Giuseppe Valentino, Segretario Generale Filcams Cgil Calabria: “Esprimo la mia personale indignazione e tutta la solidarietà umana e politica, anche a nome della Filcams Cgil Calabria a don Giacomo Panizza e a tutta la Comunità Progetto Sud. Quanto accaduto ai danni della cooperativa Ciarapaní, soprattutto le modalità (il metodo “Pollicino”) denunciate da Don Giacomo sono gesti di grave inciviltà e violenza che vanno condannati e combattuti con fermezza a partire dalle istituzioni. Ciarapaní dimostra come dal lavoro si possa costruire integrazione, solidarietà e legalità ed è proprio per questo che in una terra come la nostra dà fastidio che si possa uscire dall’emarginazione e dalla condizione di bisogno senza dover chiedere il favore a nessuno ma autodeterminandosi. Il messaggio voleva essere probabilmente duplice: colpire la cooperativa, e con essa lavoratori e dirigenti, la stessa Comunità Progetto Sud e puntare il dito sugli stessi Rom, innanzitutto per evitare la vicinanza e la solidarietà a questa realtà: si rubano tra di loro, un po’ come si dice per i mafiosi quando si ammazzano.”
Prosegue Valentino: “Se, diversamente, l’episodio è riferibile a dinamiche interne, a possibili gelosie, a un disprezzo per il lavoro della Cooperativa che toglie dalla strada e dal ghetto potenziali “bravi ragazzi” occorre dare un segnale forte e determinato non abbandonando, anzi, rafforzando e investendo maggiormente su politiche di integrazione e progetti mirati. Occorre attuare soluzioni atte a proteggere un’area estremamente delicata come quella dell’ospedale dove un gran numero di lavoratori e lavoratrici impegnati nei servizi e nella Sanità, cosi come i cittadini si riversano quotidianamente e hanno diritto a stare in sicurezza.”
Conclude così: “La Filcams Cgil Calabria, fortemente impegnata sul fronte della legalità e della solidarietà tra lavoratori e lavoratrici, auspica che le forze dell’ordine facciano chiarezza sull’episodio e che le istituzioni si attivino per evitare quanto più possibile che i danni perpetrati al patrimonio della cooperativa Ciarapaní ricadano sulla tenuta occupazionale ed economica di chi lavora, facendo quanto necessario e utile per ripristinare gli impianti distrutti.”