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Autonomia differenziata, Senese (Uil): “Forti preoccupazioni per il futuro della Calabria”

“La riforma dell’autonomia differenziata, cosi’ come delineata nella delega approvata dal Consiglio dei ministri, solleva forti preoccupazioni per il futuro della Calabria. L’assenza di garanzie concrete sull’invarianza delle risorse e la mancanza di una reale perequazione rischiano di cristallizzare – se non aggravare – le diseguaglianze territoriali gia’ in atto nel nostro Paese”. Lo dichiara Mariaelena Senese, segretaria generale della Uil Calabria, intervenendo nel dibattito aperto dal nuovo assetto proposto per l’organizzazione dello Stato.

Secondo Mariaelena Senese, “il principio di invarianza finanziaria non puo’ diventare il pretesto per sottrarsi alla responsabilita’ di colmare i divari strutturali che penalizzano storicamente il Mezzogiorno. In Calabria, – spiega – dove l’accesso a diritti essenziali come sanita’, istruzione, trasporti e servizi sociali e’ gia’ compromesso, qualsiasi trasferimento di funzioni e risorse senza una preventiva definizione dei Livelli essenziali delle prestazioni rappresenterebbe un grave colpo ai principi di uguaglianza e coesione nazionale. Parlare di autonomia senza prima avere Lep pienamente definiti e garantiti significa abbandonare i cittadini del Sud a un destino di marginalita’. Il Segretario generale della Uil Calabria, poi, sottolinea come l’organizzazione sindacale non sia contraria in linea di principio a un rafforzamento delle competenze territoriali, ma evidenzia che l’autonomia deve essere uno strumento per migliorare l’efficienza e la qualita’ dei servizi, non un meccanismo di frammentazione istituzionale. E’ quindi indispensabile – afferma – che ogni passo verso l’autonomia sia accompagnato da un sistema chiaro e vincolante di perequazione, che tenga conto dei fabbisogni reali dei territori meno sviluppati e compensi il ritardo infrastrutturale, occupazionale e sociale accumulato negli anni”.

“Non possiamo permettere – prosegue Senese – che la riforma si trasformi in una secessione dei diritti. Abbiamo gia’ sperimentato, in sanita’ e in altri settori, cosa comporta il decentramento non governato: aumento delle disuguaglianze, inefficienze, mobilita’ passiva, impoverimento dei territori. La Calabria merita di piu’. Merita una riforma che parta dalla ricostruzione di una base solida ed equa per tutti. L’unita’ del Paese – conclude la segretaria generale della Uil Calabria – non si costruisce distribuendo poteri asimmetrici, ma garantendo gli stessi diritti, gli stessi servizi e le stesse opportunita’ a ogni cittadino, da Bolzano a Reggio Calabria. Senza equita’ non c’e’ riforma che tenga”.

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