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Occhiuto riconfermato presidente CIM, Straface: “Valore aggiunto per questa rete prestigiosa”

“Rappresenta un sicuro momento di soddisfazione e di crescita per la reputazione della Calabria e per le sue istituzioni la riconferma del nostro Presidente Occhiuto alla guida della Commissione Intermediterranea (Cim), di cui fanno parte 38 regioni di 8 Stati membri dell’Unione europea e di altri Paesi, tra cui Albania, Cipro, Francia, Grecia, Italia, Malta, Marocco e Spagna”.

È quanto dichiara Pasqualina Straface, presidente della terza commissione del Consiglio Regionale, complimentandosi col Presidente della Giunta Regionale per questa conferma che segue alla prima elezione all’assemblea generale della CIM a Villa San Giovanni l’anno scorso.

“Siamo certi che l’autorevolezza e la competenza già dimostrate da Occhiuto sui temi, sulle emergenze e sulle prospettive comuni alle regioni mediterranee, in un nuovo scenario geopolitico nel quale la Calabria vuole essere attore attore co-protagonista, si confermeranno valore aggiunto per questa rete prestigiosa, impegnata a favorire lo sviluppo del dialogo euro-mediterraneo e la cooperazione territoriale sui temi di trasporti, politica marittima integrata, coesione economica e sociale, acqua ed energia.

“È un altro risultato – aggiunge – che certifica la riconoscibilità, la stima e l’apprezzamento verso il nostro Presidente e verso la Regione Calabria in seno a quest’organismo internazionale costituito in Andalusia negli anni ’90; ma è anche un traguardo che ci restituisce, insieme all’orgoglio per l’importanza del riconoscimento non scontato, anche l’impegno a contribuire come calabresi con analisi, contenuti e soluzioni sulle principali questioni all’ordine del giorno: dalla difesa degli interessi comuni di questi territori nelle principali politiche dell’Ue all’integrazione del ruolo delle autorità regionali nel concetto euro-mediterraneo; dalla realizzazione di progetti strategici pilota su tematiche chiave e di forte impatto territoriale alle sfide del cambiamento climatico, dalla perdita di biodiversità alla desertificazione e fino alla fuga dei cervelli su cui lo stesso Occhiuto è giustamente intervenuto, ribadendo la necessità di una risposta sempre più forte e unitaria”.

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