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Doppio riconoscimento nazionale per Davide Costa al Premio “Caffè delle Arti”

Due premi, un’unica visione: quella di una ricerca che unisce scienze sociali e medicina. Davide Costa, assegnista di ricerca presso il dipartimento di Scienze mediche e chirurgiche dell’Università “Magna Graecia” di Catanzaro, è tra i protagonisti dell’XI edizione del Premio Nazionale “Caffè delle Arti”, dove si è aggiudicato il Premio Speciale CdA per il saggio Il male velato e la selezione tra i finalisti con Mangiare da matti, scritto insieme al Prof. Raffaele Serra docente di chirurgia vascolare presso il medesimo dipartimento.
Costa ha ricevuto il Premio Speciale CdA per il suo saggio Il male velato. Società, medicina e culti (2024), opera audace e originale che si propone di indagare il male non come concetto astratto o esclusivo della teologia, ma tramite la lente delle scienze sociali: sociologia, antropologia, criminologia e psicoanalisi si intrecciano per offrire una prospettiva transdisciplinare su come il male possa manifestarsi, celarsi e agire nella società, nella medicina e nei culti.
Non solo. Costa è stato selezionato come finalista del premio anche per un secondo lavoro, condiviso con il Prof. Raffaele Serra (docente di Chirurgia Vascolare presso l’Università “Magna Graecia”), dal titolo Mangiare da matti: una storia socio-alimentare a Girifalco e non solo (2022). Questo saggio, unico nel suo genere, ricostruisce i regimi alimentari praticati nei confronti dei pazienti internati nell’ex Ospedale psichiatrico di Girifalco, partendo dall’analisi dei registri contabili risalenti all’ultimo ventennio dell’Ottocento. La ricerca getta luce su come erano organizzati i menu, i costi, la distinzione per classi sociali e le pratiche alimentari interne all’istituzione manicomiale, offrendo uno studio pionieristico nell’ambito della sociologia della salute e dell’alimentazione istituzionale.
«È particolarmente emozionante vedere premiati due miei saggi – commenta Costa – che nascono da percorsi di ricerca lungimiranti e caparbi, mossi dalla convinzione che la scrittura accademica possa aprire spazi di conoscenza nuovi e alternativi. Questo doppio riconoscimento conferma l’urgenza di restituire visibilità a questioni che troppo spesso restano ignorate o marginalizzate.»
Per il Prof. Serra, la partecipazione a questo percorso è stata l’occasione di coniugare sensibilità clinica e rigore storico-documentale: Mangiare da matti rappresenta infatti un ponte tra il sapere medico-chirurgico e le scienze sociali.
Con la loro presenza in questo prestigioso premio entrambi gli studiosi contribuiscono a una visione interdisciplinare della conoscenza, riproponendo il dialogo tra medicina, sociologia e storia — elementi che ben connotano l’impegno intellettuale contemporaneo.

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