di Paolo Ficara – Tra le tante situazioni particolari attraversate negli ultimi anni, è esistito anche un periodo in cui i beni materiali ed immateriali della fallita Reggina Calcio erano stati assegnati all’imprenditore Antonio Girella. Tra questi, il centro sportivo Sant’Agata. E gli va dato atto di come sia stato l’unico ad averne onorato interamente il canone, tra luglio 2018 e febbraio 2019, prima che Luca Gallo gli subentrasse. Per la cronaca, l’ex presidente romano ha pagato fino a metà rata del 2022. Sotto la gestione Saladini andava pagata la rata del 2023 entro il 31 dicembre 2022, ma alla Città Metropolitana non è mai arrivato un centesimo.
Avendo gestito il Sant’Agata in prima persona, Girella fornisce la propria valutazione circa gli interventi da effettuare sui campi: “Nel 2019, ricordo che venne l’omologatore della Figc. Per un sopralluogo sui campi, da noi richiesto. In particolare il campo n.3”.
“Un campo di erba sintetica, in termini di usura, va calcolato sulla lunghezza del manto – afferma Girella al Dispaccio – Il campo n.3 aveva un livello di usura elevato, tant’è che l’altezza dell’erba sintetica era inferiore al valore minimo di quel periodo. Quindi andava rifatto il manto erboso”.
Molto utile un chiarimento sulla funzione degli altri campi in sintetico: “Per quanto riguarda i campi 4, 5 e 6, che non servivano in termini di omologazione in quanto i campionati si svolgevano sul n.3, avevamo visto che il grado di usura era sufficiente. Soprattutto il campo n.6, che era stato sottoposto a sequestro ed era stato poco utilizzato. Con una spazzolatura professionale, il campo poteva essere ripreso, avendo un manto efficiente”.
“Quindi con l’ispettore Figc valutammo di dover cambiare il tappetino del campo n.3, per richiedere una nuova omologazione dal costo di 3.000 euro – sottolinea Antonio Girella – Per gli altri campi, se proprio si voleva essere pignoli, andava cambiato il gommino: oggi si usa quello ecologico”.
Evidentemente chi gestisce oggi il Sant’Agata, non ha composto il numero di telefono di Girella per informarsi sui reali costi: “Ricordo che commissionai preventivi a due ditte. Non ricordo le cifre esatte, ma erano sicuramente inferiori alle 250.000 euro. Asportando il vecchio manto e rifacendolo nuovo, per quanto riguarda il campo n.3. Per i campi 4, 5 e 6, la spazzolatura poteva essere eseguita comprando un macchinario da 10.000 euro. Conveniva di più comprare il macchinario che chiedere ad una ditta”.
“Ricordo anche uno studio di massima per l’illuminazione del campo n.3 con una spesa non eccessiva. Per dare fruibilità e valorizzare l’impianto – rivela Girella al Dispaccio – Parliamo del 2019, oggi i campi avranno un grado di usura superiore. E i costi saranno lievitati di almeno un 10%”.