, anche personaggi politici o aspiranti tali probabilmente incapaci di comprendere che la popolarità tributata all’ex Sindaco è la cartina di tornasole della incapacità degli esponenti attuali di divenire punto di riferimento per un’area politica da sempre ampiamente presente in Città.
Nella situazione descritta diventa naturale interrogarsi sul futuro della nostra Città e su cosa sia necessario realizzare, per parte nostra, nel breve volgere del prossimo biennio: a tale riguardo mi piace citare Francesco Guccini alla recente commemorazione di Sergio Staino ricordandolo come “esponente di quella sinistra colta, intelligente e generosa come noi di sinistra vorremmo che fosse la sinistra”.
*Avvocato – Partito Democratico
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