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Caporalato, Rota (Fai Cisl) al Tavolo interministeriale: “Serve approccio sistemico che comprenda anche il soggiorno per chi lavora da anni in Italia”

“Se veramente vogliamo valorizzare la parte sana della nostra agricoltura e debellare le irregolarità serve un approccio sistemico, come chiediamo da tempo, non singole misure, seppure positive. Restiamo convinti che serva un cronoprogramma per realizzare con tempi certi una strategia complessiva, e da questo punto di vista è positivo l’annuncio di un nuovo incontro nei primi di settembre. Date le aperture riscontrate oggi su diversi punti che avevamo posto, come la valorizzazione degli enti bilaterali, le restrizioni alle imprese senza terra, agevolazioni per alloggi e trasporti e per favorire l’iscrizione alla Rete del lavoro agricolo di qualità, auspichiamo che anche con la prossima legge di bilancio si possa intervenire positivamente purché le risorse non arrivino più alle imprese che fanno dumping e violano le norme sul lavoro. Per noi rimane prioritaria comunque anche una revisione delle concessioni dei permessi di soggiorno, visti i tanti lavoratori stranieri che diventano irregolari sul nostro territorio mentre le imprese lamentano la mancanza di manodopera”.

Lo afferma il Segretario generale della Fai Cisl, Onofrio Rota, a margine dell’incontro appena svolto al Ministero del Lavoro tra i sindacati di categoria, i ministri del Lavoro Elvira Calderone e dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, la Sottosegretaria al ministero dell’Interno Wanda Ferro e altri rappresentanti delle istituzioni componenti del Tavolo anticaporalato.

“Consideriamo positivo – ha affermato il leader della Federazione agroalimentare della Cisl intervenendo all’incontro – che il Decreto Agricoltura abbia previsto un migliore incrocio dei dati, è da tempo tra i punti primari delle nostre richieste, però se vogliamo che funzioni occorrono risorse in termini di strumentazioni e personale. Ma uno dei nodi principali rimane il lavoro degli immigrati: quanto emerso anche con le ispezioni effettuate dopo la morte di Satnam Singh a Latina, con livelli altissimi di irregolarità riscontrati, dimostra che bisogna offrire a chi entra legalmente per lavori stagionali la possibilità di rimanere con un’altra occupazione regolare, ma soprattutto che bisogna tutelare chi denuncia e concedere permessi di soggiorno di lavoro a chi da anni lavora in Italia. Quanto al superamento del click day, occorre assicurare un diritto di precedenza ai lavoratori che hanno già lavorato nel nostro paese con competenze certificate dagli enti bilaterali, perché troppi lavoratori non arrivano al rilascio del nulla osta, e troppi non fanno ingresso in Italia pur avendo completato il processo”.

“Altro punto chiave da realizzare – ha concluso Rota – è spendere in maniera efficace e trasparente i 200 milioni del Pnrr stanziati per superare i ghetti dei braccianti: non ci risulta speso ancora un solo centesimo sul territorio”.

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