“Credo che non ci sia sogno più bello di un mondo dove il pilastro fondamentale dell'esistenza è la fratellanza, dove i rapporti umani sono basati sulla solidarietà, un mondo in cui siamo tutti d'accordo solla necessità della giustizia sociale e ci comportiamo di conseguenza” - Luis Sepúlveda
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Marcella Murabito (Partito della Rifondazione Comunista VV): “La Calabria apre il “bollettino di guerra” delle morti sul lavoro in Italia”

“L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro (art.1 costituzione italiana). È la Calabria ad aprire la classifica 2025 (o meglio il bollettino di guerra) delle morti sul lavoro in Italia. Oggi, infatti, un operaio di 38 anni è morto cadendo, da un impalcatura alta 6 m, a San Pietro Lametino. Esprimiamo il massimo cordoglio alla famiglia di Francesco Stella , vittima di una Repubblica, che continua a tradire il primo fondamento costituzionale.” Inizia così il discorso di Marcella Murabito, Segretaria della Federazione di Vibo Valentia del Partito della Rifondazione Comunista.

Prosegue Morabito: “Parimenti esprimiamo la massima solidarietà ai 23 lavoratori e lavoratrici del comparto sanità, che l’ASP di Vibo Valentia non ha degnato neanche di un SMS, per comunicare il mancato rinnovo, seppur lasciato intendere, del contratto, lo scorso 31 dicembre 2024. Evidenti le pesanti conseguenze che ciò comporterà al sistema sanitario Vibonese, già drammaticamente dissestato, oltre le ricadute sociali per 23 famiglie, cui viene negato il diritto al lavoro e che si vanno ad aggiungere alla folta schiera di precari, disoccupati ed inoccupati della Regione.”

Ancora Murabito: “Se a questo quadro, già desolante di per sé, aggiungiamo l’annosa questione dei tirocinanti calabresi, ancora una volta, in balia del “che sarà di noi”, appare chiaro, almeno a noi, quanto qui sia in gioco la stessa tenuta democratica della Calabria, ultima tra gli ultimi (e non diversamente va nel resto del Paese), più che trattarsi di uno o più diritti negati, ai quali noi calabresi e meridionali in generale, siamo tristemente abituati da sempre.”

Conclude così Murabito: “Come reagire a tutto questo? C’è solo una via: creare una coscienza collettiva, ricercando, prima di ogni cosa, l’unità di tutti quei soggetti che s’ispirano alla Costituzione e che si battono per la sua piena applicazione in difesa della democrazia e del mondo del lavoro.”

 

 

 

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