“Se c’è qualcosa che è mancato in questi anni al quartiere Arghillà non sono certo fondi e finanziamenti, piuttosto una visione programmatica e la volontà di voler superare gli errori del passato.
La rete Energie di Comunità, costituita da movimenti, enti del terzo settore e attivisti impegnati sul territorio nella periferia nord, esprime perplessità in merito alle recenti esternazioni di istituzioni ed esponenti politici, senza distinzioni di parte, riguardo alle recenti notizie di finanziamento da parte del governo da destinare al quartiere.
Purtroppo per esperienze pregresse, è noto che finanziamenti e fondi disponibili non equivalgono a risultati tangibili, in considerazione dei milioni di euro che in questi anni sono stati investiti nel quartiere, senza incidere significativamente sulle cause che generano e riproducono esclusione e marginalità.
Se di mezzo ci sono i diritti fondamentali delle persone, non serve la competizione per dimostrare chi è più bravo. Serve piuttosto la consapevolezza di voler agire per avviare un processo che possa migliorare le condizioni di vita delle persone, garantendo loro le opportunità e i diritti che spettano ad ogni essere umano, a partire per esempio dal diritto alla sicurezza di un’ abitazione adeguata e il diritto di accesso all’ acqua.
Soprattutto serve la consapevolezza che criminalizzare la povertà, attraverso azioni di repressione dell’ indigenza, è come mettere la polvere sotto al tappeto. Superare le condizioni di ghettizzazione dovrebbe essere una priorità, a partire da una discussione sulle politiche abitative in città che possano rendere l’abitare un’ opportunità, anziché una trappola di esclusione, anche sulla base di quanto è noto, su questi temi, alle scienze sociali.
Esistono del resto già in Italia altre esperienze di valorizzazione dei territori e di superamento delle condizioni ghettizzanti, attraverso la promozione della mixitè sociale, accompagnate da politiche di contrasto alle disuguaglianze, che potrebbero essere prese ad esempio.
Si auspica pertanto che la Politica voglia mettersi al servizio delle persone e avviare un percorso di partecipazione civica, affinché i fondi a disposizione siano impiegati per superare il ghetto di Arghillà, costituito da una concentrazione di povertà, condizioni precarie di vita e assenza di servizi essenziali”.
Così in una nota Energie di Comunità.