“Nella giornata di oggi, celebriamo doverosamente la memoria delle vittime del terrorismo interno e internazionale. Essendo il 9 maggio, il pensiero non può che andare a due nomi in particolare: Aldo Moro, trucidato dai brigatisti rossi, il cui cadavere venne fatto ritrovare esattamente quarantasei anni fa, nelle stesse ore in cui la mafia siciliana trucidava Peppino Impastato. Da quei tragici episodi, la legge istitutiva della ricorrenza odierna, che ci ricorda tutte le vite innocenti che il terrore nelle sue varie forme ha sacrificato.
Ed è lunga la loro lista, enorme il tributo di sangue che la Repubblica e la democrazia hanno pagato. Dalla strategia della tensione di matrice neofascista agli anni di piombo, quando si affacciò anche il terrore di segno politico opposto, fino alle stragi dimenticate come quella di Fiumicino per mano dei terroristi palestinesi e poi le mafie con tutto il loro carico di devastante ferocia.
Di questa drammatica eredità, oggi non possiamo fare certo l’oggetto di una retorica di circostanza. Oggi è tempo di riflettere con onestà e rigore. Ricordare che la forza della nostra democrazia ha prevalso sul terrorismo politico ma che ancora non possiamo dire la stessa cosa per quel che riguarda il crimine organizzato. Ricordare che la nostra civiltà del diritto ha consentito il recupero alla vita sociale di chi si è pentito delle sue scelte sbagliate pagandone il giusto prezzo ma che ancora persistono maglie della vita pubblica troppo larghe e permeabili per chi a pentirsi non ci pensa affatto.
È così, con questo bagno di coscienza, che possiamo dare un senso alla giornata di oggi e farlo con lo scopo di fortificarci nel valore della legalità, sapendolo fondamento della nostra collettività e dunque bene da difendere perché tanto prezioso quanto fragile, se privo di cura e attenzioni costanti. Solo così, con l’impegno quotidiano, avremo davvero onorato la memoria del sangue innocente”.
Così, in una nota, Marinella Giordano, assessora alla Sicurezza del Comune di Catanzaro.