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Premio Ferramonti 2025: Anna Foa celebra la memoria come impegno civile e dialogo storico

La memoria non è un museo: è una scelta quotidiana di pace e responsabilità. Con questo appello, accolto da un lungo applauso di studenti e docenti, la storica Anna Foa ha ricevuto nella Sala Conferenze del Museo Internazionale della Memoria di Ferramonti di Tarsia la seconda edizione del Premio Ferramonti per il saggio Il suicidio di Israele (Laterza), trasformando il MID di Ferramonti in un vero laboratorio civile dove storia, coscienza e futuro dialogano a viso aperto.

L’evento si è svolto lo scorso venerdì 10 ottobre, nella Sala Conferenze del Museo Internazionale della Memoria di Ferramonti di Tarsia, gremita di studenti, docenti, rappresentanti istituzionali e cittadini provenienti da tutta la provincia. La cerimonia, organizzata dal Comune di Tarsia in collaborazione con il Museo Internazionale della Memoria, si è aperta con i saluti istituzionali del Sindaco Roberto Ameruso e del consigliere comunale con delega alla Cultura Roberto Cannizzaro.

“Conferire questo premio ad Anna Foa – sottolinea il Primo Cittadino ricordando il riconoscimento della Medaglia al Merito Civile conferita meno di un anno fa dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla comunità – è una scelta culturale, civica e politica che inorgoglisce l’intero territorio. Ferramonti non consegna medaglie alla memoria: educa al presente, ricordando che i diritti non sono negoziabili. Il consigliere Cannizzaro ha inquadrato l’iniziativa nel programma culturale del Museo, centrato sul tema dei Diritti Umani, confermando il ruolo di Ferramonti come presidio educativo permanente della Calabria contemporanea”.

Hanno portato i saluti Francesca Nardò, in rappresentanza dell’Ufficio Scolastico Regionale della Calabria, Rossana Perri, dirigente dell’IIS Lucrezia della Valle di Cosenza, e Brunella Baratta, dirigente del Liceo Classico Gioacchino da Fiore di Rende, impossibilitata a partecipare per impegni istituzionali. La platea, composta in gran parte da delegazioni studentesche, ha animato un confronto serrato con l’autrice: domande puntuali, riferimenti storici, richiami al presente. Un dialogo che ha trasformato Ferramonti in una palestra di cittadinanza attiva.

Il moderatore Umberto Filici, componente del Comitato Tecnico Scientifico del Museo, ha illustrato la motivazione del conferimento, sottolineando come il saggio di Anna Foa analizzi con rigore l’attacco terroristico del 7 ottobre 2023 e ripercorra la storia del sionismo nelle sue diverse declinazioni. “Nel suo racconto – ha spiegato – Foa distingue tra il sionismo della Diaspora, solidale e sociale, e quello contemporaneo, evidenziando il dialogo possibile tra due visioni del mondo e della convivenza. Un percorso critico che trova a Ferramonti, ancora una volta, un luogo-simbolo capace di parlare al presente”.

La direttrice del Museo, Teresina Ciliberti, ha valorizzato la struttura del volume come strumento di lavoro per le scuole e ha dialogato con l’autrice sul valore pedagogico della memoria. Nel corso della conversazione, la direttrice ha chiesto alla Foa cosa cambierebbe del suo libro in una prossima edizione, alla luce delle recenti notizie di tregua in Medio Oriente. La storica ha ribadito la necessità di una pace giusta e duratura, fondata su diplomazia e riconoscimento reciproco: “qualunque sostegno ai diritti di Israele – queste le parole dell’autrice – non può prescindere dal rispetto dei diritti dei palestinesi”.

Gli studenti dell’Istituto Lucrezia della Valle hanno anche presentato un video liberamente tratto dal saggio, accolto con applausi convinti dalla scrittrice e dal pubblico. Il Museo aveva donato il volume alle classi, accompagnando la preparazione all’incontro con letture guidate e momenti di approfondimento. Il confronto ha offerto ai ragazzi la possibilità di vivere la memoria come esperienza viva, partecipata e critica.

“Nel momento conclusivo, il Sindaco ha consegnato la Targa del Premio Ferramonti ad Anna Foa, ringraziandola per il suo contributo di rigore intellettuale e coraggio civile. Ferramonti – ribadisce in chiusura Ameruso – è un MID vivo: qui la memoria non si limita a ricordare, cura, unisce, impegna. Da questo luogo convalescente e risanabile ogni giorno, riparte un’idea di Calabria che forma coscienze e costruisce futuro”.

Il Premio Ferramonti conferma la sua identità di ponte tra linguaggi e generazioni. Dopo l’esordio cinematografico della prima edizione – con il docu-film Fellini e l’Ombra di Catherine McGilvray, nell’anno del centenario del Maestro e nel segno del dottor Ernst Bernhard, cui è intitolato il Parco Letterario di Ferramonti – la seconda edizione affida alla saggistica storica il compito di tenere insieme verità, complessità e responsabilità. Un cammino di educazione civile e identitaria che da Tarsia continua a parlare al mondo.

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