“A volte bisogna rischiar, fare altre cose. Occorre rinunziare ad alcune garanzie perché sono anche delle condizioni” - Tiziano Terzani
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“Caso Miramare”, Irto in soccorso di Falcomatà: “I parlamentari di destra evitino strumentalizzazioni e si impegnino per ottenere dal governo nazionale risultati tangibili per il territorio”

«Democrazia, leggi e sentenze vanno rispettate sempre e non a corrente alternata. Un principio che vale ancora di più in un momento storico difficile come quello che stiamo vivendo. Le strumentalizzazioni per obiettivi politici non servono a nulla. Noi rispettiamo la decisione dei Giudici della Corte d’Appello di Reggio Calabria, anche se continuiamo e continueremo ad essere convinti dell’innocenza di Giuseppe Falcomatà e della sua Giunta».

Lo sostiene il senatore e segretario regionale del Pd Nicola Irto dopo le polemiche innescate dalla condanna in appello del sindaco Falcomatà.

«Le dichiarazioni dei parlamentari della destra reggina, sembrano fatte per “obbligo a dire qualcosa per forza”. Tant’è che la richiesta di dimissioni del sindaco arriva dopo la cosiddetta sentenza Miramare, ma in relazione allo stato in cui, a loro dire, verserebbe la città».

«Le critiche politiche dell’opposizione fanno parte della normalità democratica, vanno bene  e possono servire anche da stimolo per l’Amministrazione comunale e rappresentano il sale della democrazie. Non sono accettabili, invece, le mere aggressioni verbali. Vale la pena evidenziare che non ci troviamo davanti a una condanna definitiva. La sospensione di Falcomatà dalla carica di sindaco è l’effetto della tanto criticata legge Severino, che anche la Destra mette da tempo in discussione. Lo stesso Sgarbi, sottosegretario del governo Meloni, ha difeso il sindaco di Reggio puntando l’indice proprio contro quella legge».

«C’è, inoltre, un altro punto fermo e chiaro: l’attuale Amministrazione comunale, con sindaco Falcomatà, ha ottenuto la fiducia dei reggini alle elezioni per la seconda volta bloccando il progetto politico della Lega. Una volontà popolare che merita rispetto e che non può essere ribaltata con un richiamo implicito, e anche pericoloso, alle “piazze“. Saranno di nuovo i cittadini a giudicare e decidere, alle scadenze previste dalla legge, chi dovrà guidare questa città».

«Detto questo, anche io sono convinto che è necessario, adesso, un grande sforzo collettivo per migliorare ulteriormente la nostra città facendo arrivare risultati concreti. Uno sforzo che passa anche da un confronto civile, costante e di merito con tutti i soggetti politici con gli attori sociali e tutti i cittadini che vogliono contribuire al progresso della nostra comunità. Pertanto sarebbe utile che anche i parlamentari della destra, che fanno parte della maggioranza governativa, anziché concentrarsi su strumentali campagne pubblicitarie, utili solo per conquistare spazio sui giornali locali, iniziassero ad impegnarsi in questa direzione per ottenere risultati tangibili e da tutti verificabili. Potrebbero iniziare, ad esempio, rendendo chiara la loro posizione rispetto ai progetti del Ministro Calderoli e del governo sull’autonomia differenziata».

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