di Francesca Gabriele – Chi scrive lo ricorda ai suoi esordi in politica, giovanissimo e pronto ad intraprendere la carriera politica. Poi, qualcosa non ha funzionato, e sull’avvocato Antonino Castorina, è caduta la mannaia della giustizia, precisamente quella dei presunti brogli elettorali che lo hanno visto prima sottoposto agli arresti domiciliari,poi lontano dalla sua Reggio per quasi un anno, ed infine allontanato dal suo partito, il Pd.
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L’ex capogruppo dei democrat a Palazzo San Giorgio, in riva allo Stretto, da poco è stato reintegrato a Consigliere comunale a seguito della revoca della misura cautelare del divieto di dimora disposta dal Gip con parere favorevole del Pubblico ministero. Con l’avvocato Castorina, abbiamo parlato della vicenda giudiziaria, dell’ex vicesindaco, della scelta del Facente funzioni, del rapporto con l’ex sindaco e di tanto altro.
Poco meno di due anni fa nella sua città si è verificato un altro scossone giudiziario; uno scossone che l’ha vista protagonista. Lei era capogruppo del Pd in seno all’amministrazione a guida Giuseppe Falcomatà. Un’amministrazione che ha retto il colpo della vicenda Castorina e non è andata a casa certo per quanto accaduto a lei. Nei giorni scorsi, l’abbiamo visto in netta polemica e pungente come sempre con l’ex vicesindaco, Tonino Perna. Si è fatto un’idea del perché Falcomatá non abbia scelto il professore Perna per prendere il suo posto a palazzo San Giorgio? Malumori interni? Sfiducia? Tonino Perna, lo abbiamo detto e lo ripetiamo, era stato chiamato a fare il vice, un incarico fiduciario quello che gli era stato assegnato…
In verità, non sono mai stato in polemica con il professore Perna perché come ho già chiarito non lo conosco, non ho mai avuto alcun tipo di interlocuzione formale o informale con lui. Onestamente, ritengo che sarebbe stato un errore consentire a una persona non eletta dai cittadini, che non ha contribuito in alcun modo alla composizione delle liste ed alla campagna elettorale di poter fare il Facente funzioni, seppure per un periodo limitato, in una città importante come Reggio. Nei miei rapporti politici e istituzionali, mi sono sempre interfacciato al vertice, e lui non lo era né nella forma né nella sostanza.
Oggi, lo stessso Perna. è assai critico nei confronti dell’ex primo cittadino…
Entrando nel merito, lo stesso professor Perna che ora si è posto in antitesi con Giuseppe Falcomatà, non si è mai dimesso o ha manifestato un dissenso concreto prima che venisse defenestrato ragione per cui ritengo che questo suo posizionamento in contrasto sia tardivo ed anche inopportuno.
Come ha letto la scelta di puntare su Paolo Brunetti?
La scelta di Brunetti per lo meno segue una logica politica e premia una persona che ha esperienza amministrativa ; in città Metropolitana i consiglieri a disposizione erano quelli delle due liste di maggioranza e la scelta era su una rosa ancora più ristretta, l’anomalia era Perna vicesindaco, non le scelte successive.
Come accade in queste situazioni ognuno dice la sua senza aspettare il terzo grado di giudizio. Su di lei si è detto tanto. Quale affermazione l’ha più ferita?
Io sono stato eletto per la seconda volta consecutiva superando nettamente le mille preferenze distribuite in tutte le sezioni elettorali del comune di Reggio Calabria,sono stato il più votato dell’intero centro-sinistra. L’ inchiesta ha riguardato circa ottanta preferenze alterate secondo l’accusa da soggetti ancora ignoti di cui io sarei il presunto concorrente morale neanche fossi David Copperfied. Tar prima e Consiglio di Stato poi hanno dichiarato la validità delle elezioni ed è stata la stessa Procura che ha chiesto la revoca della misura cautelare nei miei confronti ed ha dato parere favorevole alla cessazione del divieto di dimora ed il mio definitivo rientro in città dopo che perfino la richiesta di rito immediato è stata bocciata dallo stesso Gip e con indagini ancora in corso. Sentire la storia di morti che avrebbero votato, il cui nominativo non può neanche essere presente nei registri elettorali e la cui circostanza non è neanche a me contestata e mettere in dubbio il lavoro mio e dell’intera amministrazione su ipotesi di reato totalmente lontane dal mio modo di essere e che non andavano ad alterare nè il mio risultato personale nè quello generale, mi ha ferito profondamente, fake news raccontate ad arte, non presenti negli atti di indagine e veicolati ad arte nella ricerca del colpevole e non della verità.
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Si sente di aver tradito la fiducia del sindaco Falcomatá?
Io non solo non ho tradito la fiducia di Falcomatà, ma ho difeso la verità dei fatti e le mie idee quando si è provato tramite un terrorismo mediatico e giudiziario ad allargare il campo di azione dell’inchiesta provando a trovare un sistema ancora non individuato perchè non esistente. La mia totale fiducia nella giustizia ed il dibattimento con il contradditorio tra le parti potranno chiarire tutte le dinamiche di quanto accaduto e ritengo anche altro…
Oggi che rapporti ha con l’oramai ex primo cittadino?
Si è provato a rappresentare l’idea che io sia ai ferri corti con il mio partito e con il primo cittadino, in verità le mie idee ed il mio agire sono sempre uguali a prima e non ho alcun tipo di risentimento verso alcuno, figuriamoci con il primo cittadino che ha la mia solidarietà per la condanna ricevuta per la sentenza Miramare che lo ha di fatto sospeso dalla carica di sindaco. Con Giuseppe Falcomatà ho mantenuto un rapporto di natura politica che non rinnego e non dimentico. Conosco l’impegno e l’amore che ha sempre messo per la città di Reggio Calabria e mi auguro che possa tornare presto a guidare la città per come i cittadini di Reggio hanno scelto.
E con il PD? In tutta questa vicenda, e in tutta sincerità, si è sentito sostenuto o si è sentito abbandonato dal suo partito?
In questa triste vicenda ho ricevuto tanta solidarietà umana ma anche tanta solitudine politica, è stato triste vedere che alcuni dirigenti del Pd si siano espressi chiedendo le mie dimissioni solo per il fatto di essere indagato.
La storia poi ha raccontato che chi ha chiesto le mie dimissioni è stato dimissionato da sentenze di condanna e da inchieste dove sono stati contestati reati leggermente più pesanti di quanto contestato a me, oggi apprendo che la posizione del Pd è leggermente diversa, il tempo è galantuomo anche se qualcuno, non so con quale faccia, possa ancora parlare.
Quanto la tenta, se la tenta, la prima poltrona a palazzo San Giorgio?
In questo momento la mia priorità è chiarire la verità di quanto successo, per questo ho deciso con i miei legali, Natale Polimeni e Francesco Calabrese, di rinunciare al rito abbreviato ( che comporta in comporta in caso di condanna 1/3 della pena ) e qualsiasi tipo di patteggiamento per dimostrare nel dibattimento con il contraddittorio delle parti e con i rischi che ne possono derivare la mia estraneità totale ai fatti contestati. La verità è che la mia dignità di uomo e di politico sono sopra ogni interesse e rischio e sono per me la priorità. Il mio impegno politico ed istituzionale prosegue, quello che mi tenta è aiutare Reggio Calabria a risorgere : la città ha enormi problemi e se si pensa a quanto successo nell’ultimo anno tra la vicenda istituzionale che ha riguardato l’amministrazione comunale, l’inchiesta universitaria, il cambio degli assetti in ambito giudiziario, il problema dei rifiuti e dell’Aeroporto Reggio Calabria ha perso di credibilità nei confronti di tutti oltre che i dati della emigrazione verso altri posti sono netti e preoccupanti. Oggi, le ambizioni personali ed i rancori vanno messi da parte, ed è necessario agire tutti insieme per risollevare la città, io nel mio piccolo darò il contributo di sempre e sempre dalla stessa parte.