«Non possiamo restare in silenzio di fronte a un atteggiamento che riteniamo elusivo da parte dell’amministrazione comunale rispetto a una questione che tocca direttamente la vita quotidiana di decine di commercianti cosentini». È quanto dichiarano in una nota congiunta i consiglieri comunali di minoranza Francesco Caruso, Francesco Cito, Alfredo Dodaro, Giuseppe D’Ippolito, Francesco Luberto, Ivana Lucanto, Francesco Spadafora, Michelangelo Spataro e Antonio Ruffolo, in riferimento all’ennesimo sollecito contenuto nell’avviso pubblicato dal Comune per la regolarizzazione dell’occupazione del suolo pubblico e al contestuale pagamento del canone patrimoniale.
Un aumento insostenibile per i commercianti
«Già da tempo abbiamo chiesto che si discutesse in Consiglio comunale dell’aumento, a nostro avviso insostenibile, del Canone Unico per l’occupazione di suolo pubblico. Un incremento che sta mettendo in seria difficoltà molti operatori commerciali e artigiani del nostro centro cittadino. A fronte di una richiesta di confronto democratico, non abbiamo ricevuto alcuna risposta concreta, anzi nell’ultimo consiglio comunale il punto è stato arbitrariamente rinviato. Siamo di fronte a un atteggiamento grave, che dimostra l’assenza di volontà dell’amministrazione di confrontarsi con la città reale».
I consiglieri denunciano come questo silenzio istituzionale si accompagni a dichiarazioni pubbliche del sindaco che, nei mesi scorsi, aveva promesso un incontro risolutivo con le associazioni di categoria e i commercianti, che pare si sia svolto in questi giorni senza però portare frutti. «Promesse – sottolineano – rimaste lettera morta. Dall’incontro, che molti operatori aspettavano per far sentire la propria voce, non c’è stata alcuna risoluzione al problema.»
Un appello alla trasparenza e al confronto
Nel mirino della minoranza non c’è il richiamo al rispetto delle regole – «giusto e doveroso» – bensì l’assenza di volontà politica nel riconoscere e affrontare la reale portata del problema. «Siamo convinti che il pagamento del dovuto sia un principio che va rispettato, ma non si può far finta di non vedere che le tariffe sono state aumentate in modo sproporzionato e che in questo momento rappresentano un peso eccessivo per tante attività già in affanno. La Giunta, invece di affrontare la questione, preferisce nascondere la testa sotto la sabbia, limitandosi a reiterare avvisi di scadenze e minacce di sanzioni, senza mai aprire un confronto costruttivo con il Consiglio Comunale che rappresenta le istanza di chi vive ogni giorno il territorio».
«Chiediamo che il tema del Canone Unico venga immediatamente calendarizzato e discusso in Consiglio comunale. In quella sede meglio articoleremo la nostra proposta, che in ogni caso parte dall’idea di una riduzione, nei limiti di quanto oggi è consentito dalle norme, che mira a meglio calibrare la richiesta impositiva. È in quella sede che si devono affrontare le decisioni che incidono in modo diretto sulla vita economica della città. Non è più tempo di rinvii, né di promesse non mantenute. Serve un confronto trasparente e aperto con la cittadinanza e con le categorie produttive. Il commercio locale va sostenuto, non affossato con scelte calate dall’alto e prive di visione».