“Su questo tema, – si legge in una nota – si sono sviluppati i lavori della conferenza stampa indetta dal sindaco Gianni Papasso e dall’amministrazione comunale di Cassano All’Ionio, tenutasi nel salone di rappresentanza del Palazzo di Città. Insieme al primo cittadino e al vice sindaco con delega anche alle finanze e bilancio, Antonino Mungo, che hanno argomentato sulla delicata e attuale questione, sono stati presenti intervenuti gli assessori Elisa Fasanella, Annamaria Bianchi e Leonardo Sposato, il presidente dell’assemblea civica Lino Notaristefano, la consigliera di maggioranza Carmen Gaudiano e i responsabili dei settori in cui si articola la vita dell’ente: Luigi Serra Cassano, Mauro Stellato, Anna Aiello e Samuela Golia. L’iniziativa, è stata voluta per apportare ulteriori elementi di chiarezza e rendere una più circostanzata informativa sulla decisione assunta dal consiglio comunale, a maggioranza, nella recente seduta del 31 maggio, in quanto all’indomani, ma anche prima dell’approvazione dell’istituzione dell’Addizionale Comunale Irpef, nell’opinione pubblica si è sollevato un polverone di proteste dal quale si è evidenziata una disinformazione o scarsa conoscenza soprattutto degli effetti e dei destinatari del tributo.
Prima l’assessore Mungo che ha tenuto un relazione tecnico-politica sul tema e poi il sindaco Papasso, – continua la nota – che stimolato dalle domande degli operatori dell’informazione intervenuti, ha ricostruito con cognizione di causa l’iter che ha portato l’assise civica a istituire l’Addizionale Comunale Irpef, spiegando, così come aveva esaurientemente fatto il vice sindaco Mungo, l’incidenza e l’individuazione dei soggetti passivi, cioè i cittadini che saranno interessati al prelievo del tributo, stabilito nella misura dell’0,80%. Dopo aver ricordato che l’Addizionale Comunale sull’IRPEF è stata istituita, con decorrenza 1° gennaio 1999, con il Decreto Legislativo del 28 settembre 1998, n° 360 e successive modificazioni, gli amministratori cassanesi hanno sottolineato che in Calabria su 404 comuni il 93% ha introdotto l’aliquota (29 sono i comuni senza addizionale), mentre in provincia di Cosenza su 150 comuni l’86,36% ha applicato l’addizionale (11 sono i comuni ancora senza addizionale). Per quanto riguarda il comune di Cassano, il bilancio, hanno riferito Papasso e Mungo, è stato influenzato, in modo particolare, dalla inaspettata crisi economica derivante dalla Guerra in Ucraina, che ha fatto registrare all’Ufficio del Patrimonio, un aumento spropositato delle spese energetiche del 60%, che l’ente locale sostiene, per l’illuminazione pubblica, per il riscaldamento delle scuole ed altre strutture comunali, per i sei impianti di depurazione, per le stazioni di sollevamento delle acque bianche, per le pompe idrauliche di acqua potabile e tanto altro ancora.
In sostanza, hanno aggiunto, sulla base delle spese registrate in questi ultimi 5 mesi e sulle proiezioni delle spese future per le utenze, – conclude la nota – la spesa consolidata di 1.550.000 euro in utenze energetiche, è passata ad un fabbisogno di euro 2.760.000, determinando una necessità di un ulteriore impegno pari ad euro 1.390.000. Si è parlato anche di “MORALIZZAZIONE” sul dovere etico di pagare i tributi comunali, effettuando controlli ed azioni di recupero, che con le amministrazioni a guida Papasso, hanno fatto registrare un evidente incremento del gettito fiscale sia in termini di Tari che Idrico. Il sindaco ha, inoltre, riferito dell’aumento della tassa di soggiorno per l’anno in corso e della concessione del Servizio Riscossione Coattiva delle Entrate Tributarie e Patrimoniali, che è stata affidata nelle ultime ore a una società privata. Alla luce di quanto rappresentato, il primo cittadino ha tenuto a mettere in evidenza che per scongiurare effetti disastrosi sugli equilibri di bilancio futuri, ovvero “bucare” il bilancio e causare il dissesto dell’ente, l’amministrazione, non ha ritenuto corretto, ignorare la situazione e trovare soluzioni momentanee, né ha voluto operare tagli indiscriminati ai servizi, da qui la decisione assunta con atto formale, anche se a malincuore e con sofferenza condivisa dai consiglieri di maggioranza, dell’assemblea civica di istituire l’Addizionale Comunale Irpef”.